I primi giorni di un nuovo lavoro, c’è sempre quell’entusiasmo di iniziare qualcosa di diverso e il desiderio di fare tutto, bene e magari rimanere lì per tanto tempo. Purtroppo però, alcune volte il lavoro finisce per non essere quello che ti aspettavi, fino ad arrivare ad odiarlo, nei casi più estremi.
Se è il tuo caso, se la mattina ti svegli pensando a quanto vorresti rimanere a casa, o trovare altro, al punto che sei arrivato a volere che ti licenzino, questa è la guida che fa per te. Ti spiego 10 modi legali per farsi licenziare, 10 trucchi semplici che ti permetteranno di farti mandare via in poco tempo e senza gravi conseguenza, oltre quella appunto di perdere il lavoro.
Indice
Premessa iniziale
Qualcuno potrebbe pensare, se questo lavoro non ti piace per niente, dovresti essere tu ad andartene. E invece no: hai sicuramente dei buoni motivi per non fare il primo passo. Forse il tuo capo si è comportato in maniera così scorretta, che non vuoi dargli questa soddisfazione.
D’altronde, come ben sai, se sei tu a dimetterti, non prenderai la NASPI, ossia l’indennità di disoccupazione, a meno che ti licenzi per giusta causa. Se invece è il datore di lavoro a licenziarti, la disoccupazione non la perdi. Puoi presentare all’INPS domanda di NASPI.
Detto ciò, vediamo 10 modi legali per farti licenziare. Sono atteggiamenti che non ti porteranno appunto conseguenze legali, che generalmente non comportano conseguenze gravi o legali se non appunto il rischio di licenziamento. Leggendo questa guida, scoprirai che essere licenziato è più facile di quanto pensassi!
10 trucchi
Ecco 10 situazioni inaccettabili per qualsiasi datore di lavoro e che ti porteranno al licenziamento:
- Arriva tardi ogni singolo giorno. Non c’è niente di peggio che vedere un dipendente arrivare a lavoro con comodo. Con estremo comodo: arriva il più tardi possibile, ogni giorno. Ai colleghi che ti chiedono spiegazioni, rispondi semplicemente che non stai riuscendo a svegliarti presto o, meglio ancora e sfacciatamente, che lavorare non ti interessa.
- Appena arrivi a lavoro, vai a prendere un lunghissimo caffè. Con disinvoltura, vai in area caffè e fermati lì tutto il tempo che vuoi. A chi ti chiederà di tornare a lavoro, rispondi che sei troppo assonnato e hai bisogno di tanto caffè per svegliarti.
- Pausa pranzo infinita. Approfitta della pausa pranzo per andare a fare tutte le commissioni che ti interessano, ogni singolo giorno. Se la tua pausa pranzo dura un’ora, falla durare due o tre ore. Nessun datore di lavoro potrà resistere così più di una settimana.
- Usa internet e social a volontà. Non c’è nulla di peggio che beccare un dipendente a chiacchierare sui social. Apri sfacciatamente tutti i tuoi social e inizia a perderci del tempo. Il tuo capo se ne accorgerà presto. Una volta, due, tre, licenziamento in arrivo.
- Usa il telefono a volontà. Oltre a internet, usa anche il telefono. Mamme, zie, cugini, parenti, vicini di casa che ti chiamano all’improvviso e hanno continuamente bisogno di te. Cosa puoi farci?
- Se lavori a contatto con i clienti, ignorali. Se lavori in un negozio, quando entra qualcuno, al posto di servirlo, dattela a gambe levate. I tuoi colleghi noteranno la tua scarsa voglia di lavorare, la riferiranno al capo e dopo innumerevoli di queste occasioni sarai licenziato.
- Se lavori in un call center, tieni il telefono occupato. Aspettati una bella ramanzina, ma continua per la tua strada. Un paio di giorni ancora e il licenziamento è dietro l’angolo.
- Invia curriculum mentre sei al lavoro. La prima volta il tuo capo ti farà una bella ramanzina, la seconda pure e alla terza solo un pazzo non ti licenzierebbe. Così unirai l’utile al dilettevole: farti licenziare e nel frattempo magari trovare già il lavoro sostitutivo.
- Non aiutare i colleghi. Infischiatene completamente delle richieste dei tuoi colleghi, comportati come un emerito scansafatiche.
- Sparisci. Non hai il coraggio di mettere in pratica uno dei trucchi finora esposti? Si perché comunque ti metterebbe in cattiva luce, all’inizio dovresti sorbirti delle belle ramanzine prima di arrivare al licenziamento. Se senti di non poter reggere tutto ciò, ecco un metodo, l’ultimo, il più efficace e semplice: non presentarti più a lavoro, all’improvviso. Questo è un metodo certo, sicuro, per essere licenziato. Dopo un tot di giorni di assenze ingiustificate, i datori di lavoro provvedono a inviare al tuo domicilio la lettera di licenziamento. Semplice, vero?
Senza perdere la disoccupazione
I metodi appena esposti, costituiscono delle irregolarità dal punto di vista disciplinare. Dunque non rappresentano fatti talmente gravi da esporti a conseguenze legali oppure al licenziamento in tronco. Il datore di lavoro ti licenzierà e ti darà anche il tempo di preavviso.
Essendo stato licenziato, hai tutto il diritto di ricevere la NASPI: dopo il licenziamento puoi presentare la classica domanda all’INPS e ottenere quello che ti spetta.
Meglio dimettersi o farsi licenziare?
Prima di fare qualsiasi cosa, considera i vantaggi e gli svantaggi di un licenziamento: essere mandato via da un posto di lavoro, può rappresentare una macchia nella tua carriera e, ovviamente, non puoi inserire il tuo (ex) datore di lavoro come referenza positiva.
Le dimissioni hanno invece un aspetto migliore nella tua storia lavorativa. Quando vai a cercare un nuovo lavoro, è molto più facile dire a un reclutatore che hai lasciato piuttosto che ti hanno licenziato. Se poi il reclutatore ti chiede se può contattare quell’azienda, è la fine. Certo, puoi anche evitare di inserire quell’esperienza lavorativa nel cv. Ma se si è trattato di un periodo di lavoro lungo anni, devi giustificare quel buco, quel vuoto nel cv, sicuramente il selezionatore te lo chiederà.
Consigli finali
Se il tuo attuale lavoro non ti piace più, la cosa più semplice da fare è cercarne uno nuovo, quindi dimetterti. Ma non siamo qui per giudicare: le situazioni della vita sono tante e ci sono diverse persone che, per un motivo o l’altro, preferiscono essere licenziati.
Se questo è il tuo caso, se dare le dimissioni in piena serenità non è un’opzione e preferisci uscire di scena con il botto… ora sai come fare. Un grande in bocca al lupo per il tuo prossimo lavoro, che possa essere quello giusto!