Il bilancio di previsione è un documento molto importante nella vita di un’impresa, ma anche in quella di un ente locale. Prevedere entrate e uscite rappresenta un passo fondamentale della gestione perché permette di organizzare con congruo anticipo le risorse, gli investimenti, per raggiungere al meglio l’obiettivo prefissato.

In questa guida completa sul bilancio di previsione ti spiego cos’è e come funziona, qual è la normativa che lo disciplina, qual è il documento in caso di un ente locale, di una pro loco o di un’associazione Onlus, ti fornisco dei fac simile da scaricare e compilare ed infine ti elenco le conseguenze di una mancata approvazione.

Cos’è e come funziona

Il bilancio di previsione o bilancio previsionale annuale è un documento strategico che rappresenta le intenzioni future dell’azienda, ciò che desidera conseguire, le spese che intende effettuare, gli investimenti previsti. In pratica quindi funge da business plan ma sotto forma di bilancio, in cui si indicano chiaramente tutte le voci di spesa e di entrata e si assegnano anche dei valori numerici, in modo da individuare quante saranno le entrate future e le spese da sostenere.

Definizione

In virtù a ciò, il bilancio previsionale è a tutti gli effetti un documento contabile economico finanziario. Non solo le aziende private sono tenute a redigerlo ma anche e soprattutto quelle pubbliche, quindi anche gli enti locali come i Comuni. Per gli enti locali è molto importante perché permette di programmare la spesa pubblica e di capire se e quando ci sono i fondi sufficienti per intraprendere determinate iniziative e come recuperarli.

Normativa

La normativa che disciplina il bilancio previsionale per gli enti locali è il D. Lgs. n. 267/200 meglio conosciuto come TUEL (Testo Unico degli enti locali). Il bilancio è disciplinato precisamente al “Titolo II” che parte dall’articolo 162 del TUEL. Secondo questa normativa:

  1. Gli enti locali sono obbligati a deliberare ogni anno il bilancio di previsione e tale bilancio deve riferirsi ad almeno i prossimi tre anni (art. 162 TUEL);
  2. Il bilancio va approvato entro il 31 dicembre di ogni anno. Se non è approvato entro tale termine, l’ente deve gestire le sue finanze secondo i principi della gestione provvisoria, fino a quando viene approvato il bilancio previsionale (art. 163 TUEL);
  3. Il bilancio previsionale è di tipo autorizzatorio: l’ente locale effettuerà le spese nei limiti di quanto previsto (art. 166 TUEL); l’ente deve istituire un fondo di riserve per le spese impreviste di ammontare tra lo 0,30 e il 2% delle spese previste (art. 163 TUEL);
  4. Il bilancio è composto da due parti, una dedicate alle entrate e una dedicate alle spese (art. 165 TUEL);
  5. Entro 20 giorni calcolati dal giorni di approvazione del bilancio previsionale, la giunta delibera il PEG piano esecutivo di gestione (art. 163 TUEL).

Il TUEL infine disciplina la redazione ed approvazione del bilancio e i suoi allegati (art. 174 TUEL);

Pro loco

Anche una Pro Loco ogni anno deve fare i conti con i progetti e le risorse immediate o future a disposizione. La Pro Loco discute il bilancio preventivo entro il 31 dicembre di ogni anno: durante l’assemblea, il Consiglio Direttivo e i soci si riuniscono per discutere idee e progetti, considerare le risorse a disposizione e stabilire nuovi obiettivi.

Il consiglio illustra una situazione dettagliata dei costi e le modalità di reperimento dei fondi per coprire le spese e l’assemblea si chiude con il verbale di approvazione. È chiaro poi che nel corso d’anno potrebbero esserci delle rivalutazioni: il bilancio infatti non è una struttura rigidissima, ma una fotografia di insieme per gestire e programmare con attenzione progetti e spese.

Scarica subito il modulo fac simile compilabile WORD dello schema.

Al bilancio segue anche una relazione programmatica, ossia un documento in cui si descrivono tutte le attività da svolgere durante l’anno, manifestazioni, descrizione, date progetti, organizzazione. La relazione è firmata dal Presidente della Pro Loco.

Associazione ONLUS

Il codice civile non prevede l’obbligo di redigere il bilancio preventivo; dunque le associazioni Onlus di vario tipo, come culturali, dilettantistiche, no profit, di volontariato, sportive, non sono obbligate a redigere questo documento contabile. Se però lo statuto dell’associazione prevede l’obbligo, allora chiaramente l’assemblea deve riunirsi e approvarlo.

L’iter inizia dal Consiglio direttivo, che predispone lo schema di bilancio preventivo, quindi convoca l’assemblea dei soci entro il 31 dicembre per discutere i contenuti del bilancio. Il consiglio direttivo è l’organo chiamato all’approvazione (e non l’assemblea dei soci, la quale è chiamata a discuterlo, ma l’organo che approva è il Consiglio).

Nel bilancio preventivo occorre indicare i seguenti dati_

  • I membri del Consiglio direttivo;
  • L’eventuale avanzo o disavanzo degli anni precedenti (è di estrema importanza menzionarlo, perché altrimenti in caso di controlli ispettivi da parte delle autorità, la mancata menzione potrebbe essere intesa come un’indebita distribuzione di utile ai soci!);
  • La relazione accompagnatoria con la descrizione dei progetti.

Scarica subito il modulo fac simile compilabile WORD dello schema.

