Purtroppo non sono rari i casi in cui un soggetto si sia presentato in banca o presso un consulente finanziario con una busta paga falsa, per chiedere un finanziamento, un prestito, addirittura un mutuo. E non è neanche così facile riconoscerle queste buste paga oggetto di falsificazione: spesso sono fatte così bene al computer che sembrano proprio reali.
E non solo alle banche: ci sono alcuni aspiranti inquilini che presentano buste paga false anche ai proprietari di immobili, che sempre più spesso chiedono di visionarle, per accettarsi della sicurezza del lavoro e dello stipendio dell’eventuale inquilino.Ci sono dei metodi per riconoscere queste buste paga false? La falsificazione della busta paga é considerata reato? Cosa si rischia?
Per finanziamento, mutuo
I consulenti bancari che desiderano verificare la veridicità di una busta paga, hanno diverse opzioni:
- chiedere un estratto contributivo INPS, per verificare che i contributi coincidano. L’estratto contributivo si può chiedere all’INPS presentando una delega dell’interessato.
- Controllare l’estratto conto e verificare se effettivamente ogni mese esiste un accredito per quell’importo. Se il soggetto non è cliente della propria banca, chiedere comunque un estratto conto bancario degli ultimi X mesi, per verificare l’accredito dello stipendio.
- Se si ha molta dimestichezza con i calcoli e con le tasse, si possono fare controlli sulle imposte, sulle addizionali applicate, sugli acconti della comunale e vedere se tutto coincide come dovrebbe. In realtà questo metodo non è infallibile, in quanto il soggetto potrebbe aver copiato i dati da una busta paga reale.
Per affitto
Altro problema è quello di un privato. Come può il privato controllare e verificare che il potenziale inquilino non stia mostrando una busta paga falsa? Purtroppo non può certo chiedere l’estratto contributivo INPS o l’estratto conto, perchè il potenziale inquilino fuggirebbe a gambe levate di fronte a queste richieste avanzate da un emerito sconosciuto.
Se si intende di tasse, come sopra, può controllare gli importi e vedere se corrispondono (contributi INPS, INAIL, etc.), ma come detto sopra, se il soggetto ha copiato i dati da una busta paga reale c’è poco da fare. Cosa può fare quindi il proprietario per avere più garanzie?
Purtroppo in questo caso si può solo chiedere una fidejussione bancaria (ma spesso l’inquilino non accetterà e non è neanche detto che la banca accetti). Purtroppo in questi casi il proprietario deve andare molto a intuito: non esiste il metodo per trovare l’inquilino perfetto, altrimenti non se ne avrebbero di così tanti morosi
Cosa si rischia
La produzione e la presentazione di una busta paga falsa rappresenta sicuramente un reato. Per determinarne la pena però, occorre analizzare la finalità per la quale la busta paga falsa è stata consegnata.
Se per esempio viene prodotta per ottenere prestiti o mutui, si rischiano accuse per truffa e false dichiarazioni. Il reato di truffa é sancito nell’art. 640 del codice penale, il quale prevede come pena la reclusione da sei mesi a tre anni e con multa da euro 51 a euro 1.032. In caos di truffa aggravata (prevista sempre dallo stesso articolo) la pena lievita.