Periodicamente, i titolari di partita IVA devono fronteggiare una serie di adempimenti e pagamenti all’Agenzia delle Entrate, in modo da essere in regola con il fisco. L’IVA, imposta sul valore aggiunto, fa parte di questi balzelli.

In questa guida completa sull’acconto IVA, ti spiego cos’è e come funziona, come calcolare l’importo dovuto, come fare il versamento, come compilare il modello F24 e con quale codice tributo, la scadenza da rispettare per il pagamento, qual è l’importo minimo al di sotto del quale l’acconto non è dovuto e infine cosa fare in caso di acconto IVA non versato (incapienza).

Cos’è e come funziona

L’acconto IVA è un anticipo di imposta che tutti i titolari di partita IVA devono versare all’Agenzia delle Entrate entro il 27 dicembre di ogni anno. Il 27 dicembre quindi, rappresenta una data cruciale per imprenditori, liberi professionisti titolari di partita IVA, perché arriva il momento di sborsare questo acconto. Essendo un acconto, significa poi che alla liquidazione IVA successiva, dovrai versare il saldo.

Attenzione

Sono esclusi dal versamento dell’acconto i titolari di partita IVA in regime forfettario.

Ci sono tre modalità di calcolo dell’acconto:

1. Storico. L’acconto da versare è pari all’88% dell’IVA versata per il mese di dicembre dell’anno precedente (se sei un soggetto tenuto al versamento mensile dell’IVA) o nell’ultimo trimestre dell’anno precedente (se sei un soggetto tenuto al versamento trimestrale dell’IVA).

Esempio

Sei un contribuente trimestrale e devi pagare l’acconto IVA il 27 dicembre 2021. Devi quindi andare a vedere l’IVA dovuta per il trimestre ottobre/novembre/dicembre 2020. Supponiamo che per l’ultimo trimestre 2020 avevi versato 10.000 euro di IVA. Quindi in qualità di acconto, il 27 dicembre 2021 devi pagare 88% di 10.000 euro, ossia 8.800 euro.

2. Previsionale. L’acconto da versare è uguale all’88% dell’IVA prevista per il mese di dicembre dell’anno in corso se sei un soggetto tenuto alla liquidazione mensile dell’IVA, oppure previsto per l’ultimo trimestre se sei un soggetto tenuto alla liquidazione trimestrale. In questo caso quindi, non devi andare a vedere l’IVA dovuta in passato, ma devi presumere l’IVA di quest’anno, in base a acquisti/vendite di quest’anno. Devi quindi fare qualche ragionamento in più, perché con il metodo storico basta andare a vedere quanto hai pagato l’anno scorso, invece con il previsionale devi fare delle presunzioni.

3. Analitico. L’acconto da versare è uguale al 100% dell’IVA effettivamente dovuta fino al 20 dicembre di quest’anno. Quindi in questo caso non occorre né andare a vedere i dati storici, né andare a fare presunzioni. Devi solo andare a vedere in contabilità le operazioni registrate fino al 20 dicembre. Può sembrare semplice, ma in realtà il metodo più semplice è il metodo storico, perché hai già la base su cui calcolare l’88%. Invece con il metodo analitico devi andare a calcolare tutta l’IVA a debito e l’IVA a credito per il mese o trimestre (a seconda che tu sia contribuente mensile o trimestrale). Poi con la liquidazione successiva, liquiderai il saldo, ossia l’IVA accumulata dal 21 dicembre al 31 dicembre.

Vediamo insieme degli esempi di calcolo che ti chiariranno le idee.

Calcolo

Come ti ho detto nel paragrafo precedente, ci sono tre metodi di calcolo:

  1. Metodo storico, l’acconto da pagare lo calcoli sull’IVA pagata l’anno scorso. Praticamente prendi come riferimento l’imposta versata l’anno precedente con la liquidazione IVA. È un ottimo metodo se sai già che più o meno hai avuto lo stesso andamento (vendite e acquisti) dell’anno scorso e quindi puoi prendere il passato come riferimento;
  2. Metodo previsionale. È un po’ più complicato, perché mentre con il metodo storico basta andare a vedere quanto hai pagato lo scorso anno e di quell’importo calcoli l’88%, con il metodo previsionale devi fare delle previsioni, ossia quanta IVA pensi di dover versare per questo mese (se sei contribuente mensile) o per questo trimestre (se sei contribuente trimestrale). È un po’ più complicato, però è il metodo migliore se sai già che quest’anno è stato molto diverso dallo scorso (hai fatto più o meno acquisti/vendite) e quindi il metodo storico non ti conviene per calcolare l’acconto, in quanto darebbe un risultato troppo diverso da quello reale di quest’anno;
  3. Metodo analitico, che è ancora più preciso, perché vai a calcolarlo sulle operazioni effettive (quindi non storiche o presuntive) che hai fatto fino al 20 dicembre di quest’anno. Il metodo è molto preciso, perché poi quando l’anno successivo fai la liquidazione IVA e quindi paghi il saldo, devi versare solo l’IVA dovuta del 21 al 31 dicembre. Questo metodo però, non ti conviene se sai già di fare molti acquisti o vendite gli ultimi giorni di dicembre, che quindi poi ti farebbero pagare molto come saldo alla liquidazione successiva.

Il metodo storico è quello più usato.

Metodo storico

E’ il metodo più usato per il calcolo dell’acconto IVA; è il più semplice perché si va a vedere l’imposta versata l’anno scorso con la liquidazione IVA (mensile o trimestrale), di cui ormai si conoscono perfettamente gli importi visto che si tratta dell’anno precedente e di quell’importo si calcola l’88%, da versare come acconto.

