Il decreto ristori ha previsto un aiuto economico per le imprese operanti nella ristorazione e per gli alberghi che hanno un servizio di somministrazione connesso. La misura è a fondo perduto: dunque se ne hai diritto, non devi restituirla, neanche in parte.

In questa guida completa sul bonus filiera ristoranti ti spiego cos’è e come funziona, come richiederlo, i requisiti per averne diritto, quando arrivano i soldi, come avviene l’erogazione dell’importo che ti spetta, come farti rilasciare la quietanza dal venditore (ti allego anche il modello) anche per le fatture minori di 2.000 euro.

Cos’è e come funziona

Il bonus filiera ristoranti è un contributo a fondo perduto erogato dal governo, per aiutare le imprese della ristorazione a riprendersi dalla crisi.

La pandemia da COVID 19 infatti, non solo ha avuto impatto sul sistema sanitario, ma anche su quello economico: le misure restrittive, i divieti di spostamento, la chiusura delle attività, sono solo alcuni dei motivi che hanno causato la crisi.

Importo spettante

Se sei un ristoratore, grazie al bonus puoi ottenere un importo compreso tra 1.000 e 10.000 euro. Questo importo lo puoi spendere per la tua attività, per comprare prodotti italiani.

Cosa si può comprare

Con i soldi ricevuti come bonus puoi comprare prodotti agroalimentari, pesce, ma anche vino. Insomma, tutto ciò che può servire per il tuo ristorante, purché si tratti di prodotti provenienti da:

  • Vendita diretta (ossia venduti direttamente dall’azienda agricola);
  • Oppure filiera completamente italiana, ossia dove la produzione è iniziata, proseguita e terminata in Italia con il prodotto finito.

I prodotti DOP e IGP sono sicuramente quelli che valorizzano il territorio, dunque i ristoratori possono spendere il bonus anche per questo tipo di merce. A questa pagina trovi la lista dettagliata dei prodotti che si possono comprare.

Come richiederlo

Attenzione

Potevi inviare la domanda entro il 15 dicembre 2020.

Il bonus ti spetta per gli acquisti effettuati a partire dal 14 agosto 2020. Per avere diritto al bonus, devi presentare domanda tramite la piattaforma dedicata, allegando i documenti fiscali (fatture, ricevute) che attestano l’acquisto già effettuato e pagato.

Il bonus infatti, puoi usarlo sia per gli acquisti già effettuati (e pagati), sia per gli acquisti futuri. Come preferisci.

Nota molto importante, le fatture devono contenere almeno 3 diversi prodotti, con il prodotto più comprato che non superi il 50% della spesa. Ciò significa che non puoi spendere il bonus tutto per un solo prodotto, ma devi comprarne almeno 3 di diverse tipologie merceologiche.

Esempio

Se compri latte, farina e vino, va benissimo, perché sono tre diverse tipologie merceologiche. Se compri vino biologico, vino DOP e vino da tavola, stai comprando un solo prodotto merceologico e quindi non puoi usufruire del bonus.

Inoltre, per ogni prodotto preso, non puoi superare il 50% della spesa.

Esempio

Supponiamo che tu abbia ricevuto 10.000 euro di bonus e tu voglia usarlo per pagare pesce, farina, ma soprattutto vini. La spesa per i vini non può superare il 50%, ossia 5.000 euro.

Requisiti

Il bonus filiera ristoranti spetta solo alle imprese, quindi ai titolari di partita IVA, che lavorano nella ristorazione. Il governo ha individuato dettagliatamente i codici ATECO che possono usufruirne:

  • 56.10.11 (ristoranti somministrazione),
  • 59.29.10 (servizio mense)
  • 56.29.20 (imprese che fanno catering stipulato tramite contratto)
  • 56.10.12 (ristoranti collegati ad imprese agricole),
  • 56.21.00 (imprese che fanno catering per feste, incontri, ecc.),
  • 55.10 (alberghi, ma solo se somministrano cibo e, chiaramente, il bonus può coprire solo i costi del cibo, non gli altri servizi dell’hotel).

Per avere diritto al bonus, il fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2020 deve essere minore ai 3/4 del fatturato medio da marzo a giugno 2019. Vediamo un esempio numerico.

Esempio

Nei mesi da marzo a giugno 2019 hai fatturato 20.000 euro. I 3/4 di 20.000 euro sono pari a 15.000 euro. Quindi, hai diritto al bonus solo se nei mesi da marzo a giugno 2020 hai fatturato meno di 15.000 euro. Se hai fatturato di più, non hai diritto al bonus.

Se hai aperto l’attività dal 1° gennaio 2019 o successivamente, il bonus ti spetta comunque, senza i limiti di fatturato suddetti, indipendentemente da fatturato 2019 e fatturato 2020.

Quando arrivano i soldi

Il governo procede all’erogazione de bonus spettante attraverso due tranche:

  1. La prima pari al 90% dell’importo che ti spetta;
  2. La seconda pari al restante 10% dell’importo che ti spetta.

Dunque, se hai diritto a un bonus di 5.000 euro, 4.500 li ricevi nella prima parte e i restanti 500 li ricevi successivamente.

Erogazione

I pagamenti sono iniziati a metà febbraio 2020. Per sapere se la tua domanda è in lavorazione o accolta e avere info sul pagamento, puoi loggarti direttamente sulla Piattaforma ristorazione, accedere con le tue credenziali (user name e password) e controllare lo stato di avanzamento.

In alternativa puoi contattare il numero verde 800 122 160, la chiamata è gratuita sia da telefono fisso che da cellulare. Gli operatori rispondono dalle 8 alle 20, tutti i giorni della settimana tranne la domenica. Prima di telefonare, prendi l’ID della pratica: l’operatore te la chiederà.

IBAN non corretto

Hai presentato domanda, è stata accettata e ti rendi conto di aver comunicato un IBAN non corretto. Se hai presentato la domanda online, puoi correggere l’errore direttamente sulla piattaforma web, accedendo alla tua area riservata.

Se hai presentato la domanda tramite ufficio postale, devi comunicare l’IBAN giusto tramite PEC a bonusristoratori-integrazioneiban@pec.posteitaliane.it. Nell’oggetto della PEC devi scrivere “ID pratica xxxx – Integrazione IBAN”.

Fatture minori di 2.000 euro

Una volta che hai ricevuto i soldi, non puoi più pagare in contanti fatture con importo minore di 2.000 euro (come invece era possibile al momento della presentazione della domanda).

Una volta che hai ricevuto il bonus, tutte le fatture che ancora non hai pagato, devi pagarle con uno strumento tracciabile. Quindi tramite bonifico per esempio. Inoltre, dopo aver pagato con strumento tracciabile, devi far complicare al venditore il modello quietanza che puoi scaricare di seguito.

Quietanza

Tutte le fatture per i prodotti che acquisti, devi pagarle con uno strumento tracciabile: a prescindere dall’importo. Quindi anche quelle inferiori a 2.000 euro non puoi più pagarle in contanti, se intendi usare il bonus.

Oltre al pagamento in contanti, devi farti compilare dal venditore il modulo quietanza:

Scarica subito il modulo di quietanza PDF da far compilare al venditore

Nel modulo, l’impresa da cui stai comprando i prodotti, dichiara di aver ricevuto il pagamento con mezzi tracciabili e che il pagamento è avvenuto per intero.