L’assegno unico rappresenta un aiuto dello stato dedicato a tutte le famiglie con figli a carico. Ne hanno diritto sia coloro che lavorano che coloro che non lavorano. Si tratta di un importo che l’INPS eroga mensilmente, sull’IBAN indicato in fase di domanda, in base all’ISEE comunicato e in base al numero dei figli.
In questa guida completa ti spiego quando assegno unico e NASpI sono compatibili, perché ti spetta l’assegno di maggiorazione (previsto per i lavoratori dipendenti) anche se stai percependo l’indennità di disoccupazione, come ottenere la NASpI anticipata e in quali casi l’INPS potrebbe chiederti la restituzione.
Assegno unico è compatibile con NASpI
L’assegno unico è compatibile con la NASpI. Se quindi hai perso il lavoro e a breve inizi a percepire l’indennità di disoccupazione, continui a usufruire anche l’assegno unico per ogni figlio.
L’assegno unico è un aiuto per tutte le famiglie, anche per quelle ad alto reddito. A maggior ragione, è un diritto per quelle famiglie dove si è creata una situazione di difficoltà, a causa della perdita del lavoro. il fatto che tu percepisca la NASpI dunque, non rappresenta una causa ostativa per la percezione dell’assegno unico. Questo vale per tutti i figli a carico per i quali hai percepito l’assegno finora.
Maggiorazione
La legge prevede una maggiorazione dell’assegno unico se entrambi i genitori sono lavoratori. Questo perché, essendo entrambi lavoratori, devono probabilmente avvalersi dell’aiuto di una baby sitter o di un servizio alternativo.
L’INPS ha chiarito che la maggiorazione spetta anche a chi percepisce la NASpI: con il messaggio n. 1714/2022 ha sottolineato quanto appena detto. Se dunque hai perso il lavoro e stai percependo la NASpI o stai per chiederla, l’INPS non interrompe l’erogazione dell’assegno unico, per tutti i tuoi figli per i quali lo prendevi finora.
NASpI anticipata
In questo momento stai percependo la NASpI e hai intenzione di aprire partita IVA. Lo sapevi che potresti chiedere la restante NASpI in anticipo? Quei soldi potrebbero aiutarti proprio per aprire la tua attività, per esempio.
Se quindi stai percependo la NASpI, supponiamo 800 euro al mese e ti mancano ancora 10 mesi, allora puoi chiedere all’INPS di erogarti 8.000 euro tutti insieme e non 800 euro al mese per 10 mesi. Puoi chiedere la NASpI anticipata:
- Se hai appena perso il lavoro e devi ancora chiedere la NASpI. In questo caso quindi ricevi tutto l’importo spettante in un’unica soluzione;
- Oppure se stai già percependo la NASpI. Se quindi per esempio hai già percepito cinque mensilità di NASpI e te ne mancano ancora sei, allora puoi percepire in un’unica soluzione queste sei mensilità. Se prendi 600 euro al mese e ti mancano sei mensilità, ottieni 3.600 euro di NASpI anticipata (6 mesi x 600 euro).
Attenzione
Se durante il periodo di copertura della NASpI, accetti un lavoro subordinato, l’INPS ti chiede la restituzione della NASpI anticipata!
Esempio
Supponiamo che tu riceva sei mesi di NASpI anticipata, pari a 6.000 euro (ti spettavano 1.000 euro al mese di NASpI). Per i prossimi sei mesi non puoi accettare un lavoro da dipendente. O meglio, puoi anche accettarlo, ma poi l’INPS ti chiederà la restituzione della NASpI erogata, a partire dal mese in cui ti hanno assunto. Se quindi ti hanno assunto, per esempio a maggio, e ti hanno pagato la NASpI anticipata conteggiandola fino a luglio, allora dovrai restituire i due mesi di NASpI percepiti indebitamente.
La NASpI infatti è un’indennità che ti spetta in caso di disoccupazione. Se trovi lavoro non ti spetta più. L’INPS aiuta chi vuole avviare un’attività in proprio erogando la NASpI in anticipo, ma questo non significa che tu possa trattenerla anche se trovi lavoro. In quel caso non ti spetta più, come non spetta a chi la percepisce mensilmente. Chi la percepisce mensilmente infatti, smette di incassarla. Tu invece, avendola già incassata, devi restituirla.
Puoi chiedere la NASpI anticipata se desideri:
- Aprire partita IVA come ditta individuale;
- Aprire partita IVA come lavoratore autonomo/libero professionista;
- Continuare a lavorare con la tua partita IVA, che avevi già quando eri dipendente, ma te ne occupavi a tempo parziale. Ora che hai perso il lavoro da dipendente (dando luogo alla NASpI, vedi art. 8 del D. Lgs. n. 22/2015), intendi dedicarti alla tua attività a tempo pieno;
- Prendere parte in qualità di socio in una cooperativa con scopi mutualistici.