Anche i lavoratori autonomi possono contare in aiuto analogo alla cassa integrazione prevista per i lavoratori dipendenti. Non siamo agli stessi livelli di tutela, ma sicuramente questa misura rappresenta un passo avanti, come ammortizzatore sociale per chi ha una partita IVA e versa in difficoltà.

In questa guida completa sul bonus ISCRO ti spiego cos’è e come funziona, di cosa si tratta, i requisiti previsti, a chi spetta, l’importo a cui hai diritto, come calcolare l’indennità spettante, come calcolare il limite di reddito per averne diritto, come fare domanda e infine come avere gli arretrati.

Cos’è e come funziona

ISCRO è l’acronimo che identifica l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, dedicata a chi possiede una partita IVA e versa i contributi previdenziali alla Gestione Separata INPS.

La misura quindi è dedicata a chi ha una partita IVA come lavoratore autonomo: non spetta a chi ha una partita IVA commerciale (ed è quindi iscritto alla Gestione INPS “Artigiani e Commercianti”).

Chi possiede una partita IVA infatti, è tenuto a iscriversi all’INPS, per versare i contributi previdenziali. Chi apre P.IVA come impresa commerciale (commercianti), si iscrive alla Gestione INPS Artigiani e Commercianti.

Chi invece non è impresa commerciale ma lavoratore autonomo (programmatore, traduttore, grafico, ecc.) si deve iscrivere alla Gestione Separata. Il bonus ISCRO spetta solo a questi ultimi.

Di cosa si tratta

Possiamo paragonare l’ISCRO alla cassa integrazione che prendono i lavoratori dipendenti. Per tanti anni infatti, i lavoratori autonomi hanno avuto una scarsa (se non nulla) copertura in caso di crisi della propria attività.

Una situazione sicuramente poco piacevole, visto che sia i lavoratori dipendenti sia gli autonomi pagano i contributi, ma questi ultimi quando subivano delle perdite, non potevano sperare nello stesso trattamento dei dipendenti, da parte dell’INPS.

Sicuramente non siamo a livelli della cassa integrazione per i dipendenti, ma almeno è un aiuto che anche i lavoratori autonomi possono attivare quando la crisi si fa sentire e il fatturato si riduce.

Requisiti

Come detto in apertura, l’ISCRO spetta solo ai lavoratori autonomi, ossia i soggetti con partita IVA iscritti alla Gestione Separata dell’INPS (non spetta a chi è iscritto alla Gestione Artigiani e Commercianti).

E’ quindi una misura dedicata a lavoratori autonomi, liberi professionisti che si trovano in una particolare situazione di difficoltà. Vediamo insieme quali sono i requisiti previsti.

A chi spetta

Hai diritto al bonus ISCRO se possiedi i seguenti requisiti:

  • Sei iscritto alla Gestione Separata INPS e sei in regola con il versamento dei contributi;
  • Non percepisci pensione dall’INPS o da altre forme di previdenza obbligatorie;
  • Non percepisci reddito di cittadinanza;
  • Alla data di invio della domanda, la tua partita IVA ha almeno 4 anni di vita. Quindi, se per esempio fai domanda nel 2021, devi avere la partita IVA almeno dal 2018. Se fai domanda nel 2022, devi avere la partita IVA almeno dal 201, e così via;
  • L’anno scorso (ossia quello precedente alla domanda) hai registrato un reddito non oltre 8.145 euro;
  • L’anno scorso (ossia quello precedente alla domanda) hai registrato un reddito inferiore al 50% della media dei redditi registrati nei tre anni precedenti.

Vediamo alcuni esempi concreti.

Esempio

Nel 2021 decidi di presentare domanda per ottenere l’ISCRO. Vediamo se ne hai diritto, ecco i dati reddituali che hai registrato negli anni prima:

  • Anno 2020 = reddito pari a 6.000 euro;
  • Anno 2019 = reddito pari a 15.000 euro;
  • Anno 2018 = reddito pari a 20.000 euro;
  • Anno 2017 = reddito pari a 50.000 euro.

