L’intensità della concorrenza si riduce quando più unità dello stesso settore si uniscono: la società nata dall’unione trae vantaggio dal poter fare acquisti comuni, mettere in comune risorse per la ricerca, pubblicità comune. Senza contare che unirsi spesso significa poter entrare in un mercato più grande, per esempio quello internazionale.
In questa guida completa sul bonus aggregazioni ti spiego cos’è e come funziona, quel è il credito di imposta spettante, su cosa si calcola, i soggetti coinvolti e le operazioni che ne danno diritto, i requisiti che devono avere le aziende partecipanti all’aggregazione.
Cos’è e come funziona
L’articolo 39 della Legge di bilancio 2021 introduce gli “Incentivi fiscali alle operazioni di aggregazione aziendale” e consente all’impresa che nasce da un’aggregazione, di trasformare in credito d’imposta una percentuale di imposte anticipate su perdite di esercizi precedenti e delle eccedenze ACE (Aiuto alla Crescita Economica).
Quindi, se società X, società Y e società Z si aggregano (tramite fusione ad esempio) e danno vita a una società più grande, quest’ultima può far valere il bonus aggregazione, ossia può trasformare in credito di imposta parte delle imposte già pagate su perdite delle società coinvolte + le eccedenze ACE.
Questa legge ha lo scopo di incentivare la collaborazione, l’unione di più aziende, ove ognuna di loro mette insieme le proprie forze, per dar vita a un soggetto imprenditoriale più grande competitivo sul mercato.
Fondendosi in un’unica entità, le imprese contano di raggiungere obiettivi comuni e godere dei vantaggi dell’unione. Lo scopo è il conseguimento del benessere economico comune per i suoi membri. Le aggregazioni possono assumere diverse forme: le più diffuse sono di tipo:
- Orizzontale, nasce quando si uniscono imprese che svolgono la stessa attività produttiva. Tipico esempio è l’acquisizione di Instagram da parte di Facebook nel 2012.
- Verticale, nasce quando si uniscono imprese che non svolgono la stessa attività produttiva, o addirittura lavorano in settori diversi.
Credito di imposta
Come anticipato nel paragrafo precedente, il bonus aggregazioni consiste in un credito di imposta che può utilizzare il soggetto nato dall’aggregazione. Tale credito di imposta sarà composto da:
- Imposte anticipate su perdite fiscali precedenti (Deferred Tax Asset – DTA);
- Eccedenze ACE (Aiuto alla Crescita Economica), l’agevolazione che permette di dedurre dal reddito delle società l’importo pari al rendimento figurativo degli aumenti di capitale.
In caso di aggregazione, è possibile trasformare in credito d’imposta parte delle DTA riferite a perdite fiscali + eccedenze ACE. Tale importo però non deve essere superiore al 2% del totale attività dei soggetti aggregati.
Se quindi per esempio, il totale Attività del soggetto risultante dall’aggregazione è pari a 300.000 euro, significa che è possibile usufruire di un credito di imposta fino a 6.000 euro.
Supponiamo che il totale delle Attività del soggetto aggregato sia pari a 300.000 euro. Mentre il totale delle DTA e delle eccedenze ACE sia 8.000 euro. La nuova impresa unica potrà far valere come credito di imposta solo 6.000 euro (2% di 300.000).
Altro esempio. Supponiamo che il totale delle Attività del soggetto aggregato sia sempre pari a 300.000 euro. Mentre il totale delle DTA e delle eccedenze ACE sia 5.000 euro. La nuova impresa unica potrà far valere come credito di imposta tutti i 5.000 euro (essendo minore del 2% di 300.000).
Soggetti coinvolti
La possibilità di trasformare le imposte anticipate su perdite + le eccedenze ACE vale solo per le aggregazioni che risultano da:
- Fusione. Con la fusione d’azienda, due o più aziende si uniscono in una sola, di conseguenza i vari patrimoni, capitali e soci confluiscono tutti nell’unica società. Le aziende partecipanti diventano un unico soggetto giuridico e continuano la loro attività in modo coordinato e armonico.
- Conferimento d’azienda. Il conferimento d’azienda è un’operazione tramite cui un’azienda o ramo di essa viene trasferito a un’altra azienda, che quindi la acquisisce (tutta o in parte). Non si crea un nuovo soggetto, ma semplicemente un soggetto aziendale sparisce e va a confluire in un’altra azienda già attiva;
- Scissione. La scissione societaria è un’operazione attraverso cui il patrimonio di un’azienda confluisce in un’altra società o più altre società, già attive o di nuova costituzione.
Inoltre, possono usufruire del bonus aggregazioni solo se tale operazione (di fusione, scissione o conferimento) avviene entro il 31 dicembre 2021.
Attenzione
E’ possibile usufruire dell’agevolazione una sola volta. Quindi se per esempio, all’interno di una stessa realtà avvengono più fusioni o più scissioni, oppure una fusione e un conferimento, è possibile beneficiare del credito di imposta una sola volta, indipendentemente dal numero delle operazioni.
Requisiti
Possono usufruire del bonus aggregazioni solo le aziende che presentano i seguenti requisiti:
- Le aziende coinvolte sono attive da almeno 24 mesi. Quindi se per esempio all’interno dell’aggregazione c’è un’azienda nata da meno di due anni, non si ha diritto al bonus.
- Le aziende coinvolte non sono in stato di insolvenza, dissesto o rischio di dissesto.
- Tra le aziende che si aggregano non deve esserci già aggregazione, neanche di fatto. Quindi se per esempio ci sono società controllate e società controllanti, società che già fanno parte dello stesso gruppo o società legate da rapporti di partecipazione maggiori del 20%, allora non si ha diritto al bonus;
- Il bonus si può applicare ai soggetti tra cui esiste un rapporto di controllo societario (per esempio tramite maggioranza di diritto di voto da una società verso un’altra), ma solo se tale controllo è maturato da operazioni diverse da quelle di aggregazione entro il 31 dicembre 2021 e, entro 12 mesi dalla data di maturazione di tale controllo, siano completate giuridicamente la fusione, la scissione o il conferimento.
Credito di imposta spettante
Ricapitolando in caso di aggregazione scaturita da fusione, scissione o conferimento entro il 31 dicembre 2021, la società frutto dall’operazione può trasformare in credito di imposta:
- Le imposte anticipate su perdite fiscali maturate nell’anno precedente rispetto alla data in cui l’operazione (di scissione, fusione o conferimento) ha efficacia giuridica e che non siano già state ammesse in diminuzione del reddito imponibile alla stessa data;
- Eccedenze ACE maturate nell’anno precedente rispetto alla data in cui l’operazione (di scissione, fusione o conferimento) ha efficacia giuridica, purché le aziende non le abbiano ancora dedotte o trasformate in credito d’imposta.
Come già detto nei paragrafi precedenti però, non si può portare in detrazione di imposta tutto l’importo risultante da imposte anticipate + eccedenze ACE, ma solo entro il limite del 2% delle attività delle aziende coinvolte nell’aggregazione.
Nello specifico:
- In caso di fusione o scissione, si considera la somma delle attività patrimoniali che risultano dalla fusione o scissione;
- In caso di conferimento aziendale, il limite del 2% si calcola solo sulle attività che vengono conferite.