In un’azienda confluisce denaro da varie fonti: da una parte il denaro conferito dai soci per far partire l’attività, che serve appunto per comprare macchinari, attrezzature, capannoni o negozi. Dall’altro l’eventuale capitale di terzi, per esempio i finanziamenti concessi da una banca, se i conferimenti non sono sufficienti a far partire l’azienda.

In questa guida completa sul capitale proprio ti spiego cos’è e cosa significa, cosa comprende, qual è la differenza con il patrimonio netto e infine come calcolare il capitale proprio di una società usando la specifica formula e traendo i dati dal bilancio di esercizio.

Cos’è

Definizione e significato. Il capitale proprio di una società rappresenta tutti i conferimenti che i soci hanno apportato all’azienda. In una società di capitali (spa, sapa, srl o srls) l’atto costitutivo indica chiaramente quali sono i conferimenti dei soci: quello rappresenta il capitale della società nascente. Ad esempio, supponiamo che:

  • Socio A conferisce 5.000 euro;
  • Socio B conferisce 10.000 euro;
  • Socio C conferisce 9.000 euro;
  • Socio D conferisce 1.000 euro.

La società appena creata ha un capitale sociale di 25.000 euro.

Questo è il capitale proprio iniziale. Supponiamo che le cose in azienda vadano più che bene e che durante il primo anno la società realizzi un utile di 100.000 euro. In tal caso, se i soci decidono per esempio di distribuire 40.000 euro come utile, i restanti 60.000 euro entrano a far parte del capitale proprio, che sale da 25.000 a 85.000 euro.

Al contrario, le perdite della società vanno a diminuire il capitale proprio. Quindi se per esempio l’azienda realizza una perdita di 10.000 euro, il capitale proprio scende da 25.000 a 15.000 euro.

Il capitale proprio fa parte del patrimonio aziendale.

Il patrimonio aziendale, comprende il capitale proprio, ma anche altre voci, come ad esempio i debiti finanziari. Supponiamo ad esempio che la società chieda a una banca un prestito da 50.000 euro, questi 50.000 euro fanno parte del patrimonio netto ma non del capitale proprio, perché si tratta di capitale esterno, conferito da una banca.

Quindi il capitale proprio rappresenta il valore conferito dai soci e non da persone esterne.

Cosa comprende

Il capitale proprio è formato da due elementi:

  1. Capitale d’apporto, sono tutti i mezzi conferiti dai soci in fase di creazione della società;
  2. Capitale di risparmio, sono gli utili realizzati dalla società e non distribuiti ai soci, come nell’esempio spiegato nei passi precedenti.

Il capitale proprio serve al momento della creazione dell’azienda, perché con quel denaro i soci possono comprare attrezzature, macchine, capannoni. Grazie a questi mezzi si può far partire l’attività.

Se il capitale proprio risulta insufficiente, allora la società può ricorrere a fonti esterne, per esempio al finanziamento concesso da una banca. In quel caso però, i soldi ottenuti in finanziamento (per esempio 50.000 euro) entrano a far parte del patrimonio aziendale, ma non del capitale proprio, appunto perché il capitale proprio è composto solo dai mezzi propri dell’azienda: conferimenti e utili non distribuiti, e non da mezzi concessi da esterni.

Ricorrere a un capitale esterno non è un male: può essere che la società abbia bisogno di denaro e i soci non ne abbiano altro. Serve per avviare l’attività nel migliore dei modi. Però bisogna fare attenzione, perché il capitale esterno richiede il pagamento di interessi, che effettivamente vengono sottratti alla società.

Chiaramente, così come i finanziatori esterni (tipo la banca) ottengono degli interessi, anche il capitale proprio necessita di una remunerazione, altrimenti i soci non investirebbero nella società se non c’è alcun guadagno.

