Se hai un sogno nel cassetto, il desiderio di scrivere un libro autobiografico, fare il cammino di Santiago, percorrere la route 666 con la moto oppure fare il giro del mondo in mongolfiera, sappi che puoi chiedere un anno di astensione dal lavoro, non retribuito. E portare a termine il tuo progetto.
In questa guida completa sull’anno sabbatico ti spiego cos’è, cosa vuol dire e la derivazione etimologica, cosa dice la normativa in merito, la differenza tra anno sabbatico per dipendenti pubblici, dipendenti privati, professori universitari e docenti e dirigenti scolastici.
Cos’è ed etimologia
L’anno sabbatico è un periodo di stop dal lavoro o dallo studio, per dedicarsi ad altre attività, a viaggi, alla stesura di un libro, alla realizzazione di un proprio desiderio. La nota interessante è che si tratta di un permesso dal lavoro del tutto tutelato: se decidi di prenderti un anno sabbatico dal lavoro, puoi essere certo che quel posto rimarrà tuo al rientro, grazie alle tutele introdotte dalla Legge n. 53/2000.
Per quanto riguarda invece lo studio, non c’è alcun permesso che devi chiedere: semplicemente puoi smettere quando vuoi di studiare. Dopo il liceo, dopo la maturità, oppure durante l’università: in quest’ultimo caso purché tu continui a pagare le tasse di iscrizione. Poi, dopo un anno, riprenderai il tuo corso di studi normalmente, come se nulla fosse, non devi fare alcuna richiesta.
Se invece sei un docente universitario, ogni sette anni puoi prenderti un anno, ma non da dedicare a quello che vuoi tu senza alcun limite: puoi dedicarti esclusivamente ad attività di ricerca nella stessa nazione oppure in uno stato estero. In questo caso però l’anno sabbatico è retribuito. La normativa che disciplina l’anno sabbatico per i docenti universitari è l’articolo 17 del DPR 382/80.
Significato
Il termine “sabbatico” deriva dal latino sabbatĭcus, dal greco sabbatikós, che indicano generalmente la parola “sabato. Così come il sabato è giorno di riposo, presso gli antichi ebrei l’antica legge imponeva, ogni sette anni, la cessazione dei lavori, la liberazione degli schiavi e il condono delle tasse.
Normativa
La legge che ha affermato l’anno sabbatico nel mondo del lavoro, è la n.53 del 2000. In base a questa normativa possono chiedere l’anno sabbatico tutti di dipendenti, privati o pubblici, purché abbiano maturato almeno 5 anni di anzianità lavorativa in quell’azienda. Quindi devi essere assunto da quell’azienda da almeno 5 anni, se hai lavorato 3 anni presso un’azienda e 2 presso un’altra non conta.
Progetto
Per ottenere l’anno sabbatico devi presentare all’azienda un progetto in cui esponi come intendi spendere quell’anno. A quel punto l’azienda valuta se accettare la tua richiesta o no. L’azienda infatti non è obbligata a concedertelo: in base a ragioni tecniche e organizzative può decidere di non concedertelo oppure può chiederti di rimandarlo ad altro periodo accordato.
Attenzione
Durante l’anno sabbatico non potrai svolgere altro impiego retribuito.
Per portare avanti il tuo progetto, puoi chiedere anche un anticipo sul TFR, che l’azienda può concederti o meno: non è detto che se ti concede l’anno sabbatico debba concederti anche l’anticipo sul TFR.
Ricorda che durante l’anno sabbatico, non percepisci alcuno stipendio, non accumuli contributi INPS né anni di servizio, né ferie. L’anno sabbatico è un periodo di stop, di sospensione dell’attività lavorativa, ma in cui sai che al tuo rientro il poto rimane tuo, l’azienda non può assumere qualcun altro se non per il periodo in cui manchi.
Puoi chiedere l’anno sabbatico solo una volta nella tua carriera lavorativa. Se però hai bisogno di altro tempo, puoi sempre chiedere l’aspettativa non retribuita.
Aspettativa
Nessuna legge vieta che, dopo che un dipendente è stato in anno sabbatico, chieda l’aspettativa non retribuita. Supponiamo quindi che tu abbia appena usufruito di un anno sabbatico e che tra un mese tu debba rientrare al lavoro.
Hai però capito che necessiti di ulteriore tempo: per esempio durante quest’anno hai scritto un libro e hai ancora bisogno di qualche mese per terminarlo. Puoi chiedere all’azienda l’aspettativa non retribuita. E non c’è nessuna legge che ti obblighi a rientrare a lavoro, anche per un solo giorno, per poi prendere l’aspettativa: puoi farla partire subito al termine dell’anno sabbatico, senza rientrare al lavoro.
Attenzione
Ricorda che aspettativa, così come anno sabbatico, non ti sono dovute sempre. È il tuo datore di lavoro che decide se concedertele o no, oppure se posticipartele, in base alle esigenze aziendali.
Scuola
Nel settore della scuola, le regole sono un po’ diverse rispetto ai principi generali finora esposti. L’anno sabbatico è conosciuto come “Aspettativa non retribuita per anno sabbatico” o più specificatamente “Anno di riflessione importante per la formazione” ed è regolato dall’articolo 26 comma 14 della legge n. 448/1998. Questa legge stabilisce che:
- Possono chiedere l’anno sabbatico solo dirigenti e insegnanti con cattedra (non possono chiederla coloro che sono assunti con contratto a tempo determinato o non hanno ancora superato il periodo di prova);
- Possono chiedere un periodo di un anno ogni dieci anni;
- Durante l’anno sabbatico la scuola non versa i contributi INPS, ma il dipendente può pagarli autonomamente;
- L’istanza va presentata al Preside, il quale la gira all’Ufficio Territoriale Scolastico. La richiesta non deve riportare la motivazione per cui si richiede l’anno sabbatico: non c’è alcun obbligo, basta che sia in carta semplice e che contenga il riferimento normativo per la fruizione del diritto, ossia la Legge 448/1998. L’Ufficio Territoriale quindi, insieme al Preside, verifica che non ci siano impedimenti di tipo organizzativo nella scuola e quindi la concede.
Suggerimento
Non è quindi detto che ti venga concessa subito, perché per particolari esigenze di servizio la scuola potrebbe chiederti di posticipare il periodo. Ecco perché se hai intenzione di usufruirne ti conviene di informare la scuola con congruo anticipo, in modo che possa organizzarsi e prepararsi.
Dipendenti pubblici
I dipendenti pubblici possono chiedere l’anno sabbatico ogni 10 anni. Il dipendente quindi deve presentare domanda scritta alla propria amministrazione, indicando il periodo in cui intende usufruire del congedo. L’amministrazione, per particolari esigenze di servizio, può anche rifiutare la richiesta o comunque chiedere di posticipare l’inizio.
Ecco perché è bene sempre avvisare con un congruo anticipo l’ente presso cui si lavora: in questo modo avrà il tempo di organizzarsi e accettare la richiesta senza problemi.