Il governo ha varato un disegno di legge, il cosiddetto Family Act, che prevede una serie di misure volte a tutelare e aiutare tutte le famiglie: al momento si tratta solo di una proposta del governo, quindi si attendono i decreti delegati che daranno il via definitiva alla misura.

In questa guida completa sull’assegno universale, contenuto nel Family Act, ti spiego come funziona, qual è l’importo previsto per ogni famiglia, in base a cosa si calcola, come farne richiesta, quando va in vigore e le altre misure pensate per i figli e la famiglia in generale.

Family Act

Il Family Act è un disegno di legge che introduce aiuti a favore delle famiglie. Occorre sottolineare che si tratta appunto di un disegno di legge, quindi al momento rappresenta solo una proposta, un progetto, che andrà poi analizzata ed eventualmente approvata dagli organi competenti attraverso appositi decreti delegati.

Dunque al momento rappresenta solo una proposta del governo, non è entrato nulla in vigore. Continua a seguire questo post: lo aggiorneremo ogni volta che ci saranno notizie concrete e, soprattutto, quando il disegno si trasformerà in legge. Per ora vediamo cosa dice questo disegno.

Il Family Act si articola in cinque punti precisi:

  1. Assegno universale;
  2. Congedi parentali;
  3. Contributi per le spese scolastiche;
  4. Incentivi per le donne che lavorano;
  5. Misure finanziarie di aiuto per gli under 35.

In questo post ci concentriamo sull’assegno familiare, detto anche assegno unico familiare o assegno universale.

Come funziona

Come dice il nome stesso, questo assegno familiare ha una importante caratteristica: è universale, cioè spetta a tutte le famiglie che hanno uno o più figli. L’assegno si divide quindi in due quote:

  1. Quota fissa, identica per tutti i nuclei familiari;
  2. Quota variabile, che cambia in base all’ISEE, quindi al reddito, all’età e al numero dei figli.

Assegno unico per le famiglie con figli fino a 18 anni

L’assegno quindi, spetta a tutte le famiglie con figli fino a 18 anni. Più precisamente, l’assegno spetta a partire dal 7° mese di gravidanza e fino al compimento del diciottesimo anno di età dei figli. In presenza di figli disabili, spetta anche oltre i 18 anni, senza limiti di età.

Importo

A quanto ammonta. In merito all’importo, ancora non si sa nulla di preciso. Come detto nei passi precedenti, l’assegno universale al momento è una misura contenuta in un disegno di legge, quindi ancora non approvata.

Quello che si sa già è che lo stato riconoscerà l’assegno tramite una somma di denaro direttamente in busta paga oppure tramite un credito di imposta da usare in compensazione nel 730. Quindi praticamente dovrai fare il 730 e riceverai il rimborso.

L’importo, come già accennato, si dividerà in una quota fissa uguale per tutte le famiglie e una quota variabile in base all’ISEE. Inoltre, dal secondo figlio in poi, avrai una maggiorazione del 20%. Stessa maggiorazione del 20% per ogni figlio disabile, anche se è il primo figlio.

Clausola di salvaguardia

Gli assegni familiari ci sono già e saranno quindi sostituiti con l’assegno universale. Il disegno di legge prevede una clausola: il nuovo assegno non può essere inferiore a quello che prendevi prima. Se quindi dai calcoli te ne spetta uno inferiore, sarà integrato con una quota compensativa.

Richiesta

Ancora non si conoscono i dettagli della richiesta, se andrà indirizzata all’INPS o direttamente al datore di lavoro. Per avere informazioni ufficiali bisogna attendere che il disegno di legge si trasformi in norma vera e propria.

Continua a seguire questo post (aggiungilo ai Preferiti o ai Segnalibri) perché appena il governo comunicherà notizie ufficiali, lo aggiorneremo.

Quando va in vigore

Per ciò che concerne l’entrata in vigore, al momento non si hanno notizie certe, ma il legislatore dovrebbe approvare la norma entro novembre 2020, in modo da attivare l’assegno a partire da gennaio 2021.

Ricapitolando, l’assegno universale spetta a tutte le famiglie con figli fino alla maggiore età:

  • Ha un importo minimo per tutti, a cui si aggiunge una quota variabile in base a ISEE, quindi redditi, numero figli ed età;
  • Dal secondo figlio in poi hai diritto a una maggiorazione del 20%;
  • Se hai un figlio disabile, non conta l’età: l’assegno spetta senza limiti di età e spetta sempre la maggiorazione del 20%, anche se si tratta del primo figlio;
  • Lo stato lo erogherà ogni mese sulla busta paga oppure potrai richiederlo tramite rimborso IRPEF al momento della dichiarazione dei redditi;
  • Parte dal settimo mese di gravidanza;
  • Non fa cumulo con il reddito.

Per i figli

Con il Family Act, il governo chiede al legislatore di riformare anche altre misure di politica familiare:

  • Si prevede una cosiddetta dote unica, da assegnare alla nascita del bebè, da spendere anche per la frequenza del nido oppure altre attività educative o ludiche;
  • Congedi parentali per i papà, che passerebbero dagli attuali 7 giorni a 10 giorni;
  • Permessi speciali da concedere ai genitori per partecipare agli incontri “scuola-famiglia”;
  • Indennità integrativa della retribuzione per le madri che decidono di tornare al lavoro subito dopo la maternità obbligatoria;
  • Detraibilità ovvero deducibilità delle spese sostenute per i collaboratori domestici;
  • Detrazioni fiscali per l’affitti pagato per i figli universitari;
  • Misure speciali per i giovani under 35 che prendono la loro prima casa in affitto.

Le coperture

Per poter mettere in atto tutte queste misure, occorre chiaramente trovare le coperture. Innanzitutto bisogna chiarire che l’avvio di queste misure, ne abrogherà molte altre:

  • Assegno di natalità, ossia l’assegno mensile fino a un anno di età del bebè;
  • Premio alla nascita, ossia gli 800 euro erogati alla mamma a partire dall’ottavo mese di gestazione;
  • Detrazioni per figli a carico;
  • ANF (Assegno al nucleo familiare);
  • Buono per la frequenza di asili nido e altri centri per i bebè.

Il legislatore quindi, per trovare i fondi necessari per l’assegno universale, eliminerà o rimodulerà le misure appena elencate e tuttora in vigore. Si parla di più di 15 miliardi di euro tolti alle famiglie attraverso queste misure e poi riversati nell’assegno unico familiare.

In base ai calcoli, occorrono almeno 7 miliardi aggiuntivi, per evitare che la riforma sia “a perdere”. Attendiamo quindi ulteriori sviluppi sull’assegno universale, che dovrebbero arrivare entro l’autunno.