La remunerazione del capitale proprio però, è diversa: la banca che ti ha prestato i soldi devi pagarla comunque, che tu abbia utili o no, devi pagare le rate di rimborso comprensive di interessi. Per quanto riguarda invece la remunerazione del capitale sociale invece, si ha solo nel momento in cui l’azienda produce utile. Non ci sono obblighi per la società e questo i soci lo sanno benissimo sin da subito.

Come calcolare

Calcolare il capitale proprio di una società non è difficile. La formula è questa:

Conferimenti dei soci + riserve + utili accantonati a riserve – perdite di esercizio

Facciamo alcuni esempi pratici per meglio comprendere.

Azienda Alpha

  • Socio A conferisce 5.000 euro;
  • Socio b conferisce 15.000 euro;
  • Socio A conferisce 20.000 euro.

In tutto sono 40.000 euro di conferimenti.

La società, ha creato una riserva (per legge) pari a 10.000 euro. Nel corso del primo anno c’è stato un utile di 35.000 euro, di cui 20.000 distribuiti tra i soci e i restanti 15.000 sono rimasti in azienda, messi in riserva.

Ecco il calcolo del capitale proprio della società:

  • 40.000 euro di conferimenti dei soci
  • + 10.000 euro di riserva legale;
  • + 15.000 euro di utili accantonati a riserva (non distribuiti);
  • = 65.000 euro è il capitale proprio dell’azienda.

Azienda Beta

  • Socio A conferisce 90.000 euro;
  • Socio b conferisce 60.000 euro.

In tutto sono 150.000 euro di conferimenti.

La società, ha creato una riserva (per legge) pari a 20.000 euro. Nel corso del primo anno c’è stata una perdita di 30.000 euro.

Ecco il calcolo del capitale proprio della società:

  • 150.000 euro di conferimenti dei soci
  • + 20.000 euro di riserva legale;
  • – 30.000 euro di perdita di esercizio
  • = 140.000 euro è il capitale proprio dell’azienda.

Calcolo partendo dai dati del bilancio

Ora vediamo come fare il calcolo del patrimonio netto andando a vedere le voci del bilancio di esercizio.

Bisogna andare a vedere lo Stato Patrimoniale dell’azienda, nello schema relativo alle passività. Alla lettera A trovi la voce patrimonio netto. Ad esempio:

STATO PATRIMONIALE AL 31/12/2021 (schema civilistico)

Passività e netto

A) Patrimonio netto
I – Capitale…………………………………………………………………………….50.000
II – Riserve da sovrapprezzo azioni
III – Riserva di rivalutazione …………………………………………………..10.000
IV – Riserva legale…………………………………………………………………15.000
V – Riserve imposte dallo statuto………………………………………………7.000
VI – Altre riserve specificatamente indicate
VII – Riserve per copertura dei flussi finanziari futuri
VIII – Utili (o perdite) portati a nuovo………………………………………
IX – Utile (o perdita) dell’esercizio……………………………………………15.000
X – Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio
TOTALE ATTIVO PATRIMONIO NETTO (A) …………………………97.000

Per calcolare il capitale proprio, di tutte queste voci, devi considerare solo:

  • Capitale => 50.000 euro;
  • Riserve => 10.000 + 15.000 + 7.000 => 32.000
  • Utili accantonati a riserva => è un valore che nel bilancio non c’è! Devi calcolarlo tu! Vediamo come.

Il bilancio ti dice che l’azienda ha avuto un utile di 15.000 euro. Supponiamo che i soci decidano di accantonarne il 5% a riserva legale e 5% a riserva statutaria, ossia 750 euro a riserva legale e 750 euro a riserva statutaria. Allora in tutto, al calcolo di cui sopra, devi aggiungere 1.500 euro (750 + 750):

  • Capitale => 50.000 euro;
  • Riserve => 10.000 + 15.000 + 7.000 => 32.000
  • Utili accantonati a riserva => 1.500
  • TOTALE CAPITALE PROPRIO 83.500 euro