Supponiamo di essere al 27 dicembre 2021 e che quindi tu debba pagare l’acconto IVA. Ecco come calcolarlo:

  • Se sei un soggetto tenuto alla liquidazione mensile IVA, allora devi calcolare l’88% dell’IVA indicata nella liquidazione periodica di dicembre 2020;
  • Se sei un soggetto tenuto alla liquidazione trimestrale, allora devi calcolare l’88% dell’IVA indicata nella liquidazione annuale o nel modello UNICO (2029);
  • Se sei un soggetto tenuto alla liquidazione trimestrale speciale (autotrasportatore, venditore di energia, ecc.) devi calcolare l’88% dell’IVA indicata nella liquidazione del IV trimestre del 2020.

E’ un calcolo molto semplice perché basta andare a vedere l’IVA pagata nell’anno precedente e da lì calcolare l’88%. Ecco perché è il metodo più utilizzato.

Metodo previsionale

In questo caso, devi calcolare l’IVA dovuta in base a acquisti e vendite che prevedi di fare entro il 31 dicembre dell’anno in corso e, di questo importo, calcolare l’88%.

Nello specifico, supponiamo che il 27 dicembre 2021 tu debba pagare l’acconto IVA e decida di usare il metodo previsionale per il calcolo. Ecco come calcolare l’acconto:

  • Se sei un soggetto tenuto alla liquidazione IVA mensile = 88% dell’IVA che prevedi di dover versare per il mese di dicembre 2021;
  • Se sei un soggetto tenuto alla liquidazione IVA trimestrale = 88% dell’IVA che prevedi di versare per la dichiarazione annuale IVA o con modello UNICO;
  • Se sei un contribuente speciale (autotrasportatore, fornitore di energia, ecc.) = 88% dell’IVA che prevedi di versare per il IV trimestre.

Per fare questo calcolo quindi, devi andare a vedere tutte le operazioni fatte finora (27 dicembre o giù di lì) e prevedere quelle che farai per gli ultimi giorni di dicembre che ancora devono venire. Si tratta di pochissimi giorni, quindi probabilmente hai già un’idea precisa. Ma la difficoltà, il “fastidio” sta nel fatto che devi andare a calcolare tutta l’IVA dovuta finora. Invece con il metodo storico hai già pronta la base su cui calcolare l’acconto: ossia l’IVA pagata nell’anno precedente.

Metodo analitico

Questo è un metodo preciso con cui calcolare l’acconto IVA. Praticamente devi andare a vedere tutte le operazioni di acquisto e vendita registrate entro il 20 dicembre 2020 e pagare l’IVA che ne scaturisce. Per esempio, supponiamo che fino al 20 dicembre tu abbia registrato 5.000 euro di IVA a debito (per vendite) e 4.000 euro di IVA a credito (per acquisti), il risultato è pari a 1.000 euro. Di questi 1.000 euro devi versare il 100%.

Poi alla successiva liquidazione periodica, verserai il saldo, pari all’IVA risultante dalle operazioni effettuate tra il 21 e il 31 dicembre 2020.

È il metodo di calcolo più preciso, ma anche il più macchinoso.

Codice tributo

L’acconto IVA va versato con modello F24, che puoi pagare presso qualsiasi ufficio di Poste Italiane, oppure tramite il tuo sistema di home banking, se la tua banca lo permette.

Nel modello F24 devi compilare la sezione Erario e indicare il codice tributo:

  • 6013 se sei un contribuente mensile;
  • 6035 se sei un contribuente trimestrale.

Scadenza

Devi pagare l’acconto entro il 27 dicembre di ogni anno. È vero che probabilmente durante gli ultimi giorni dell’anno siamo tutti un po’ indaffarati per via delle feste, ma oggigiorno ci sono tanti sistemi online che aiutano nei calcoli.

Chiaramente, il tuo commercialista è la persona che si occupa del calcolo e quindi tu non devi far altro che pagare il modello F24 che ti consegnerà, chiaramente entro il 27 dicembre, non dopo.

Importo minimo

Se dal calcolo effettuato, l’importo da pagare in qualità di acconto non supera i 103,29 euro, allora non devi versare nulla in qualità di acconto: verserai l’IVA completa alla liquidazione periodica IVA successiva.

L’obbligo di pagamento dell’acconto quindi, vale solo se l’acconto da versare è maggiore di 103,29 euro.

Versamento

L’acconto IVA va versato con modello F24, che puoi pagare presso Poste Italiane oppure tramite il tuo sistema di home banking, se te lo permette. Per quanto riguarda la compilazione del modello F24 e il codice tributo da indicare, vedi i paragrafi precedenti.

Oltre tale scadenza, sei tenuto a pagare, oltre all’acconto non versato, anche sanzione e interessi calcolati fino al giorno dell’effettivo versamento.

Non versato

Non hai versato l’acconto IVA entro il 27 dicembre? Purtroppo non puoi regolarizzarlo con la dichiarazione IVA senza pagare sanzioni e interessi. Per esempio, se l’acconto IVA che dovevi pagare era di 5.000 euro e non lo hai pagato, poi con la dichiarazione IVA non puoi pagare solo 5.000 euro + il saldo.

Per rimetterti in regola devi pagare, oltre i 5.000 euro, anche sanzione e interessi dovuti fino al giorno dell’effettivo versamento.