Una misura volta ad aiutare le famiglie, indipendentemente dal reddito ne hanno diritto tutte: l’importo può essere maggiore o minore a seconda delle condizioni economiche del nucleo familiare, ma spetta comunque a tutti. Chi ha un reddito più alto, semplicemente ha diritto all’importo minimo.

In questa guida completa sull’assegno unico familiare ti spiego cos’è e come funziona, cosa sostituisce, a chi spetta, i requisiti per averne diritto, come e quando fare domanda, ti fornisco la tabella degli importi spettanti in base a ISEE e altre condizioni, come funziona per i dipendenti pubblici, cosa succede in caso di genitori separati, divorziati, disoccupati, titolari di reddito di cittadinanza e infine in caso di coniuge a carico.

Cos’è e come funziona

L’Assegno unico e universale è un aiuto statale rivolto a tutte le famiglie che hanno figli fino a 21 anni (in caso di figli disabili non ci sono limiti di età). Si chiama “unico” perché ingloba in sé tutta una serie di aiuti, che la legge ha abolito.

Cosa sostituisce

L’assegno unico infatti ha sostituito tutte le seguenti prestazioni:

  • Detrazioni dall’imposta per figli a carico;
  • Detrazioni dedicate a famiglie numerose;
  • ANF (ossia i vecchi assegni familiari);
  • Premi di natalità (quindi il bonus bebè, il premio alla nascita).

E’ “universale” perché spetta a tutti, anche a chi non presenta ISEE (in tal caso alla famiglia spetta l’importo minimo).

A chi spetta

L’assegno unico universale spetta a tutte le famiglie con figli fino a 21 anni. L’importo varia in base al proprio ISEE ma, come detto nel paragrafo precedente, essendo un aiuto di tipo universale, spetta a tutti, quindi anche a chi non presenta l’ISEE.

Le famiglie che non presentano l’ISEE, hanno diritto all’importo minimo. Se i figli sono tre o più, allora si ha diritto a una maggiorazione. Nei passi seguenti ti spiego come usare il simulatore INPS per conoscere l’importo che ti spetta in qualità di assegno unico.

Requisiti

Hai diritto all’assegno unico universale:

  • Per ogni figlio minorenne a carico. Se sei una donna incinta, l’assegno ti spetta a partire dal settimo mese di gravidanza;
  • Per ogni figlio disabile, in questo caso non conta l’età, può avere anche più di 21 anni;
  • Per ogni figlio maggiorenne a carico, fino 21 anni di età, purché sussista almeno uno dei seguenti requisiti:
    – é iscritto a una scuola o all’università;
    – svolge un tirocinio;
    – lavora ma ha un reddito minore di 8.000 euro annui;
    – è disoccupato e iscritto al Centro per l’Impiego;
    – svolge servizio civile universale.

Domanda

La domanda va fatta direttamente all’INPS (non al datore di lavoro) esclusivamente tramite il canale online attraverso questa pagina dell’INPS:. In alternativa, puoi presentare la domanda tramite:

  • Call center chiamando il numero verde 803.164 (da telefono fisso) oppure il numero 06.164.164 (da cellulare);
  • Patronato, che offre gratuitamente servizio ai cittadini.

Gli assegni familiari li potevi chiedere tramite il datore di lavoro e l’importo spettante ti arrivava direttamente in busta paga. Con l’assegno unico non funziona più così: la domanda devi farla all’INPS, non più al datore di lavoro. Inoltre, l’importo spettante non ti arriva più in busta paga, ma su IBAN indicato in fase di domanda, oppure tramite bonifico domiciliato (qui leggi di cosa si tratta).

Quando fare domanda

La domanda per l’Assegno unico e universale va fatta ogni anno: puoi presentarla ogni anno a partire dal 1° di gennaio e riguarda le mensilità che vanno da marzo a febbraio dell’anno dopo.

La domanda deve farla un genitore (o il tutore), indipendentemente dalla convivenza con il figlio. Una volta maggiorenni, i figli possono presentare la domanda da soli e chiedere che l’INPS paghi l’assegno direttamente a loro (su un proprio IBAN per esempio).

Quando arriva l’assegno

Se presenti domanda:

  • Entro febbraio, l’INPS ti paga l’assegno a partire da marzo 2022;
  • Tra marzo e giugno, hai diritto a tutti gli arretrati a partire da marzo;
  • Dopo giugno, non ha diritto ad arretrati, ma solo all’assegno dal mese successivo a quello di presentazione. Quindi se presenti domanda a luglio, hai diritto all’assegno a partire da agosto.

Senza ISEE

Per chiedere l’assegno unico universale devi presentare un ISEE valido e corretto. Per l’ISEE puoi rivolgerti a un patronato: in poco tempo avrai il tuo ISEE aggiornato e pronto per presentare la domanda di assegno unico.

L’ISEE comunque non è obbligatorio: puoi presentare domanda anche senza ISEE. L’INPS ti corrisponderà un assegno pari all’importo minimo.

