La cessione del credito è un metodo di semplificazione dei rapporti finanziari: un’azienda ha dei crediti con i clienti e dei debiti con i fornitori, per esempio, e decide di mettere in contatto i due, in modo da risparmiare tempo e gestire i flusi finanziari in maniera più semplificata. Anche un privato potrebbe trovare utile la cessione del credito, per esempio per la richiesta di finanziamento presso una banca.

In questa guida completa sulla cessione del credito ti spiego cos’è e come funziona, cosa dice il codice civile in merito, cosa si intende per cessione pro soluto e pro solvendo le differenze, chi deve effettuare la notifica al debitore e con quali documenti ed infine ti fornisco un fac simile di contratto di cessione editabile in Word.

Cos’è e come funziona

Significato. La cessione del credito è un contratto con cui un soggetto che detiene un credito, lo trasferisce a un altro soggetto. È un metodo molto usato per semplificare gli spostamenti di denaro. Tu, che hai trasferito il credito, vieni chiamato cedente. Chi riceve il tuo credito si chiama cessionario, mentre il debitore si chiama ceduto.

Esempio

Supponiamo per esempio che tu abbia un credito verso Mario Rossi, che ti deve 3.000 euro; oltre ad avere questo credito hai un debito di 4.000 euro verso Luigi Verdi. Quindi dovresti avere 3.000 euro da Mario e dare 4.000 euro a Luigi. Per semplificarti la vita, decidi di trasferire a Luigi il credito che hai con Mario: grazie a questo trasferimento devi dare a Mario solo altri 1.000 euro (4.000 – 3.000).

Ti ho fatto un esempio molto semplice. Immagina una persona che ha tanti crediti e tanti debiti, con privati oppure con una o più banche: la cessione del credito gli semplifica senz’altro le cose, di molto.

La cessione del credito è un contratto che si usa:

  • Tra privati. Tipico esempio è quello di un’impresa che vanta un credito verso un’altra impresa e ha un debito con un’altra ancora. Quindi tramite apposito accordo trasferisce il suo credito.
  • In banca, per ottenere un finanziamento. Per esempio: in questo momento hai necessità di un finanziamento e ti rivolgi a una banca. Con quest’ultima ti accordi che le rate di rimborso del prestito non le otterrà da te, ma direttamente dal tuo debitore. Potete anche accordarvi che per una parte le paga il tuo debitore e per un’altra tu, se per esempio il finanziamento è di importo maggiore rispetto al credito che vanti. Di solito le banche accettano contratti di cessione credito autenticati dal notaio, ma ce ne sono anche varie che accettano delle semplici scritture private, quindi informati presso più istituti.

Codice civile

La cessione del credito è disciplinata dal diritto privato, precisamente dall’art. 1260 del codice civile, il quale sancisce che la cessione può avvenire:

  1. A titolo gratuito;
  2. A titolo oneroso.

Soprattutto, l’articolo 1260 del codice civile sottolinea che non occorre il permesso del debitore per la cessione: il creditore può traslare il credito senza chiedergli autorizzazione. In fin dei conti il debitore deve solo pagare e quindi non dovrebbe interessargli a chi pagare, non gli cambia nulla. Chiaramente, è vero che il diritto privato sancisce la non obbligatorietà dell’approvazione del debitore, ma di solito ci si accorda comunque.

Attenzione

Occorre il consenso delle parti solo in due casi:

 

1. Credito rigorosamente personale, per esempio del pagamento degli alimenti;
2. Casi di trasferimento vietato dalla legge (vedi articoli 323, 378, 447 del codice civile).

Pro soluto e pro solvendo

La cessione dei credito può essere di due tipi:

  1. Pro solvendo: se il debitore non paga, il beneficiario della cessione può rivalersi non solo sul debitore ceduto ma anche sul cedente, che quindi fa da garante.
  2. Pro soluto: se il debitore non paga, il beneficiario della cessione non può rivalersi sul cedente, ma solo sul debitore.

È chiaro quindi che una cessione pro solvendo è molto favorevole al cessionario (beneficiario) che comunque può sempre rivalersi sull’ex debitore. Diverso è il caso della cessione pro soluto: se il ceduto non paga, il beneficiario non ha nessuna garanza dal vecchio debitore che gli ha girato il debito. L’articolo 1267 del codice civile sancisce che la cessione di un credito è sempre automaticamente pro soluto, a meno che le parti sanciscano diversamente, accordandosi.

Fac simile

Cedente e cessionario (beneficiario) stipulano un contratto per il trasferimento del credito. Il contratto contiene i seguenti elementi:

  1. Dati identificativi del cedente, ossia colui che vanta il credito e intende cederlo;
  2. Dati identificativi del cessionario, il beneficiario, ossia colui che riceve il credito;
  3. Dati identificativi del ceduto, ossia il soggetto verso cui il cedente vanta un credito;
  4. Importo del debito che il cedente ha con il cessionario;
  5. Importo del credito che si cede;
  6. Eventuale differenza tra i due importi;
  7. Indicazione se si tratta di cessione pro solvendo o pro soluto. Se nulla è menzionato, la cessione si intende automaticamente pro soluto.
  8. Al contratto occorre allegare i documenti che comprovano l’esistenza del credito (fatture, ecc.).

Ecco di seguito due fac simile contratto cessione di credito, un fac simile per il pro solvendo e una per il pro soluto.

Scarica subito il modulo fac simile compilabile WORD del contratto pro solvendo.

Scarica subito il modulo fac simile compilabile WORD del contratto pro soluto.

Notifica

Il cedente deve avvisare il ceduto, affinché effettui il pagamento non più verso il debitore iniziale, ma il nuovo cessionario. L’art. 1264 del codice civile sancisce che la cessione produce effetto verso il ceduto solo nel momento in cui egli ne viene a conoscenza.

Ciò significa che se il debitore paga il cedente perché non sapeva, non aveva ricevuto la notifica, allora è liberato dal suo debito, a meno che si prova che ne era venuto a conoscenza ma ha fatto il pagamento in mala fede (art. 1264 co. 2 del c.c.).

La notifica di trasferimento del credito può essere fatta del cedente oppure dal cessionario, ma le modalità e i documenti da allegare sono diversi:

  • Se la notifica viene fatta dal cedente, deve solo indicargli il nuovo debitore;
  • Se la notifica viene fatta dal cessionario, deve allegare il contratto di cessione, in modo che il debitore sappia con certezza che si tratta di una cessione veritiera.

Il motivo della differenza è chiaro: il debitore conosce il cedente e si fida, mentre non conosce il cessionario e quindi deve accertarsi che il trasferimento sia veritiero.