La famiglia è il fulcro della società, rappresenta il nucleo dove l’individuo sviluppa le sue caratteristiche e ambizioni e per questo lo stato ha sempre previsto delle agevolazioni a favore dei nuclei familiari, soprattutto quelli che hanno più difficoltà dal punto di vista economico.
In questa guida completa sull’assegno unico familiare ti spiego cos’è e come funziona, i requisiti necessari per ottenerlo, l’importo previsto per ogni famiglia, da quando parte (considerando che ancora non c’è una legge, ma è solo una proposta del M5S) e infine tutti gli aggiornamenti sulla manovra.
Cos’è e come funziona
AGGIORNAMENTO IMPORTANTE
Attenzione
L’11 giugno 2020, il governo Conte ha presentato il Family Act, il disegno legge che introduce l’assegno universale. Dunque al momento valgono le informazioni contenute in questo post e che ti consigliamo di leggere: Assegno universale governo Conte e non più quelle indicate di seguito.
L’assegno unico famiglia è la nuova agevolazione pensata dal Movimento 5 Stelle, che andrebbe a sostituire gli attuali assegni familiari e le altre agevolazioni fiscali previste per la famiglia (bonus asilo nido, baby sitter).
L’assegno unico famiglia, occorre precisarlo, al momento non è legge, ma solo una proposta del M5S: il governo la sta vagliando per inserirla nella prossima manovra. In attesa che il governo ne confermi l’introduzione, vediamo come funziona.
Importo
Secondo le prime bozze, l’assegno unico famiglia dovrebbe prevedere i seguenti importi:
- Fino a 400 euro, per i bambini fino a 3 anni;
- Fino a 240 euro, per i figli da 0 a 18 anni;
- 80 euro al mese, per i figli da 19 a 26 anni.
Figli disabili. Per i figli portatori di handicap, l’assegno unico famiglia prevede una maggiorazione oltre il 40%.
La misura dovrebbe lasciare immutate anche le attuali detrazioni IRPEF previste per figlio a carico.
Dove trovare i fondi necessari per attivare l’assegno unico
Si stima che questa nuova agevolazione richieda circa 18 miliardi. Una parte di denaro, lo stato la prenderà semplicemente dalle misure già esistenti (ANF – assegni familiari, bonus nido, voucher baby sitter), che quindi semplicemente cambierebbero nome: non si chiamano più assegni famigliari oppure voucher baby sitter ma assegno unico.
Da una parte quindi si tratta solo di una migliore gestione delle agevolazioni varie, che oggi sono tutte frammentate e richiedono ognuna una domanda. Ma per quanto riguarda l’importo, ancora non è chiaro se ci saranno dei reali miglioramenti per le famiglie come auspicato dallo stesso governo. Ecco perché è necessario attendere la manovra per sapere quanto questa misura impatterà positivamente sul bilancio familiare.
Un’altra ipotesi è quella di far confluire del nuovo assegno unico anche il bonus Renzi di 80 euro, alte ipotesi invece prevedono di spostare alcuni risparmi del reddito di cittadinanza e di Quota 100. Insomma, il governo vorrebbe creare questo assegno unico usando le somme già spese per gli altri bonus. In tutto, grazie ai bonus già esistenti si possono “racimolare” circa 11 miliari.
Gli altri 7 miliardi per il momento non si sa da dove andrebbero presi, ecco perché la misura alla fine sembra più un modo, sicuramente ben accetto, per semplificare le richieste di varie agevolazioni frammentate, piuttosto che aumentare l’importo a disposizione delle famiglie. Un riordino delle varie agevolazioni.
Requisiti
A chi spetta. I requisiti per avere diritto all’assegno unico famigliare, qualora l’attuale governo dovesse confermarlo, sono i seguenti:
- Figlio a carico di età tra 0 e 26 anni;
- Non superare una certa soglia di reddito. Più alto è il reddito, minore è l’importo dell’assegno, fino al completo azzeramento se si supera la soglia di 100.000 euro;
Cosa si intende per figli a carico
Per figlio a carico si intende un figlio senza reddito oppure, in caso di reddito non supera i seguenti limiti:
- Reddito fino a 4.000 euro se il figlio ha meno di 24 anni;
- Reddito fino a 2.840,51 euro se il figlio ha più di 24 anni.
Quali bonus cesseranno di esistere
Come spiegato nei paragrafi precedenti, il governo non ha intenzione di creare un nuovo assegno unico in più rispetto a tutte le altre agevolazioni che già esistono, ma semplicemente intende unificare in una sola agevolazione, le varie frammentate. Quindi, con l’introduzione dell’assegno unico sparirebbero:
- Bonus bebè;
- Premio alla nascita;
- Bonus mamma domani.
Tutti questi bonus confluiranno nell’assegno unico, sempre se definitivamente approvato dal legislatore.
Le detrazioni fiscali invece non dovrebbero subire modifiche, ma non è detto, perché fino all’approvazione della manovra tutto può cambiare. Ci sono state delle proposte in merito: l’abbattimento delle detrazioni fiscali avrebbe portato nuovi fondi da destinare alla manovra, ma si tratta di un ipotesi ancora al vaglio del governo.
INPS
Come di solito avviene per questo tipo di agevolazioni, anche in tal caso probabilmente l’ente erogatore dell’assegno sarà l’INPS. Al momento non c’è alcuna conferma, ma considerando che già gli ANF, il bonus mamma e il bonus bebè li eroga l’INPS, è logico pensare che l’istituto si farà carico anche di questa nuova agevolazione, una volta eliminate tutte le altre.
Per maggiori informazioni non ci resta altro che attendere la manovra definitiva. Per capire se realmente il governo riuscirà a trovare i fondi per questa agevolazione.
Da quando
L’assegno unico familiare dovrebbe partire dal 2020 o, al massimo dal 2021. Purtroppo però, sebbene non sia impossibile, pare che il governo stia avendo molta difficoltà a stanziare i circa 7 miliardi che mancano. Aspetto che potrebbe far saltare tutto.
La ricerca dei fondi necessari per lanciare l’assegno quindi, sembra essere l’ostacolo maggiore sotto tutti i punti di vista, al punto tale che si potrebbe persino decidere di rimandare a tempi migliori.
Aggiornamenti
Pare che l’ipotesi assegno unico familiare sia completamente saltata. L’agevolazione sarebbe troppo onerosa per le casse dello stato. Nell’ultima bozza della manovra infatti, è stato eliminato ogni riferimento al nuovo assegno unico. Per quanto riguarda le agevolazioni alle famiglie, si parla soltanto di un azzeramento delle rette asili nidi per i redditi medio bassi. Pare quindi definitivamente tramontata l’ipotesi di un riordino delle varie agevolazioni in un’unica, così come un effettivo potenziamento.
Il governo aveva vagliato persino l’ipotesi di eliminare le detrazioni sui figli a carico, pur di trovare fondi da destinare all’assegno unico, ma pare accantonata anche questa proposta. Tra l’altro le detrazioni fiscali hanno rappresentato una quasi certezza per i cittadini, e andare ad annullarli (seppur in realtà fosse un semplice “spostamento”) avrebbe compromesso anche un punto solido per le famiglie italiane.