Simulazione

L’INPS ha messo a disposizione di tutti, uno strumento online, che ti permette di simulare l’assegno unico che ti spetta. La piattaforma è semplicissima da utilizzare e non occorre né PIN né essere registrato. Devi soltanto indicare:

  • Numero di figli maggiorenni e/o minorenni;
  • Eventuali disabilità dei figli;
  • L’eventuale status di giovane madre di età inferiore a 21 anni;
  • Il possesso o meno dell’ISEE;
  • Il diritto alla maggiorazione se l’ISEE è inferiore a 25.000 euro;
  • Il diritto alla maggiorazione se entrambi i genitori lavorano.

Puoi accedere al simulatore attraverso questa pagina INPS.

Tabella importi

Assegno mensile e maggiorazioni
Valore ISEEPer ogni figlioDal 3°figlioFiglio disabileEntrambi i genitori hanno reddito da lavoro
15.000175€ (85 se maggiorenne under 21)+85€105 – 95 € in base al grado di disabilità (85 se maggiorenne under 21)+30€ per ogni figlio
40.00050€ (25 se maggiorenne under 21)+15€105 – 95 € in base al grado di disabilità (85 se maggiorenne under 21)0
Oltre 40.00050€ (25 se maggiorenne under 21)+15€105 – 95 € in base al grado di disabilità (85 se maggiorenne under 21)0

Inoltre, se la famiglia ha 3 o più figli, spetta una maggiorazione di 100 euro per nucleo familiare, indipendentemente dall’ISEE, quindi sia in caso di ISEE basso che in caso di ISEE oltre 40.000 euro, la famiglia numerosa composta da almeno 3 figli ha diritto a 100 euro in più (non per figlio, ma per nucleo familiare).

Importo minimo

Come visto nella tabella precedente, l’importo minimo dell’assegno unico universale è pari a 25 euro per figlio. Chiaramente, l’importo minimo spetta quando sussistono determinate condizioni: ISEE alto (oltre 40 mila euro), oppure ISEE inferiore ma figlio maggiorenne.

I redditi più bassi, le famiglie con più figli a carico invece, hanno diritto a un importo più alto, e godono anche di alcune maggiorazioni.

Dipendenti pubblici

Le modalità di richiesta dell’assegno unico universale sono le stesse, sia per i dipendenti pubblici che per i dipendenti privati. Se quindi sei un lavoratore statale, devi fare domanda sempre tramite il sito dell’INPS, oppure tramite call center o infine tramite patronato.

I requisiti di accesso sono gli stessi per tutti, quindi quelli indicati nei primi paragrafi di questa guida.

Genitori conviventi non sposati

Se i genitori sono conviventi, non sposati, non cambia nulla: uno dei due genitori può presentare domanda sul sito INPS e ogni mese ottenere l’importo dell’assegno spettante.

L’assegno infatti spetta in base al numero dei figli, all’età e alla presenza o meno di disabilità e non in base al fatto che i genitori abbiano contratto o meno matrimonio.

Genitori separati o divorziati

Il genitore separato o divorziato che vive altrove, ossia non ha convivenza con i figli, non rientra ai fini ISEE: i suoi redditi quindi non vanno inseriti nella DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica necessaria per ottenere l’ISEE).

Se è il tuo caso, quando fai richiesta di ISEE devi spuntare la seconda casella del Modulo MB2, quadro C dove dice “nel nucleo è presente un solo genitore, mentre l’altro risulta non coniugato e non convivente”. Se siete divorziati, devi spuntare anche la prima casella del Modulo MB2 del quadro D che comunica l’esistenza di un provvedimento del giudice (la sentenza di divorzio).

In sede di domanda, tu e l’altro genitore potete decidere se fruire dell’assegno entrambi al 50% oppure se farlo mandare a uno solo al 100%.

Disoccupati e percettori di reddito di cittadinanza

L’assegno unico universale spetta a tutti, a maggior ragione a chi è disoccupato: hai perso il lavoro e quindi sei in una situazione che richiede aiuto.

Lo stesso dicasi se percepisci il reddito di cittadinanza: hai diritto all’assegno. Non solo: alle famiglie che prendono il Reddito di Cittadinanza, l’INPS paga l’assegno automaticamente, senza necessità di presentare domanda. Se quindi prendi il Reddito non devi fare nulla: riceverai direttamente l’assegno.

Coniuge a carico

L’assegno unico universale è una misura che spetta solo per i figli a carico, minorenni, maggiorenni (di età non superiore a 21 anni) e disabili (in questo caso senza limiti di età).

Non spetta per il coniuge a carico. Per quest’ultimo rimangono invece valide le detrazioni IRPEF per familiari a carico. Per avere diritto alla detrazione per coniuge a carico devi compilare il modulo “Detrazioni” e consegnarlo al datore di lavoro. Il modulo te lo può fornire l’azienda stessa: chiediglielo!