Negli ultimi mesi, anche a causa dell’attuale e incerta situazione geopolitica a livello mondiale, sono aumentati i costi di gas e luce: si conseguenza le famiglie italiane hanno dovuto far fronte a rincari sulle bollette. Per far fronte a ciò, lo stato ha pensato a un aiuto per tutti coloro che non hanno redditi alti.

In questa guida completa sul bonus 200 euro ti spiego cos’è e come funziona, cosa significa che lo ricevi una tantum, come ottenerlo se sei un lavoratore dipendente, un pensionato, un cassintegrato, un disoccupato titolare di NASPI, un percettore di reddito di cittadinanza.

Cos’è e come funziona

Il Decreto aiuti ha pensato a un bonus una tantum dedicati a tutti i cittadini che hanno un reddito annuo lordo inferiore a 35.000 euro. Il bonus spetta a:

  • Pensionati;
  • Lavoratori dipendenti;
  • Lavoratori autonomi;
  • Lavoratori domestici;
  • Disoccupati;
  • Cassintegrati a zero ore;
  • Percettori di reddito di cittadinanza.

Il bonus arriva a giugno per i dipendenti, a luglio per gli altri soggetti (pensionati, percettori di reddito di cittadinanza…).

Lo stato ha deciso di erogare questo bonus a famiglie e lavoratori, che hanno dovuto far fronte ai rincari delle bollette e non solo, a causa dell’attuale situazione economico politica.

A chi spetta

Il bonus spetta a:

  • Pensionati;
  • Lavoratori dipendenti;
  • Lavoratori autonomi;
  • Lavoratori domestici (colf, badanti, baby sitter…);
  • Disoccupati;
  • Cassintegrati a zero ore che risultino tali a giugno;
  • Percettori di reddito di cittadinanza.

Requisiti

Hai diritto al bonus se hai un reddito inferiore a 35.000 euro annui lordi.

Nel calcolo del reddito rientrano tutti i redditi, tranne i seguenti:

  • Rendita casa di abitazione e relative pertinenze;
  • Eventuale TFR ricevuto;
  • Emolumenti arretrati assoggettati a tassazione separata;
  • Assegno unico universale e ANF;
  • Assegni di guerra;
  • Accompagnamento per invalidità;
  • Risarcimenti da vaccinazione o trasfusione.

Una tantum cosa significa

I 200 euro, se possiedi i requisiti, ti spettano una tantum, che significa una volta sola. Non ogni mese o ogni anno, ma solo una volta, ossia:

  • Nel mese di giugno, se sei un lavoratore dipendente o un pensionato;
  • Tra luglio e settembre se appartieni alle altre categorie di beneficiari.

La misura dunque spetta una volta sola, è un aiuto dello stato per far fronte ai rincari delle bollette e non solo.

Come richiederlo e ottenerlo

Se hai diritto al bonus, lo ricevi:

  • Se sei un lavoratore dipendente => sulla busta paga, nel mese di giugno, erogato direttamente dal tuo datore di lavoro. L’azienda anticipa il bonus 200 euro e poi lo sconta sulle tasse che deve versare. Per il datore di lavoro quindi, il bonus erogato ai dipendenti rappresenta un credito fiscale, da far valere in compensazione delle imposte che poi deve versare;
  • Se sei un pensionato => sulla pensione, nel mese di luglio, erogato direttamente dall’INPS;
  • Se sei un disoccupato titolare di NASPI => sull’assegno NASPI, nel mese di luglio, erogato direttamente dall’INPS;
  • Se sei un cassintegrato a zero ore => sull’assegno di cassa integrazione, nel mese di luglio, erogato direttamente dall’INPS;
  • Se sei percettore di RdC => sull’assegno RdC, nel mese di luglio, erogato direttamente dall’INPS.

Se sei dipendente o pensionato, non devi fare alcuna domanda per ottenere il bonus: arriva automaticamente in busta paga, sulla pensione, NASPI, cassa integrazione, RdC. Devi solo compilare la dichiarazione che ti consegna il datore di lavoro.

Lavoratori domestici e lavoratori autonomi invece, devono chiedere il bonus attraverso il sito INPS, call center INPS oppure tramite un patronato.

Il bonus è fiscalmente esente, non si pagano tasse su questi 200 euro.

Lavoratori

I datori di lavoro quindi, anticipano il bonus direttamente in busta paga ai propri dipendenti. Se però in sede di conguaglio notano che il reddito è cresciuto più di quanto previsto (oltre 35.000 euro) allora provvedono a recuperarlo in un’unica soluzione o a rate.

Esempio

Supponiamo che il tuo stipendio sia di 30.000 euro annui lordi. Hai quindi diritto al bonus. A settembre ricevi una promozione, il tuo stipendio sale di parecchio, quindi in realtà il tuo reddito arriva oltre i 35.000 euro. A dicembre, l’azienda fa di nuovo i conteggi del tuo reddito, e siccome è superiore a 35.000 euro, provvede a decurtare dal tuo stipendio i 200 euro che prima ti aveva erogato. Se lo desideri, puoi chiedere la decurtazione non in un’unica soluzione, ma in rate, fino a 8 rate.

I datori di lavoro dunque, sono tenuti a fare una valutazione presuntiva del reddito lordo annuo. Chiaramente ogni azienda sa già qual è il reddito che versa ai suoi dipendenti, essendoci un contratto tra azienda e singolo dipendente. Dunque può presumere quale sarà il reddito lordo durante questo anno (da gennaio a dicembre).

Se però succede, per un motivo qualsiasi, che il reddito aumenta, ossia il reddito effettivo è maggiore di quello presunto, e se il reddito effettivo supera i 35.000 euro, allora il datore di lavoro provvede a riprendere i 200 euro precedentemente versati, trattenendoli dalla busta paga del dipendente.

Pensionati

I pensionati hanno diritto al bonus 200 euro, se la loro pensione è inferiore a 35.000 euro lordi annui. Se dunque sei titolare di pensione e il tuo reddito è inferiore a questa soglia, ti spetta il bonus: lo ricevi nella pensione di luglio.

Non devi fare alcuna domanda, né presentare moduli: l’INPS ti eroga il bonus direttamente, conoscendo già la tua pensione annua lorda, può fare i calcoli se ti spetta o meno, senza necessità di specifica richiesta da parte tua.

Disoccupati

Se sei disoccupato e percepisci la NASPI, il bonus 200 euro ti arriva direttamente sull’indennità NASPI (o Dis-Coll). Non devi fare alcuna domanda per ottenere il bonus.

Il bonus 200 euro, te lo eroga direttamente l’INPS sull’indennità mensile. Ricevi il bonus nel mese di luglio, quindi con un’integrazione sulla tua indennità.

Disoccupati senza NASPI

Se non percepisci la NASPI, non ti spetta il bonus 200 euro.