Hai presentato domanda per il bonus 600 euro stanziato dal governo per aiutare le imprese ad affrontare l’emergenza e la crisi economica scatenata dal coronavirus. Purtroppo però non è ancora arrivato, non hai ricevuto alcun bonifico, mentre alcuni tuoi conoscenti hanno già ricevuto l’accredito sul conto corrente.
In questa guida completa sul bonus 600 euro in attesa di esito ti spiego cosa significa, qual è il significato di questa dicitura che trovi nella sezione MyINPS, quanto tempo ancora ci vuole per ottenere l’accredito e infine i motivi per cui l’INPS potrebbe rifiutare la tua domanda.
Cosa significa
Hai fatto domanda per il bonus ma i 600 euro non arrivano. Non riesci a capire se la tua domanda è stata accolta o rifiutata. Conosci varie persone che hanno ricevuto i soldi sul conto corrente, ma ancora tu non hai ricevuto alcunché.
Sei andato sul sito INPS, sei entrato nella sezione My INPS dove c’è lo stato di avanzamento della tua domanda e sta scritto “Bonus 600 euro in attesa di esito”. Ti stai chiedendo cosa significa, se la tua domanda è stata accolta oppure rifiutata.
Significato
Molti utenti hanno posto questa domanda direttamente sulle pagine social dell’INPS ed è stato proprio l’INPS a chiarire questo dubbio: “in attesa di esito” significa semplicemente che l’INPS ha ricevuto la tua domanda e che è ancora in stato di lavorazione. Devi quindi ancora aspettare qualche giorno per sapere se è stata accettata o meno.
Non disperare quindi: non significa assolutamente che l’INPS ha rifiutato la tua domanda. Significa che l’ha ricevuta e la deve ancora analizzare, oppure la sta analizzando e quindi riceverai la risposta a breve. Continua a monitorare il sito INPS: appena accettano la domanda, inseriscono anche il giorno in cui effettuano l’accredito.
Se non arriva
Purtroppo l’INPS ha fatto sapere che molte domande non saranno accolte. Ma non perché non ci sono i fondi, come si era discusso nei giorni scorsi, ma semplicemente perché migliaia di persone che hanno fatto richiesta non hanno diritto oppure hanno fatto errori nella compilazione della domanda.
Come fai a sapere se non ne hai diritto oppure hai commesso errori nella domanda? Semplice: sul tuo sito INPS, al posto della scritta “in attesa di esito” comparirà la scritta “rifiutata“. Devi quindi ancora pazientare, non c’è altro da fare. Se poi l’INPS rifiuta la tua domanda, allora puoi contattarli per conoscerne le motivazioni specifiche.
Rifiutata
L’INPS ha fatto sapere che non accoglierà migliaia di domande. I motivi sono disparati:
- Non ne hai diritto. Per esempio molti lavoratori dello spettacolo hanno presentato domanda, ma non sapevano che occorrono almeno tot contributi previdenziali per avere diritto al bonus. Lo scopriranno a breve. Oppure per esempio percepisci già il reddito di cittadinanza, oppure la pensione: anche in questi casi non hai diritto al bonus.
- Hai inserito dati errati. Per esempio alcuni hanno sbagliato a inserire l’IBAN, quindi l’INPS grazie a un controllo incrociato con il sistema bancario ha scoperto che quell’IBAN non esiste.
Nel primo caso, ossia se non ne hai diritto perché non possiedi i requisiti, c’è poco da fare. Non avrai i 600 euro. Nel secondo caso invece, se hai sbagliato a inserire i dati, puoi procedere alla modifica. Infatti se tu possiedi tutti i requisiti, se ne hai diritto, non c’è ragione che tu non li riceva.
Verifica
Per conoscere lo stato di avanzamento della tua domanda bonus 600 euro puoi:
- Verificare sul sito INPS, entrando nella tua sezione MyINPS tramite l’apposito PIN;
- Chiamare il contact center INPS.
Vediamo come effettuare la verifica tramite l’area MyINPS:
- Collegati al Fascicolo previdenziale del sito INPS ed entra inserendo le tue credenziali;
- Segui quindi il percorso Menu > Prestazioni > Pagamenti. Semplice: in questa sezione trovi la scritta ACCETTATA, RIFIUTATA, oppure IN ATTESA DI ESITO.
Ricordiamo infine che i 600 euro sono netti, quindi sul tuo conto corrente riceverai 600 euro precisi. Non sono sottoposti a imposte. Bisogna avere un po’ di pazienza perché le domande sono state tantissime, al punto da mandare in tilt il sito dell’INPS. Ma tutti riceveranno risposta: quindi a breve la scritta “in attesa di esito” si trasformerà in “domanda accettata” o “domanda rifiutata”. Si tratta solo di attendere ancora pochi giorni.
L’INPS infatti, nelle ultime ore, ha fatto sapere di aver provveduto alla maggior parte dei pagamenti entro il 15 aprile, come promesso. Inoltre, ha sottolineato che terminerà i pagamenti restanti entro pochi giorni. Anche perché poi dovrà occuparsi del bonus di 800 euro per i mesi di aprile e maggio, come già annunciato dal governo.
I 600 euro infatti rappresentano una misura concreta di aiuto per chi si trova in situazioni di difficoltà. Sono molto pochi, soprattutto per chi ha un’attività con partita IVA, un negozio, un bar, un ristorante. Il governo ha quindi deciso di aumentare la somma da 600 a 800 euro. Non si tratta di un grandissimo cambiamento, ma 200 euro in più in questo periodo non sono certo da rifiutare.
Sembrano ormai lontani i tempi in cui vedevamo al telegiornale i servizi su Wuhan, la città da cui dovrebbe essere partito il coronavirus. Quelle immagini ci sembravano così lontane che mai avremmo pensato che la stessa situazione si sarebbe presentata anche da noi.
In poche settimane il virus si è diffuso in maniera così veloce e su larga al scala, al punto che si è trasformata in una vera e propria pandemia, che ha colpito tutti i paesi del mondo. L’Italia è stata una delle prime nazione e tra l’altro tra le più colpite. I contagi si sono allargati a macchia d’olio a tutte le regioni. Le misure purtroppo non sono state immediate.
In pochi avrebbero immaginato una diffusione del virus così vasta e repentina. Il governo si è trovato costretto, in poco tempo, a dover prendere delle decisioni anche molto forti per cercare di limitare i contagi: la chiusura delle scuole, delle attività in primis.
Questo però, ha generato una crisi economica che sta stravolgendo moltissimi settori della nostra economia. Le più toccate sono soprattutto le piccole e medie imprese, importantissime nel tessuto economico e sociale italiano.