La madre lavoratrice ha il diritto di fornire al suo bambino tutte le cure necessarie per la sua crescita. Proprio in virtù di ciò, l’INPS riconosce una serie di diritti, usufruibili fino al primo anno di età del bimbo. Uno di questi diritti è l’indennità per riposi di allattamento.

In questa guida completa sull’allattamento, ti spiego cos’è e come funziona, come chiedere i permessi in caso di full time, part time e lavoro a turni, come fare richiesta dell’indennità sia per la madre che per il padre, quanto dura l’assegno ed infine ti fornisco un fac simile modulo di domanda da scaricare, compilare e stampare.

Cos’è e come funziona

L’indennità per riposi per allattamento, conosciuta più semplicemente come “allattamento” è un sostegno economico erogato dall’INPS che copre le ore di assenza del lavoratore durante il primo anno di vita del bebè. In questo modo la madre può uscire prima da lavoro, recarsi a casa e prendersi cura del suo bambino, senza rinunciare allo stipendio per quelle ore di assenza.

A chi spetta: requisiti

Spetta alle seguenti lavoratrici:

  • Dipendenti, con contratto di lavoro a tempo determinato o a tempo indeterminato;
  • Operanti nell’agricoltura, con contratto a termine;
  • LSU o APU (servizi di pubblica utilità).

Può chiedere l’indennità di allattamento anche il padre, in uno dei seguenti casi:

  • La madre lavoratrice rinuncia ai riposi e quindi in questo caso può chiederli il padre, in modo da assistere il figlio;
  • La madre è lavoratrice autonoma, quindi per esempio lavora con partita IVA oppure è lavoratrice parasubordinata o a progetto;
  • Il figlio è affidato al padre;
  • La madre è deceduta o affetta da grave patologia.

Permessi

Cosa spetta

Ti spetta un’assegno pari allo stipendio che avresti ricevuto se avessi lavorato, quindi tu in pratica non perdi nulla del tuo stipendio, perché te lo paga l’INPS. Hai diritto alle seguenti ore di riposo:

  • 2 ore di riposo, se lavori almeno 6 ore al giorno;
  • 1 ora di riposo se lavori part time, meno di 6 ore al giorno.

In caso di gemelli, l’orario è raddoppiato. Quindi se hai due gemelli, hai diritto a 4 ore al giorno (se lavori almeno 6 ore al dì) oppure hai diritto a 2 ore (se lavori meno di 6 ore al dì).

Le ore di allattamento possono essere cumulate, quindi per esempio poi cumulare le ore in un solo giorno della settimana, come tu preferisci. È però necessario che tu ti metta d’accordo con il tuo datore di lavoro: tu hai diritto a due ore di lavoro al giorno (un’ora se sei part time), ma il datore di lavoro può decidere o meno se concedertele cumulate o meno, previo accordo. Chiedi quindi all’ufficio del personale della tua azienda.

Turni di lavoro

Durante l’allattamento non puoi fare turni di lavoro dalle 24 alle 6 di mattina. Sei invece obbligata a rispettare gli altri turni, anche domenicali e festivi, durante i quali hai sempre diritto alle due (o una) ore di allattamento al giorno.

Allattamento a rischio

Alcune categorie di lavoratrici sono esposte a particolari rischi quando rientrano al lavoro e stanno allattando il proprio figlio. Si pensi per esempio a chi lavora in un laboratorio chimico oppure alle insegnanti che sono esposte al rischio di malattie infettive.

In questo caso, il datore di lavoro, se si tratta di un’attività a rischio, accorda alla lavoratrice una mansione differente, non a rischio, per tutta la durata dell’allattamento. Se non è possibile ricollocarla, può essere aumentato il periodo di astensione obbligatoria.

Indennità

Chi paga

È il tuo datore di lavoro che ti paga l’assegno, te lo anticipa in busta paga e poi chiede il rimborso all’INPS, quindi tu non devi preoccuparti di nulla: riceverai la tua busta paga come sempre e nelle voci potrai notare l’indennità riconosciuta per il riposto.

Puoi chiedere il pagamento direttamente dall’INPS se sei lavoratore/lavoratrice:

  • Stagionale con contratto a termine;
  • Agricola con contratto a termine;
  • Dello spettacolo con contratto a termine.

In questi casi puoi scegliere se ricevere l’assegno sul tuo conto corrente oppure tramite domiciliazione alle Poste.

Il congedo parentale a ore non può essere cumulato con le ore di allattamento (Nota INPS del 3 novembre 2015). È invece cumulabile con i permessi previsti dalla Legge 104 per assistere familiari disabili o per disabilità personali.

Padre

Non solo la mamma ha diritto alle ore di permesso per allattamento, anche il padre può farne richiesta, ma solo nei seguenti casi:

  1. La mamma è deceduta oppure a causa di una grave patologia non può occuparsi del bambino;
  2. La madre ha rinunciato alle ore di riposo. L’allattamento infatti è facoltativo: se una madre non vuole usufruirne basta che non faccia domanda. In tal caso, sempre se vuole, potrà farla il padre;
  3. La madre è lavoratrice autonoma. È un argomento molto discusso, perché crea delle differenze tra lavoratrici autonome e dipendenti, ma al momento purtroppo le prime non hanno diritto ai permessi. In tal caso può chiederli il padre, chiaramente se ha un contratto di lavoro dipendente;
  4. Il bambino è dato in affidamento al padre.

Richiesta

Procedura: documenti e domanda

La procedura cambia a seconda che tu sia il padre o la madre del bambino:

  1. Se sei la madre, puoi fare richiesta direttamente al tuo datore di lavoro, tramite un modulo di domanda in carta semplice (dopo questo paragrafo trovi un modulo fac simile da scaricare e compilare);
  2. Se sei il padre, devi fare richiesta all’INPS, sempre in carta semplice da spedire tramite raccomandata A/R all’INPS (trovi il modulo dopo questo paragrafo). Ricorda di allegare alla domanda anche la fotocopia del tuo documento di identità. In alternativa puoi rivolgerti a un CAF o patronato per inoltrare la domanda.

Alla domanda devi allegare i seguenti documenti che variano in base al caso:

  • Certificato di nascita del bebè;
  • Fotocopia dell’atto di adozione o affidamento;
  • Certificato di morte della mamma o certificato medico attestante la sua non autosufficienza;
  • Fotocopia del provvedimento del giudice che conferma l’affidamento al padre;
  • Autocertificazione della madre che rinuncia ai riposi;
  • Autocertificazione della madre che dichiara di essere lavoratrice autonoma.

Modulo

Qui trovi il modulo da scaricare e compilare il modulo da consegnare al tuo datore di lavoro

Scarica subito il modulo fac simile compilabile WORD della domanda.

Se sei il padre, qui trovi il modulo di domanda da spedire all’INPS o consegnare al patronato:

Scarica subito il modulo fac simile compilabile WORD della domanda.

Durata

Hai diritto ai permessi per l’allattamento fino al primo anno di vita del bambino. Quindi, la durata dipende da quando rientri al lavoro dopo la maternità:

  • Se sei rientrata dalla maternità obbligatoria e non hai chiesto la facoltativa, quindi il tuo bebè ha solo tre mesi, allora hai diritto a nove mesi di allattamento;
  • Se sei rientrata dalla maternità facoltativa, quindi il tuo bebè ha nove mesi, hai diritto a tre mesi di allattamento.