Può sembrare che abbia poco senso emettere un assegno intestato a se medesimo: in realtà si tratta di una procedura ancora piuttosto utilizzata, soprattutto quando si vuole trasferire velocemente denaro da un conto all’altro, intestato alla stessa persona.
In questa guida completa sull’assegno circolare intestato a se stesso ti spiego cos’è, come funziona, come emettere un assegno circolare pur non avendo un conto corrente, qual è la scadenza entro cui riscuotere il denaro, infine l’importo massimo previsto.
Cos’è
Un assegno circolare intestato a se stesso, è un assegno dove l’emittente e il beneficiario coincidono. Quindi, per esempio, Mario Rossi emette un assegno pari a 500 euro e il beneficiario è lo stesso Mario Rossi, se stesso.
Un assegno circolare ha una funzione molto importante: garantisce la copertura dell’importo in esso inserito. Quindi, supponiamo che tu debba pagare a una persona 3.000 euro e che costei ti chieda il pagamento tramite assegno circolare.
Per emettere un assegno circolare devi recarti presso la tua banca, dove possiedi il conto corrente e chiedere l’emissione di un assegno circolare. Non puoi emetterlo tu da solo, come faresti con un classico assegno e il relativo biglietto. Può emetterlo solo la banca, perché deve controllare che sul tuo conto ci siano i soldi sufficienti a coprire l’importo.
Inoltre, dopo aver emesso l’assegno, provvede a “congelare” l’importo. Quindi, se per esempio emetti un assegno da 3.000 euro, questi 3.000 euro sono intoccabili. Solo il beneficiario dell’assegno potrà riscuoterli.
Ora, alla luce di tutto ciò, un assegno circolare intestato a se stesso, potrebbe apparire con poco senso. In realtà si tratta di una formula ancora utilizzata, soprattutto da chi possiede conti in banche diverse. Emettendo un assegno intestato a se stessi, aiuta a spostare soldi da un conto ad un altro.
Assegno senza conto corrente
Per emettere un assegno circolare, non necessariamente devi possedere un conto corrente. Puoi emetterlo anche se possiedi un libretto postale, attingendo appunto dal deposito sul libretto.
Puoi persino emettere un assegno circolare se non possiedi né libretto né conto: in questo caso non devi far altro che recarti presso un ufficio postale, portando con te la somma in contanti e depositarla in posta al momento. L’impiegato quindi, dopo aver accettato il tuo denaro e dopo averlo depositato in un apposito fondo, emetterà un assegno circolare.
Importo massimo
Per quanto riguarda l’importo massimo di un assegno circolare, non esistono limiti in tal senso: con l’assegno circolare puoi pagare qualsiasi somma, non ci sono limiti stabiliti dalla legge.
Dunque non importa a quanto ammonti l’assegno: probabilmente ha poco senso emettere un assegno circolare per un importo di pochi euro, anche se teoricamente sarebbe anche possibile. Mentre potrebbe essere utile emettere un assegno di valore importante: in tal senso non ci sono limiti.
Scadenza
Per quanto riguarda la possibilità di incassare l’assegno, dipende dal luogo di emissione e da quello di incasso. Vediamo nello specifico:
- Se il luogo di emissione coincide con quello di incasso, hai 8 giorni di tempo per riscuoterlo. Per esempio: città di emissione = Milano. Tu vivi a Milano e decidi di versare l’assegno presso una banca che si trova a Milano. In questo caso hai 8 giorni di tempo per farlo.
- Se il luogo di emissione è diverso da quello di incasso, hai 15 giorni di tempo per riscuoterlo. Per esempio: città di emissione = Milano. Tu vivi a Como e decidi di versare l’assegno presso una banca che si trova a Como. In questo caso hai 15 giorni di tempo per farlo.
Può succedere che tu non riesca a riscuotere l’assegno entro i termini sopra indicati. Un impegno, un malanno, un qualsiasi cosa che ti impedisce di procedere con la riscossione. Non temere: la banca è tenuta a consegnarti il denaro anche se questi termini sono trascorsi. Entro tre anni la banca infatti, non può rifiutarsi di farti riscuotere il denaro.
Se passano anche questi 3 anni, la banca trasferisce il denaro presso un fondo dei cosiddetti “conti dormienti”, ossia operazioni, attività che nessuno ha riscosso. In tutto, hai un termine di 10 anni per poter riscuotere il tuo denaro.
Come è facile immaginare, se riscuoti subito il tuo denaro, ossia entro i termini stabiliti (8 o 15 giorni, a seconda del luogo), la banca procede subito con l’operazione di incasso. Se invece sono passati mesi o addirittura anni, la banca potrebbe aver versato il denaro in un fondo dormiente, dunque potrebbe volerci più tempo per l’incasso, a causa delle operazioni di “sblocco” da eseguire.