Come redigere

Solitamente il consiglio di amministrazione di un’azienda, o il consiglio direttivo in caso di un’associazione o la giunta in caso di un ente comunale, preparare il bilancio preventivo ogni anno. Tuttavia, nulla vieta all’azienda o ente di aggiornare il bilancio ogni trimestre o addirittura mensilmente. Un aggiornamento più frequente è una caratteristica sopratutto delle start up che vedono i propri ricavi cresce in maniera galoppante nei primi mesi di attività.

In un’azienda di medie e grandi dimensioni. l’amministratore delegato chiede ai capo reparto delle singole unità di preparare un piano delle singole aree. Si parte da un piano di previsione dei guadagni per arrivare a prevedere le spese future e assicurare una corretta gestione della liquidità.

Mentre una pro loco o un’associazione possono redigere un bilancio preventivo in maniera semplice, elencando entrate e uscite, per un’azienda risulta più agevole creare un bilancio seguendo la classica forma del bilancio di esercizio, quindi costituito da:

1. Stato Patrimoniale;
2. Conto economico;
3. Rendiconto finanziario.

Stato Patrimoniale previsionale

Lo stato patrimoniale è una rappresentazione grafica, a due sezioni, che racchiude:

  • Debiti aziendali;
  • Crediti aziendali;
  • Il patrimonio netto, ossia il capitale sociale e le riserve.

Con il bilancio di previsione, si prevedono i crediti dell’azienda e ai quali si contrappongono i debiti verso creditori e fornitori. Lo stato patrimoniale è uno schema a doppia sezione, si sviluppa in partita doppia quindi il totale delle attività deve essere uguale a quello delle passività.

Conto economico previsionale

Il conto economico previsionale rappresenta una stima dei ricavi generati dalla vendita di prodotti o prestazione di servizi. Nel caso di imprese di nuova costituzione, i ricavi aumenteranno di mese in mese (si spera), per cui la cosa migliore d fare è redigere un piano previsionale ogni mese o almeno ogni trimestre.

La stima dei ricavi non è un’operazione molto semplice. O meglio, matematicamente lo è, perché non serve altro che moltiplicare il numero dei pezzi che si stima di vendere per il prezzo unitario. Tuttavia un’azienda che offre diversi beni, magari appena lanciati sul mercato, non sa mai se e quanto appeal avrà quel prodotto sul mercato. La cosa migliore da fare dunque, è sottostimare i ricavi, di circa un 20% rispetto a quanto ti aspetteresti.

In questo modo, se i guadagni saranno maggiori di quelli previsti, avrai sempre tempo per progettare nuove spese e investimenti; al contrario se i guadagni sono inferiori alla previsione, potresti trovarti in forti difficoltà perché magari avevi programmato una spesa che effettivamente non riesci a sostenere. Ecco perché è meglio essere cauti con le stime dei ricavi. Al contrario, per quanto riguarda la stima dei costi, è preferibile “mantenersi larghi” ossia sovrastimarli di circa un 20%.

Rendiconto finanziario previsionale

Il rendiconto finanziario è un documento contabile che dimostra come l’azienda, oltre a saper produrre e vendere beni o servizi, sia anche in grado di gestire adeguatamente i flussi di cassa. Questo è un documento molto importante non solo affinché l’azienda stessa possa fare le opportune valutazioni, ma anche per eventuali creditori e banche a cui si potrebbe chiedere un finanziamento.

È molto importante sottolineare il flusso del conto cassa che si ritiene di avere a disposizione, durante i vari periodi dell’anno, oltre a sottolineare quello di fine esercizio: il 31 Dicembre di ogni anno infatti, l’azienda chiude il conto cassa e la variazione va indicata nello Stato Patrimoniale del bilancio.

Esempio

Se la cassa (liquidità) è passata da 20.000 euro a 80.000 euro, significa che l’attivo patrimoniale aumenterà di 60.000 euro.

Mancata approvazione

Per Pro loco, associazioni e Onlus la legge non prevede l’obbligo di redigere il bilancio di previsione, dunque tanto meno ne prevede tempi. Modalità e scadenze quindi, sono dettate dallo statuto.

Gli enti locali invece, sono tenuti ad approvare il bilancio previsionale entro il 27 dicembre, termine che spesso beneficia di proroghe ad opera del decreto del Ministro dell’interno che, con apposito decreto pubblicato su Gazzetta Ufficiale sancisce di volta in volta il differimento, che non di rado arriva a febbraio o marzo. La mancata approvazione del bilancio di previsione da parte di un Comune è disciplinata dall’art. 141 del TUEL. Il bilancio può non essere approvato per due situazioni:

  1. La giunta non l’ha redatto;
  2. La giunta l’ha redatto, ma il Consiglio comunale non l’ha ancora approvato.

In questi casi, il Segretario comunale, deve senza indugio comunicare la mancata approvazione al Prefetto della zona, il quale nomina un Commissario con il compito di redigerlo d’ufficio e portarlo al Consiglio affinché lo approvi entro 20 giorni.

Se per qualsiasi motivo non lo approva (perché la proposta è stata bocciata, mancanza delle maggioranze o qualunque altro motivo), il Prefetto decreta il Consiglio inadempiente e nomina un Commissario che lo sostituisce. Con la nomina del Commissario si scioglie anche il Consiglio inadempiente.

Conseguenze

La mancata approvazione del bilancio di previsione comunale rappresenta un fatto grave, per il quale, come abbiamo visto poc’anzi, è prevista una immediata procedura di intervento pubblico. Fino a quando non si delibera tale bilancio, il Comune è tenuto a seguire una gestione provvisoria e prudente, limitata ad assolvere gli obblighi finora esistenti, quali il pagamento dei dipendenti, delle rate di finanziamenti, imposte e tasse e altre operazioni strettamente necessarie. Non sono ammesse quindi nuove spese se non quelle vitali.