I tuoi genitori sono molto avanzati nell’età, versano in condizioni economiche disagiate e non hai gli strumenti per aiutarli? I tuoi parenti hanno una pensione molto bassa e non riescono a far fronte al continuo innalzamento del costo della vita? Nessun problema, c’è un aiuto diretto dallo Stato italiano: l’assegno sociale.

In questa guida sull’assegno sociale ti spiego cos’è e come funziona, quali sono i requisiti per ottenerlo, qual è l’importo massimo percepibile, quando aumenta, come richiederlo direttamente all’INPS, come avviene la trasformazione in assegno sociale, quando è prevista la quattordicesima e come si cumula con la pensione di reversibilità.

Cos’è e come funziona

Spesso viene chiamato “pensione sociale” o addirittura erroneamente “pensione di vecchiaia”, ma il vero nome tecnico é “assegno sociale”: si tratta di un contributo mensile che l’INPS paga alle persone anziane che versano in condizioni economiche disagiate. A chi spetta l’assegno e quindi i requisiti specifici, sono stabiliti dallo Stato, così come l’importo erogato.

Requisiti: a chi spetta

Hai diritto all’assegno sociale solo se possiedi determinati requisiti sociali, di età e se non superi dei limiti di reddito specifici. Hai diritto all’assegno anche se sei senza contributi, se sei una donna che ha sempre fatto la casalinga o se sei uno straniero.

L’assegno sociale spetta anche agli stranieri (comunitari ed extracomunitari) purché abbiano la cittadinanza italiana oppure risiedano regolarmente in Italia da un certo numero di anni. La normativa che ha istituito l’assegno sociale e che lo regola é contenuta nella Legge 153 del 30 aprile 1969.

Ecco l’elenco dei requisiti:

  • Hai almeno 65 anni e 7 mesi di età;
  • Sei cittadino italiano;
  • Risiedi in Italia da almeno 10 anni;
  • Versi in condizioni economiche disagiate.

Attenzione

Se sei straniero extracomunitario hai diritto all’assegno se risiedi in Italia regolarmente e hai permesso di soggiorno per lungo periodo.

Limiti reddito

Cosa significa “versare in condizioni economiche disagiate”? Significa avere un reddito pari a 0 o comunque non superiore a:

  • 5.954 euro annui se sei celibe/nubile;
  • 11.908 euro annui se sei coniugato. Se sei sposato infatti, viene conteggiato anche il reddito del coniuge ai fini del limite e non solo il tuo.

Esempio

Non sei sposato e il tuo reddito é pari a 5.000 euro annui. Il tuo limite reddituale é pari a 5.954 euro, essendo il tuo reddito inferiore hai diritto all’assegno sociale.

Esempio

Sei sposato. Hai un reddito di 3.000 euro annui, il tuo coniuge ha un reddito di 6.000 euro annui. In totale avete un reddito di 9.000 euro che é inferiore a 11.908, avete quindi diritto all’assegno sociale.

Esempio

Sei sposato. Hai un reddito pari a 7.000 euro, il tuo coniuge è senza reddito. Avete diritto all’assegno sociale.

Importo

L’importo annuo dell’assegno ammonta a 5.954 per tredici mensilità (hai infatti diritto alla tredicesima nel mese di dicembre, ma non alla quattordicesima). Ogni mese quindi l’importo dell’assegno è pari a 458 euro.

Tale importo aumenta dopo i 70 anni: come previsto dalla Legge 448/2001, hai diritto a 190,26 euro al mese in più. Ciò significa che dopo i 70 l’assegno ammonta a 648,26 euro per tredici mensilità.

Attenzione

Hai diritto all’assegno pieno (ossia 458 euro al mese o 648,26 euro se hai più di 70 anni) solo se sei senza reddito, ossia hai reddito pari a 0. Se possiedi del reddito, individuale o coniugale, ma comunque inferiore ai limiti reddituali sopra esposti, hai sempre diritto all’assegno, ma in misura ridotta.

Aumento

Dal momento in cui compi 70 anni, come stabilito dalla L.448 del 2001, hai diritto a una maggiorazione dell’assegno sociale pari a 190,26 euro al mese, per un totale che quindi ammonta a 638,33 euro al mese. I 190,26 euro ti vengono riconosciuti anche sulla tredicesima di dicembre.

Attenzione

La maggiorazione non viene concessa in automatico a compimento dei 70 anni. Devi presentare una nuova domanda in cui devi dichiarare non solo la tua età, ma anche i tuoi redditi.

Domanda

Puoi fare domanda dell’assegno sociale, oppure della maggiorazione, tramite uno di questi tre metodi:

  • Online, sul sito INPS. Devi essere in possesso del PIN (leggi come richiedere il PIN INPS, inoltre qui puoi leggere come accedere ai servizi online INPS).
  • Chiamando il call center ufficiale INPS, che risponde al numero 803 164 se chiami da telefono fisso (chiamata gratuita) oppure al 06 164 164 se chiami da cellulare (la telefonata é tariffata secondo il tuo profilo tariffario);
  • Tramite CAF, patronati.

Una volta presentata la domanda, in ogni momento sul sito INPS (purché tu sia in possesso del PIN), puoi controllare lo stato di avanzamento della domanda, andando su My INPS in alto a destra, inserendo le credenziali di accesso e seguendo questo percorso: Servizi Online > Servizi per il Cittadino > Fascicolo Previdenziale del cittadino > Domande Presentate o Richieste Presentate. Da qui potrai vedere lo stato di lavorazione della tua domanda.

Trasformazione in assegno sociale

Se sei titolare di assegno di invalidità civile, nel momento in cui compi 65 anni e 7 mesi di età, l’assegno di invalidità si trasforma in “assegno sociale”. La trasformazione é automatica, quindi non devi fare nessuna nuova domanda all’INPS: semplicemente a partire da quell’età riceverai l’assegno sociale e non più quello di invalidità.

Cambia qualcosa con il passaggio? Non preoccuparti, l’importo non diminuisce, anche perché, come stabilito dalla Circolare INPS 86/2000, nel tuo caso per il calcolo dell’assegno sociale non si applica la normativa generale, ma sempre i requisiti previsti per gli invalidi civili, requisiti e limiti reddituali che sono meno stringenti.

Quattordicesima

Ai titolari di assegno sociale, a luglio non spetta la quattordicesima mensilità.

Cumulo con reversibilità

Percepisci una pensione di reversibilità del tuo coniuge deceduto. Quando raggiungi i 65 anni di età, ti spetta anche l’assegno sociale? Sì, ma solo se la reversibilità che incassi é molto bassa, ossia non superiore a 5.954 euro all’anno. La reversibilità rappresenta reddito a tutti gli effetti e quindi, se inferiore al limite suddetto, hai diritto all’assegno sociale con importo parziale.

Al contrario: percepisci l’assegno sociale e il tuo coniuge muore. Ti spetta la pensione di reversibilità e puoi richiederla all’INPS. Essa prevale sull’assegno sociale: per cui è quest’ultimo che potresti perdere nel caso in cui la reversibilità spettante sia superiore a 5.954 euro all’anno. A questo link maggiori informazioni sulla compatibilità tra pensione di reversibilità e assegno sociale.