Il primo requisito è presente, ossia il tuo reddito nel 2020 (anno precedente la domanda) è stato inferiore a 8.145 euro.

Verifichiamo se il reddito 2020 è inferiore al 50% della media redditi dei tre anni precedenti (ossia 2019, 2018, 2017), facendo il calcolo con dati reali.

Calcolo reddito

Vediamo la media del reddito dei tre anni precedenti al 2020:

(15.000 + 20.000 + 50.000) : 3 = 28.333,33 euro.

Il 50% di 28.333,33 è uguale a 14.166,66 euro.

Il tuo reddito 2020 è di 6.000 euro, che è inferiore a 14.166,66 euro. Quindi hai diritto al bonus ISCRO: possiedi tutti i requisiti.

Altro esempio

Nel 2021 vorresti fare domanda per l’ISCRO. Vediamo se ne hai diritto, ecco i redditi che hai realizzato negli anni precedenti:

  • Anno 2020 = reddito pari a 7.000 euro;
  • Anno 2019 = reddito pari a 5.000 euro;
  • Anno 2018 = reddito pari a 8.000 euro;
  • Anno 2017 = reddito pari a 5.000 euro.

Il primo requisito è presente, ossia il tuo reddito nel 2020 (anno precedente la domanda) è stato inferiore a 8.145 euro.

Verifichiamo se il reddito 2020 è inferiore al 50% della media redditi dei tre anni precedenti (ossia 2019, 2018, 2017), facendo il calcolo con dati reali.

(5.000 + 8.000 + 5.000) : 3 = 6.000 euro.

Il 50% di 6.000 è uguale a 3.000 euro.

Il tuo reddito 2020 è di 7.000 euro, che maggiore di 3.000 euro. Quindi non hai diritto al bonus ISCRO.

Importo

L’importo ISCRO a cui hai diritto è pari al 25% dell’ultimo reddito dichiarato all’Agenzia delle Entrate, su base semestrale. Ad ogni modo, l’importo non può essere al di sotto di 250 euro e non può superare gli 800 euro mensili.

Quindi, se il 25% nel tuo caso è pari a 200 euro, prendi comunque 250 euro al mese. Se nel tuo caso il 25% è pari a 1.000 euro, prendi comunque 800 euro al mese, non di più.

Calcolo importo

Facciamo un esempio pratico.

Supponiamo, come nell’esempio del paragrafo precedente, che nel 2020 tu abbia avuto un reddito da lavoro autonomo di 6.000 euro e nel triennio 2017-2019 la media del reddito sia stata di 28.333,33 euro.

Hai diritto a un’indennità pari a 28.333,33/2 (base semestrale) pari al 25% => quindi 14.166,66 (28.333,33/2) => 25% di 14.166,66 => 3.541,66 euro in sei mesi, quindi 590,27 euro al mese.

Quanto dura

Hai diritto all’ISCRO per sei mesi. Il pagamento è mensile.

Quante volte si può chiedere

Puoi chiedere l’ISCRO una soltanto una volta nell’arco di tre anni.

Come fare domanda

La domanda va presentata all’INPS tramite modalità telematica. In alternativa, i lavoratori autonomi possono farsi assistere dal proprio commercialista, che può inviare la domanda.

Alla domanda bisogna allegare un’autocertificazione indicante i redditi realizzati negli anni di interesse.

Arretrati

L’ISCRO ti spetta a partire dalla giornata seguente l’invio della richiesta all’INPS. Se quindi fai domanda per esempio il 1° ottobre, ma ricevi il primo pagamento a gennaio, l’INPS ti paga gli arretrati di ottobre, novembre, dicembre.

Durante la percezione dell’ISCRO non hai diritto a contribuzione figurativa INPS. Chiaramente non devi neanche pagare i contributi INPS. Infine, l’ISCRO non fa cumulo con il reddito, quindi è esentasse.