I dirigenti hanno ampio potere decisionale all’interno di un’azienda e hanno importanti responsabilità. Si tratta di una figura professionale di rilievo nelle strategie aziendali, che si tratti di aziende piccole e medie, oppure grandi imprese.
In questa guida completa sul CCNL dirigenti industria ti spiego cos’è e cosa sancisce il contratto collettivo nazionale di questa categoria, qual è la retribuzione prevista per un dirigente e il TMCG (trattamento minimo complessivo di garanzia), quali sono i termini di preavviso da rispettare in caso di dimissioni e quelli in caso di licenziamento, infine i diritti spettanti per ferie e maternità.
Cos’è e contratto
Il CCNL dirigenti industria è il contratto collettivo nazionale che regola i rapporti tra dirigenti e datori di lavoro del settore industriale. Il dirigente, sebbene abbia una importante specializzazione e un alto livello di autonomia, è un dipendente con contratto di lavoro subordinato.
I lavoratori subordinati infatti, si dividono in quattro categorie (art. 2094 codice civile):
- Dirigenti;
- Quadri;
- Impiegati;
- Operai.
In un contesto lavorativo in continua evoluzione, è necessario predisporre una disciplina uniforme e precisa, volta a identificare con chiarezza ogni fattispecie e ogni diritto/dovere che si instaura in un rapporto di lavoro. Il CCNL risponde alle esigenze di una disciplina adeguata a un profilo professionale che riveste una funzione strategica all’interno dell’industria.
Retribuzione
Di seguito il TMCG (trattamento minimo complessivo di garanzia) che spetta al dirigente:
Anzianità | Importo annuo lordo |
---|---|
Fino a 12 mesi | 66.000 euro |
13 mesi | 66.068 euro |
24 mesi | 68.664 euro |
36 mesi | 68.664 euro |
48 mesi | 74.328 euro |
60 mesi | 77.170 euro |
71 mesi | 79.756 euro |
Questa tabella non significa che lo stipendio del dirigente deve essere questo. Significa che, ogni anno, il 31 dicembre, l’azienda confronta il TMCG con la retribuzione lorda effettiva del dirigente e se la retribuzione effettiva è inferiore al TMCG allora deve corrispondergli la differenza in un unico importo nella busta paga (art. 3 CCNL).
Esempio
Supponiamo tu sia un dirigente con anzianità di servizio di 48 mesi, quindi ti spetta un TMCG di 74.328 euro lordi annui. Il 31 dicembre l’ufficio paghe dell’azienda verifica quanto hai realmente ricevuto: una retribuzione lorda di 70.000 euro. Quindi l’azienda deve erogarti un importo pari a 4.328 euro (oltre alla busta paga).
Esempio
Supponiamo tu sia un dirigente con anzianità di servizio di 36 mesi, quindi ti spetta un TMCG di 68.664 euro lordi annui. Il 31 dicembre l’ufficio paghe dell’azienda verifica quanto hai realmente ricevuto: una retribuzione lorda di 70.000 euro, dunque superiore al TMCG. L’azienda non ha alcun debito con te, tanto meno tu devi restituire l’importo maggiore.
Dimissioni e preavviso
Se sei un dirigente e hai deciso di dimetterti, devi rispettare i seguenti termini di preavviso (art. 23 CCNL):
Anzianità | Termini |
---|---|
Fino a 6 anni | 2 mesi |
Fino a 10 anni | 2 mesi e 20 giorni |
Fino a 15 anni | 3 mesi e 10 giorni |
Superati 15 anni | 4 mesi |
Se invece è l’azienda a licenziare il dirigente, deve rispettare i seguenti termini di preavviso:
Anzianità | Termini |
---|---|
Fino a 6 anni | 6 mesi |
Fino a 10 anni | 8 mesi |
Fino a 15 anni | 10 mesi |
Superati 15 anni | 12 mesi |
Inoltre, se è l’azienda a licenziare, deve indicare le motivazioni per iscritto nella lettera di licenziamento. Se il dirigente ritiene tale motivazione ingiustificata, può presentare entro 30 giorni dalla ricezione della lettera di licenziamento, apposito ricorso al Collegio arbitrale inoltrandolo tramite raccomandata A/R all’Organizzazione territoriale della Federmanager.
Ferie
In qualità di dirigente, hai diritto ad almeno 35 giorni di ferie all’anno (escluse domeniche e festivi). Il contratto individuale può prevedere anche un tempo maggiore. Hai diritto di godere di almeno 2 settimane di ferie consecutive.
Se per necessità aziendali ti chiedono di rientrare dalle ferie, le eventuali spese che sostieni (per esempio aereo per tornare da posto in cui sei in villeggiatura, ecc.) sono a carico dell’impresa. In caso di cessazione del rapporto di lavoro, l’azienda deve corrisponderti l’indennità per ferie maturate e non godute.
Malattia
In caso di malattia, l’azienda deve mantenere il tuo posto di lavoro per un massimo di 12 mesi (art.11). Ciò non significa che non possa assumere un sostituto temporaneo: può farlo, solo che al tuo rientro tu devi poter riprendere la tua attività. Superati questi 12 mesi, puoi chiedere all’azienda un ulteriore periodo di aspettativa, non retribuita, pari a 6 mesi.
Durante l’aspettativa, al contrario della malattia, hai diritto solo alla conservazione del tuo posto. Non maturi ferie, anzianità di servizio, contributi: in pratica è come se il tuo contratto fosse “congelato”. Non maturi neanche retribuzione. Se però dopo la malattia hai ancora bisogno di tempo per riprenderti, questo è l’unico modo che hai per non perdere il posto di lavoro.
Quindi è vero che non sei retribuito, ma almeno sei sicuro che il posto di lavoro rimane a te per altri 6 mesi. Alla scadenza dell’assenza, se il dirigente non si dimette e neanche l’azienda lo licenzia, il rapporto di lavoro rimane “congelato”.
Maternità
Durante il periodo di astensione obbligatoria, l’INPS riconosce un’indennità pari all’80% della retribuzione. Quindi se per esempio lo stipendio mensile era di 5.000 euro al mese, l’indennità erogata dall’INPS è di 4.000 euro al mese. Tuttavia, il CCNL dirigenti industria prevede un trattamento di maggior favore: si ha diritto al 100% della retribuzione (in pratica il restante 20% lo paga l’azienda).
Il dirigente non dovrà districarsi con due assegni: riscuoterà l’indennità alle stesse scadenze in cui prendeva il suo stipendio. Semplicemente, l’azienda anticipa l’indennità e poi se la vede con l’INPS, tu non devi far nulla se non incassare, come al solito, la tua busta paga alle stesse scadenze.
L’astensione obbligatoria dura 5 mesi. Puoi prenderli nella classica forma 2 + 3, ossia 2 mesi prima della nascita del bebè e 3 mesi dopo, oppure nella formula 1 + 4 oppure nella formula 0 + 5, ossia andare al lavoro fino al nono mese e poi fare tutti i cinque mesi dopo. Chiaramente questo è possibile solo se la tua gravidanza è fisiologica, non ci sono problemi per te e per il bambino, dunque occorre un certificato medico che lo attesti.
Per quanto riguarda la domanda di astensione obbligatoria, devi presentarla direttamente all’INPS. Non è possibile presentare domanda recandosi di persona presso un ufficio INPS, puoi farlo direttamente online, oppure tramite il call center dell’INPS oppure tramite un patronato. Sempre sul sito dell’INPS, oppure tramite call center o patronato, puoi verificare i ogni momento a che punto è la lavorazione della tua domanda.