Non solo cooperative, istituti comprensivi, scuole, enti no profit e Onlus sono attenti all’impatto sociale e ambientale, ma anche le aziende che operano in campo industriale e commerciale e che redigono ogni anno, un bilancio sociale volto a inquadrare l’impatto sociale, ambientale, etico e umano della propria attività.

In questa guida completa sul bilancio sociale ti spiego cos’è e come funziona, cosa dice la normativa in merito, quali sono le linee guida da seguire per la redazione, come applicare questi princìpi a una scuola ed infine come usare la piattaforma Confcooperative per la redazione di un bilancio se fai parte di una cooperativa.

Cos’è e come funziona

Definizione

Il bilancio sociale, detto anche bilancio di sostenibilità, è un documento con cui un’impresa divulga i risultati della sua attività, non restringendosi soltanto ad aspetti contabili e burocratici, ma focalizzandosi soprattutto sull’impatto dell’attività su sostenibilità ambientale, persone, codice etico, occupazione.

Una definizione di bilancio sociale è stata data nel 2007 dal Ministero dell’interno, che lo ha catalogato come il desiderio di un’organizzazione di condividere e rendere conto delle scelte, degli obiettivi, delle attività e degli esiti della gestione, affinché chiunque possa averne un suo giudizio.

Tipico esempio è quello del bilancio sociale redatto da un Comune e a cui possono accedere tutti i cittadini: è un modo dell’impresa o dell’ente (in questo caso il Comune) di rendere più trasparente la propria gestione e condividere risultati, sfide e obiettivi con i cittadini.

Possono pubblicare il bilancio sociale non solo le imprese, ma anche:

  • Organizzazioni;
  • Enti no profit;
  • Cooperative;
  • Enti pubblici;
  • Enti locali;
  • Scuole;
  • Istituti comprensivi;
  • Associazioni.

Il bilancio sociale è rivolto a chiunque ne abbia interesse, di solito a:

  • Organizzazioni politiche;
  • Personale interno;
  • Mercato (investitori, consumatori, azionisti, ecc.).

Chi ne ha interesse, in gergo viene definito stakeholder.

Bilancio ambientale

Il bilancio ambientale, diversamente da quello sociale che è più generale, si focalizza soprattutto sul rapporto tra l’impresa e l’ambiente e analizza l’impatto dell’attività economica sulla terra, nonché gli strumenti attuati a favore del rispetto della natura.

Normativa

Il bilancio sociale fino al 2017 non era obbligatorio. La legge lasciava libera scelta a enti, organizzazioni e imprese: se volevano potevano decidere di redigerlo, altrimenti non ne erano obbligate.

Rimaneva e rimane tuttora, un obbligo per le Onlus: il D. Lgs. n. 460/1997 che ha dato vita alle ONLUS sancisce infatti che queste, oltre al classico rendiconto annuale, debbano redigere anche una relazione che illustri in maniera semplice e trasparente, i costi sostenuti per le campagne di sensibilizzazione adottate, l’attività di ricerca, raccolta di fondi e loro utilizzo, celebrazioni elencate nell’art. 108, co. 2, lett. a) del TUIR approvato con DPR n.917/98.

Lo scopo di questa relazione annuale da affiancare al classico bilancio, è quello di illustrare come vengono raccolti i fondi, gli importi e come vengono spesi, in quali iniziative.

Direttiva Europea 95/2014

Con la direttiva Europea e il suo recepimento in Italia con il D. Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254, le aziende di interesse pubblico sono obbligate a redigere il bilancio di sostenibilità. Sono obbligate aziende o gruppi di grandi dimensioni che hanno:

  • Un numero di dipendenti in media pari ad almeno 500 durante l’esercizio;
  • Un attivo patrimoniale maggiore di 20 milioni di euro;
  • Ricavi netti maggiori di 40 milioni di euro.

Linee guida

Struttura

Attualmente il più usato schema per la redazione del bilancio sociale è quello del GRI (Global reporting Initiative), un ente non profit nato nel 1997, che ha proprio lo scopo di fornire alle aziende un supporto per la rendicontazione del bilancio sociale.

Attualmente, lo standard di rendicontazione più utilizzato è quello GRI. Se l’azienda decide di ricorrere a un tipo di rendicontazione diversa, deve spiegare i motivi della sua scelta, oltre a spiegare una descrizione dettagliata dei criteri utilizzati.

Il bilancio di sostenibilità contiene:

  1. Una descrizione del modello di impresa, della mission e del contesto socio economico in cui lavora;
  2. Le politiche adottate e il loro impatto su ambiente, rispetto dei diritti umani, lotta contro la corruzione;
  3. Il risultato di queste politiche;
  4. Le attività con eventuale impatto negativo su questi aspetti e la soluzione adottata;
  5. Il calcolo del valore aggiunto per lavoratori, soci, ambiente, società;
  6. Gli indicatori pertinenti;
  7. La relazione sociale.

In caso di omissione, il D. Lgs. n. 254/2016 prevede una sanzione da 20.000 a 100.000 euro alle aziende obbligate alla redazione del bilancio GRI. Se il rendiconto è stato presentato ma contiene informazioni false, la sanzione prevista va da 50.000 a 150.000 euro.

Scuola

La nota MIUR n. 3214/3012 ha introdotto il bilancio sociale anche nelle scuole. Lo scopo è quello di offrire una visione trasparente alla comunità. Grazie al bilancio sociale infatti la scuola ha la possibilità di:

  1. Riflettere sulla sua gestione;
  2. Trovare maggiori stimoli;
  3. Esplicitare la sua mission etico culturale;
  4. Rendere pubblici i valori su cui scommette;
  5. Supportare a programmazione didattico-educativa;
  6. Descrivere le iniziative culturali e sociali e i risultati ottenuti;
  7. Individuare nuovi traguardi futuri;
  8. Rafforzare il suo ruolo educativo e di responsabilità;
  9. Misurare l’efficienza;
  10. Attivare un dialogo con la comunità locale, nella consapevolezza che la scuola si muove all’interno della società con grande responsabilità.

Il bilancio sociale delle scuole è spesso redatto in modo semplice, che non si presenti come un freddo elenco di dati, ma documento di facile consultazione per tutti.

Confcooperative

Federsolidarietà è un ente di rappresentanza di tutte le cooperative sociali che decidono di aderire a Confcooperative (Confederazione cooperative italiane) e che quindi si prefigge di promuovere, tutelare e aiutare le cooperative aderenti.

L’organizzazione mette a disposizione di tutte le cooperative aderenti, una piattaforma web per la redazione del bilancio sociale seguendo le linee guida del decreto del 24 gennaio 2008 del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

L’utilizzo della piattaforma è molto semplice: una procedura guidata accompagna il redattore in ogni fase. È infatti possibile accedere a tre livelli (Base, Avanzato ed Evoluto) per adattarsi facilmente alle cooperative con struttura più semplice e quelle più complesse.

Per usare il sistema devi procedere alla registrazione attraverso la piattaforma Confcoopertive.

Cooperativa

Il bilancio sociale di una cooperativa non è un semplice adempimento contabile, ma uno strumento utile alla cooperativa stessa, che le permette di osservare e rendicontare:

  1. Il rispetto dei principi cooperativistici;
  2. Il vantaggio dei soci;
  3. L’utilità sociale;
  4. Il vantaggio per la collettività;
  5. L’impatto ambientale e sociale;
  6. Il livello dei risultati raggiunti;
  7. Porsi nuovi obiettivi.