L’assunzione dei disoccupati rappresenta una priorità per il territorio, soprattutto al sud, dove la disoccupazione è un dato allarmante. Si stima che in Italia la disoccupazione abbia raggiunto l’11% (dati ISTAT gennaio 2018) e al Sud la situazione sia ancora più grave. Allo scopo di contrastare il fenomeno, lo stato ha pensato a delle agevolazioni ad hoc per l’assunzione dei giovani.
In questa guida completa sul bonus lavoro giovani ti spiego cos’è e come funziona, in cosa consiste l’incentivo a livello nazionale e quali sono invece le specifiche agevolazioni previste per il Sud Italia, a chi spetta, dunque i requisiti per ottenerlo e come fare domanda per usufruire degli sgravi previsti in base alla circolare INPS.
Cos’è e come funziona
Il bonus lavoro giovani è un’agevolazione promossa dalla Legge di bilancio 2018 (art. 1, co. 100-108 e 113-114 Legge n. 205/2017), con lo scopo di ridurre la crescente e alienante disoccupazione in Italia.
In cosa consiste
L’agevolazione consiste in uno sgravio dei contributi INPS a carico dell’azienda che assume a tempo indeterminato un giovane di età non superiore a 30 anni (solo per il 2018 è previsto il limite di 35 anni). Il bonus è pari al 50% dei contributi INPS, vale per tre anni e l’importo massimo usufruibile è di 3.000 euro annui per ogni dipendente assunto.
Esempio
L’azienda assume a tempo indeterminato un giovane di 34 anni. Il contratto di assunzione prevede dei contributi INPS a carico dell’azienda, pari a 2.000 euro annui. Il datore di lavoro dovrà versarne solo 1.000 all’anno per tre anni, gli altri 1.000 sono versati direttamente dallo stato. A partire dal quarto anno verserà i contributi in misura piena (2.000 euro).
Attenzione
A partire dal 2019, il bonus è valido solo per l’assunzione di under 30 (quindi non più 35 anni!).
Attenzione
Non sono ammessi al bonus i contratti di apprendistato o di lavoro domestico, per i quali sono già previsti sgravi di altro tipo.
Tuttavia, se il contratto di apprendistato si trasforma in contratto a tempo indeterminato e il lavoratore ha meno di 30 anni, il datore di lavoro ha diritto allo sgravio del 50% dei contributi INPS, ma solo per un anno (non tre). Lo scopo dell’incentivo è infatti l’assunzione dei giovani, ma anche la loro stabilizzazione, per cui è valido anche per chi trasforma i contratti, da precari a stabili.
Sud
La normativa ha previsto un’agevolazione più forte per stimolare le assunzioni al Sud Italia. Qui l’agevolazione passa dal 50% al 100% dei contributi previdenziali INPS: per i primi 3 anni quindi, il datore di lavoro non paga i contributi del dipendente, sempre fino ad un massimo di 3.000 euro annui (art. 1, co. 106, Legge di Bilancio 2018).
Esempio
Un’impresa campana assume un giovane di 29 anni a tempo indeterminato, il contratto prevede contributi INPS annuali pari a 2.100 euro. Per tre anni l’azienda non pagherà i contributi.
L’agevolazione è quindi raddoppiata per le imprese del sud che assumono giovani. Il sud Italia, come tutti sappiamo, soffre una disoccupazione superiore rispetto al nord Italia, con una difficoltà a trovare lavoro non solo nelle aree periferiche, ma anche nelle città. Lo scopo dell’incentivo è quello di favorire l’assunzione a tempo indeterminato dei giovani.
Non è infatti valida per le assunzioni a tempo determinato o a progetto. L’agevolazione si applica solo alle assunzioni a tempo indeterminato, che si tratti di nuove assunzioni oppure di trasformazione a tempo indeterminato di contratti:
- A progetto;
- A tempo determinato;
- Di apprendistato.
Lo scopo dunque è la stabilizzazione del lavoratore con il nuovo contratto a tutele crescenti previsto dal Jobs Act.
A chi spetta
Requisiti
Per poter usufruire degli sgravi contributivi, al momento dell’assunzione a tempo indeterminato, devono sussistere le seguenti condizioni:
- Il nuovo dipendente ha un’età inferiore a 30 anni, dunque il contributo si attiva se ha un’età fino a 29 anni e 364 giorni. Solo per le assunzioni entro il 2018 il limite di età è pari a 35 anni, dunque il contributo si attiva se il nuovo dipendente ha un’età fino a 34 anni e 364 giorni.
- Il nuovo dipendente non è mai stato assunto a tempo indeterminato, né presso questo datore di lavoro né presso altri: è il suo primo contratto fisso.
- L’azienda non ha effettuato, nello stesso settore produttivo di assunzione del giovane, licenziamenti collettivi oppure individuali per giustificato motivo oggettivo (per crisi per esempio) nei sei mesi precedenti l’assunzione.
- L’azienda non procede a licenziare per giustificato motivo oggettivo, entro sei mesi dopo all’assunzione del giovane, un altro dipendente nella stessa unità produttiva e con la stessa mansione.
Riassumendo: il giovane deve avere meno di 30 anni (35 anni soli per il 2018), non essere mai stato assunto a tempo indeterminato. Inoltre l’azienda non deve fare la “furba” licenziando altri lavoratori per poterne assumere di nuovi allo scopo di usufruire del beneficio.
Attenzione
Se l’azienda licenzia per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, può comunque usufruire del beneficio. La giusta causa e il giustificato motivo soggettivo, sono infatti motivi di licenziamento che dipendono dal lavoratore e non dall’azienda.
Hanno diritto a usufruire dell’agevolazione, i seguenti datori di lavoro:
- Imprenditori, tra i quali rientrano anche:
– Gli enti pubblici economici (EPE) ossia quegli enti la cui attività prevalente è di tipo economico;
– Gli enti pubblici in fase di privatizzazione (che si stanno trasformando in società di capitali, indipendentemente al fatto che il capitale sia di natura pubblica o privata); - I non imprenditori, tra cui rientrano associazioni culturali, di volontariato, studi professionali, ecc.;
- Le imprese agricole.
Non sono invece ammesse al beneficio la pubblica amministrazione, gli enti locali (Regioni, Provincie e Comuni), gli enti pubblici non economici, le scuole, le Camere di Commercio, gli Istituti per le case popolari.
Come ottenerlo
Circolare INPS n. 40/2018
L’azienda può usufruire dello sgravio fiscale tramite il conguaglio sulle denunce dei contributi INPS per i dipendenti, a cominciare dal mese di competenza marzo 2018. Se l’azienda ha già assunto il giovane nei periodo di gennaio e febbraio, può recuperare i mesi arretrati tramite i flussi UniEmens dei mesi di competenza marzo, aprile e maggio 2018.
Nella Circolare INPS n.40/2018, dal punto 11 in poi, trovi tutti i dettagli operativi per esporre i dati relativi all’esonero tramite UniEmens.
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