Hai effettuato dei lavori di ristrutturazione e devi ottenere le relative agevolazioni? Hai effettuato lavori di efficientamento energetico e vorresti poter scaricare i costi sostenuti? Hai comprato dei nuovi mobili e vorresti poter ottenere il bonus dallo Stato? In tutti questi casi devi pagare con un bonifico parlante.
In questa guida completa sul bonifico parlante ti spiego cos’è e come funziona, dunque ti fornisco degli esempi di dicitura del bonifico da utilizzare per poter ottenere le agevolazioni IRPEF dello Stato in tutte le situazioni principali: risparmio energetico, bonus mobili e ristrutturazione della casa.
Indice
Cos’è e come funziona
Il significato di “bonifico parlante” assume particolare importanza nel momento in cui decidi di beneficiare di determinate detrazioni fiscali. In pratica, quando effettui un pagamento, devi eseguirlo con un bonifico che presenti determinate caratteristiche, per poter usufruire di detrazioni o agevolazioni.
Se il bonifico non risponde ai requisiti previsti dalla legge, puoi persino perdere i benefici! Ecco perché si chiama bonifico “parlante”: perché attesta, in base a determinate caratteristiche, che hai effettuato specifiche operazioni soggette a tassazione agevolata.
Il bonifico è detto “parlante” perché contiene specifiche informazioni, imposte dalla legge, per poter usufruire di determinati bonus fiscali. Lo scopo è quello di non creare confusione con altri bonifici effettuati per altri scopi: i requisiti devono essere rispettati per far sì che quel bonifico sia perfettamente riconoscibile rispetto agli altri e riconducibile a quella operazione agevolabile.
I requisiti dipendono dal motivo per cui chiedi l’agevolazione: se vuoi richiedere un bonus mobili devi specificare determinati requisiti; se vuoi richiedere un bonus ristrutturazioni devi specificare altri requisiti, se intendi beneficiare del bonus per il risparmio energetico allora devi rispettare un’altra specifica forma, ecc.
Esempi Fac simile
In generale, per usufruire delle agevolazioni fiscali previste nel tuo caso (bonus mobili, ristrutturazione, bonus energetico, ecc.), il bonifico (postale o bancario) deve indicare:
- La causale del versamento (lavori di ristrutturazione, acquisto mobili, acquisto frigorifero, ecc.);
- La norma che regola la fattispecie;
- Il codice fiscale del beneficiario;
- La partita IVA del beneficiario.
Puoi effettuare il bonifico:
- Online, se hai un conto corrente che ti permette di operare in via telematica (e oggi ormai, la maggior parte dei conti correnti bancari e postali consente di fare bonifici direttamente da casa propria);
- In sede, quindi presso la filiale della tua banca (se possiedi un conto corrente bancario) o della Posta (se possiedi un conto corrente postale).
Online
Al giorno d’oggi, per effettuare un bonifico, non è più necessario recarsi in banca o in Posta. Ormai la maggior parte degli istituti offre ai propri clienti l’online banking, ossia la possibilità di operare sul proprio conto anche da casa. Basta che tu sia munito di un account e una password per accedere al sito della tua banca (o Posta).
Se ti rechi in filiale, devi dire all’operatore che effettua il bonifico, che si tratta di un’operazione di cui intendi richiedere un’agevolazione fiscale. Quindi egli ti aiuterà nella compilazione del bonifico, nell’inserimento di tutte le informazioni necessarie per usufruire del bonus. Se invece compili il bonifico online, devi essere attento tu a inserire ogni informazione utile:
- La causale, ossia il motivo per cui fai il bonifico (ristrutturazione casa, bagno, acquisto climatizzatore frigo, acquisto mobili, ecc.);
- La fattura a cui si riferisce il pagamento, data e numero fattura;
- Nome della persona che effettua il pagamento (ossia tu) e il suo codice fiscale;
- Ragione sociale o nome e cognome della ditta che esegue i lavori e sua partita IVA – codice fiscale;
- Se i lavori sono stati effettuati nelle parti comuni del condominio, devi indicare il codice fiscale del condominio o del suo amministratore.
