Se quest’anno avevi intenzione di sostituire rubinetti, wc oppure il soffione della doccia, il momento è quello giusto. Allo scopo di incentivare il risparmio di acqua, lo stato ha pensato a un bonus ad hoc, che ti offre uno sconto del 65% sul costo sostenuto.

In questa guida completa sul bonus rubinetti e sanitari ti spiego cos’è e come funziona, cosa rientra nell’agevolazione, quali sono i requisiti che devono possedere i sanitari, l’importo massimo a cui hai diritto, come richiederlo attraverso la detrazione di imposta oppure tramite lo sconto in fattura.

Come funziona

Il bonus rubinetti e sanitari, che tecnicamente si chiama “bonus idrico” ed è un incentivo statale per favorire la sostituzione di vecchi rubinetti con altri nuovi, purché questi ultimi consentano un minore consumo di acqua.

Salva acqua

Il bonus infatti trova ragione di essere solo se la sostituzione è indirizzata al risparmio: non importa se i tuoi rubinetti sono vecchi o meno vecchi, se decidi di sostituirli con altri di tecnologia più avanzata e che ti permetteranno di risparmiare acqua, allora hai diritto al bonus.

Il fondo per finanziare il bonus è stato costituito dal Ministero dell’Ambiente.

Cosa rientra

Nel bonus idrico rientra il cambio non solo dei rubinetti, ma di tutti i seguenti elementi:

  • Rubinetteria;
  • Tazza del wc;
  • Cassetta di scarico;
  • Doccia;
  • Colonna set doccia attrezzata.

Requisiti

I pezzi sostituiti devono avere specifiche requisiti votati al risparmio. Nello specifico devono avere:

  • Flusso pari o minore di 6 litri al minuto, in caso di cambio rubinetti;
  • Portata pari o minore di 9 litri al minuto, nel caso di docce, in caso di cambio soffioni o set doccia;
  • Volume medio di sciacquata pari o minore di 4 litri, in caso di cambio cassette scarico o wc.

Come richiederlo

Il bonus può arrivare fino a:

  • 1.000 euro per i consumatori residenziali;
  • 5.000 euro se la sostituzione avviene in un immobile a uso professionale (imprese, uffici, istituzioni, ecc.).

Il bonus si richiede in maniera molto semplice. Non devi fare una specifica richiesta: si tratta di una detrazione di imposta pari al 65% divisa in 10 rate annuali, come già avviene per altri bonus. Ti facciamo un esempio concreto per comprendere meglio come funziona il bonus.

Supponiamo che tu decida di cambiare i rubinetti di casa con altri nuovi che rispettano i requisiti che ti ho spiegato in alto. Spendi 800 euro in tutto. Hai diritto a un bonus pari al 65% di 800 euro, ossia 520 euro.

Questi 520 euro non li ottieni subito, ma in 10 rate annuali tramite lo sconto IRPEF. Quindi ottieni indietro 52 euro all’anno per 10 anni. L’anno successivo all’acquisto (supponiamo che cambi i rubinetti nel 2021) devi presentare la dichiarazione dei redditi (quindi nel 2022).

Nel 730 dichiari di aver effettuato quell’acquisto e in automatico ottieni il rimborso IRPEF nella busta paga (o pensione) di luglio/agosto.

Per ottenere il bonus, devi pagare la ditta con bonifico parlante: ossia effettuare un bonifico alla ditta che si occupa dei lavori e nella causale inserire il riferimento alla fattura e al bonus, come già avviene per altre detrazioni.

Se già hai fatto la dichiarazione dei redditi in passato, sai benissimo che ci sono varie spese che puoi portare in detrazione e ottenere un rimborso sullo stipendio (o pensione) durante i mesi estivi. Grazie a questo bonus ottieni un rimborso diviso in 10 anni.

Importo massimo

Come sottolineato nei paragrafi precedenti, il bonus da diritto a un rimborso massimo di 1.000 euro nel caso di consumatori residenziali, di 5.000 euro nel caso di impresa o libera professione.

Quindi se per esempio cambi rubinetti e soffioni doccia in due bagni, per un importo di 5.000 euro, non hai diritto a 3.250 euro (65% di 5.000) di rimborso, ma solo a 1.000 (se sei un privato senza partita IVA). Se invece sei un’azienda, allora hai diritto a 3.250 euro, perché nel tuo caso l’importo massimo è 5.000 euro.

Sconto in fattura

Così come avviene per altri bonus, anche con quello idrico al posto della detrazione puoi chiedere lo sconto in fattura direttamente alla ditta che effettua i lavori.

Supponiamo che effettui la sostituzione di rubinetti, wc e doccia per un importo pari a 1.200 euro. Hai diritto a un rimborso pari a 780 euro. Questi 780 puoi dichiararli nel 730 l’anno successivo e quindi ottenere un rimborso di 78 euro al mese in busta paga.

In alternativa al rimborso IRPEF di 78 euro al mese per 10 anni, puoi chiedere lo sconto in fattura direttamente alla ditta che effettua i lavori. Quindi se per esempio la fattura è di 1.200 euro, allora la ditta ti applica uno sconto di 780 euro. All’impresa paghi solo 420 euro (1.200 – 780).

Poi l’impresa, da parte sua, sconta questa somma sulle tasse che deve pagare. Detta così, probabilmente non ci pensi due volte: meglio direttamente lo sconto in fattura che la detrazione IRPEF, vero? Hai subito il denaro e non devi aspettare il rimborso annuale per dieci anni.

Purtroppo però, non tutte le imprese accettano di fare lo sconto in fattura. La legge non le obbliga: è loro facoltà concedere questa alternativa al cliente. La via quindi è una sola: o trovi una ditta o un professionista disposto a concederti lo sconto in fattura, altrimenti devi optare per la detrazione.

A conti fatti, il risparmio è su due fronti: da una parte stai ottenendo uno sconto del 65% sul costo di sostituzione. Dall’altra stai installando rubinetti (o sanitari, doccia, ecc.) che ti permettono di avere un bel risparmio sulla bolletta dell’acqua.