La cambiale finanziaria è un titolo di credito che da diritto al possessore di ricevere una somma di denaro a una precisa scadenza. Si tratta di un particolare tipo di cambiale che può essere emessa dai seguenti soggetti:
- società ed enti con azioni quotate in Borsa;
- società che, pur non avendo azioni quotate, rispondono a determinate condizioni (che vedremo di seguito).
Lo scopo dell’emissione di queste cambiali, consiste nella possibilità di raccogliere fondi dal pubblico (e quindi con un conseguente aumento del capitale sociale) senza dover ricorrere ai prestiti bancari, solitamente più costosi. In questo modo le società possono finanziarsi direttamente sul mercato dei risparmiatori.
Le cambiali finanziarie possono essere girate solo con la clausola “senza garanzia”, il loro valore unitario deve essere maggiore di 51.645,69 euro e hanno una scadenza che parte da un minimo di 3 mesi a massimo un anno.
Con l’emissione delle cambiali finanziarie, la società può finanziarsi senza ricorrere al più costoso prestito bancario, mentre, dalla parte dei risparmiatori che decidono di acquistare le cambiali, il guadagno è dato dalla differenza tra il valore di rimborso a scadenza del titolo e il prezzo pagato per l’acquisto.
Decreto Sviluppo
L’emissione di cambiali finanziarie, era una possibilità limitata solo alle società quotate. Nel 2012, il D.L. 22 giugno n. 83 conosciuto come “Decreto Sviluppo” del Governo Monti, ha allargato questa possibilità anche alle società non quotate, purchè siano rispettate determinate condizioni:
- siano supportate da uno “Sponsor” (una banca o intermediario finanziario) in grado di assistenere la società nell’emissione e nel collocamento della cambiali;
- l’ultimo bilancio d’esercizio sia certificato da un revisore legale o da una società di revisione;
- le cambiali emesse siano collocate solo presso “investitori qualificati” che non siano soci (diretti o indiretti) della società.