Quanto vale il lavoro di una casalinga? Tanto, tantissimo, considerando che una donna che ha scelto di fare la casalinga é anche moglie e mamma, quindi baby sitter, cuoca, addetta alle pulizia, autista, ragioniera, manager. Tante professioni in un’unica persona. E il lavoro delle casalinghe vale, in termini monetari, ben 7 mila euro al mese.
E’ questo lo stipendio calcolato da una ricerca del sito americano Salary.com che ha provato a monetizzare, almeno virtualmente (con un preciso algoritmo), il valore del lavoro di tante mogli e mamme a tempo pieno. Purtroppo la realtà è bene diversa e, in termini di reddito, le casalinghe percepiscono uno stipendio pari a zero. Ma almeno, hanno diritto alla pensione di vecchiaia?
Casalinghe che hanno diritto alla pensione
Le casalinghe purtroppo non hanno diritto a una pensione specifica per la loro categoria, anche perchè non versano i contributi come farebbe un lavoratore dipendente o autonomo. Tuttavia, le donne casalinghe, possono aver diritto all’assegno sociale.
L’ assegno sociale è una prestazione economica erogata dall’INPS a cui hanno diritto uomini e donne che si trovino in condizioni economiche disagiate. Possono quindi ottenerla anche le casalinghe che non hanno mai versato contributi, se sussistono determinati requisiti:
– età minima pari a 65 anni. Con la riforma Fornero, l’età minima sarà innalzata a 66 anni dal 2018;
– Se la donna é single, non deve percepire nessun reddito, o un reddito inferiore all’importo dell’assegno sociale (che è pari a circa 400 euro).
– Se la donna é sposata, nel calcolo rientra anche il reddito del coniuge. In questo caso le spetta l’assegno sociale solo se, il proprio reddito, insieme a quello del coniuge, risulta inferiore al doppio dell’assegno sociale, quindi circa 800 euro mensili.
Se quindi una casalinga non lavora, ma il marito ha già un reddito (da pensione o da lavoro), pari per esempio a 1.200 euro al mese, non avrà diritto all’assegno sociale.
Se invece supponiamo che il marito percepisce una pensione o un reddito da lavoro pari a 400 euro mensili, la casalinga avrà diritto all’assegno. La domanda può essere fatta direttamente all’INPS o tramite i patronati, che potranno fornire informazioni più dettagliate riguardo alla propria specifica situazione reddituale, anche per stabilire l’importo dell’assegno spettante..