Tutte queste informazioni, se effettui un bonifico online, devi semplicemente inserirle nella causale: l’unico spazio che puoi compilare a tuo piacimento. Ecco un fac simile di compilazione della causale, con tutte le informazioni richieste:
Esempio
Lavori di ristrutturazione. Detrazione 50% ai sensi dell’art. 1, co. 344-344 L. 296/2006. Fattura n. X del giorno Y a favore di Alfa srl P. IVA XXX e codice fiscale YYY.
Risparmio energetico
Hai diritto a una detrazione IRPEF se effettui spese per la riqualificazione energetica. La detrazione è pari al 65% e ne hai diritto per le seguenti spese:
- Risparmio energetico per il riscaldamento (caldaie, condizionatori);
- Miglioramento dell’edificio (coibentazioni, cambiamento di porte o infissi, ecc.);
- Installazione o cambiamento di impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia elettrica o acqua calda.
Esempio
“Acquisto caldaia, detrazione 65%, art. 1, co. 344-347, L. 296/2006, n. 296 per la fattura XX del giorno Y a favore di Alfa srl P.IVa XXX codice fiscale YYY.”
Bonus mobili
Se effettui lavori di ristrutturazione al tuo appartamento e, inoltre, acquisti arredamento o elettrodomestici, hai diritto anche al bonus mobili: una detrazione IRPEF pari al 50%.
Il requisito importante di questo bonus è la complementarietà con la ristrutturazione: hai diritto al bonus mobili solo se hai effettuato in casa anche lavori di ristrutturazione. Quindi, se compri mobili o elettrodomestici (anche a risparmio energetico) senza aver fatto lavori di ristrutturazione, non hai diritto al bonus.
Hai diritto al bonus se acquisti:
- Elettrodomestici di classe almeno A+ (condizionatori o ventilatori, asciugatrici, microonde, stufe elettriche, lavastoviglie, ecc.);
- Forni di almeno classe A; per tutti gli elettrodomestici infatti, è necessario che siano almeno A+, mentre per i forni basta la classe energetica A.
Esempio
“Lavori di ristrutturazione edilizia e acquisto mobili (detrazione fiscale 50%) art. 16-bis DPR 917/1986. Fattura X del giorno Y, eseguita a favore di Beta srl P.IVA xxx e codice fiscale YYY”.
Ristrutturazione
Se hai deciso di ristrutturare casa, hai diritto a una detrazione IRPEF pari al 50% della spese effettuata. E’ ammessa una spesa massima di 96.000 euro. A partire dal 2018 però, la detrazione si abbassa al 36% e il costo massimo a 48.000 euro.
Questo non significa che tu non possa usufruire della detrazione se superi tali importi: semplicemente puoi usufruirne solo per la parte fino a suddetti limiti.
Una volta calcolata la detrazione a cui hai diritto, l’Agenzia delle Entrate te le rimborsa in rate per dieci anni. Quindi se per esempio hai diritto a 10.000 euro di rimborso IRPEF, ottieni in realtà 1.000 euro l’anno per 10 anni. Inoltre, nota molto importante, non è ammesso il rimborso per le somme eccedenti l’importo annuale.
Esempio
Hai diritto a un rimborso pari a 1.000 euro annui. Però, quest’anno hai pagato un’Irpef pari solo a 800 euro. Quindi, il tuo rimborso iRPEF è pari solo a 800 euro, i restanti 2000 euro non ti vengono rimborsati (anche perché non li hai spesi), neanche l’anno successivo.
Esempio
“Lavori di ristrutturazione edilizia (detrazione fiscale 50%) art. 16-bis DPR 917/1986. Fattura X del giorno Y, eseguita a favore di Beta srl P.IVA xxx e codice fiscale YYY”.