Può succedere in qualsiasi momento che un dipendente abbia un infortunio sul lavoro oppure contragga una malattia professionale, ossia legata alla specifica mansione che svolge. Proprio per questo, le aziende assicurano i lavoratori presso l’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro).

In questa guida completa sulla chiusura infortunio INAIL ti spiego cos’è e come funziona, quali sono gli obblighi per dipendente e datore di lavoro, cosa fare, come ottenere il risarcimento, cosa succede in caso di infortunio con postumi, quando va emesso il certificato di chiusura infortunio e come inviarlo, infine ti fornisco i moduli fac simile da compilare per emettere il certificato.

Cos’è e come funziona

Se subisci un infortunio sul lavoro oppure in itinere (ossia mentre ti rechi o torni da lavoro), devi tempestivamente avvisare l’azienda per cui lavori. In base al caso specifico, puoi recarti da:

  • Medico aziendale, se nella tua impresa c’è;
  • Pronto soccorso;
  • Medico di famiglia.

Il medico che ti visita (che si tratti di medico di famiglia, aziendale o di pronto soccorso) deve redigere il certificato comprensivo di diagnosi e giorni di riposo e inviarlo all’INAIL attraverso procedura telematica a cui è abilitato.

Il medico dichiara la tua impossibilità a recarti al lavoro, ossia riconosce che c’è stato un infortunio. Hai quindi diritto a dei giorni/settimane/mesi di riposo, in base alla gravità del tuo caso.

Una volta terminato il periodo di riposo, possono succedere due cose:

  1. I giorni non bastano, hai ancora bisogno di riposo. In questo caso puoi recarti dal medico di famiglia o presso l’INPS o presso un patronato per richiedere il certificato volto a prolungare il riposo;
  2. Sei guarito, quindi puoi tornare a lavoro. In questo caso, si può chiudere la pratica di infortunio. Per farlo devi recarti dal tuo medico di famiglia, il quale redige un certificato. Tale certificato devi consegnarlo alla sede INAIL oppure a un patronato, i quali si occupano di chiudere la pratica in via definitiva.

Se la tua riabilitazione ha richiesto cure e spese particolari, puoi farlo presente all’INPS (anche tramite un patronato): in questo modo verifica se hai diritto a ricevere un ulteriore indennizzo per le spese sostenute, oppure se non hai diritto ad altri rimborsi.

Obbligo

Come detto nel paragrafo precedente, il medico (di famiglia, dell’azienda o del pronto soccorso), emette il certificato attestando la diagnosi e i giorni di prognosi. Adesso bisogna distinguere due casi:

  1. Infortunio con prognosi inferiore a 3 giorni di calendario. In questo caso, il tuo datore di lavoro deve aggiornare subito il registro infortuni e se poi effettivamente il tuo riposo a casa finisce entro tre giorni, non occorre alcun certificato di chiusura affinché tu rientri a lavoro. Se invece hai bisogno di un prolungamento di riposo, la tua azienda entro 48 ore dal ricevimento del nuovo certificato medico deve sempre presentare comunicazione all’INAIL.
  2. Infortunio con prognosi oltre 3 giorni di calendario. Una volta ricevuto il certificato medico, anche in questo caso il tuo datore di lavoro deve aggiornare subito il registro infortuni. Inoltre, entro 48 ore deve comunicare l’infortunio all’INAIL e all’Autorità di Pubblica Sicurezza. Per rientrare al lavoro poi, avrai bisogno del certificato di chiusura del’infortunio, rilasciato a un medico dell’INAIL. Rivolgiti quindi all’INAIL per ottenerlo (visita INAIL per chiusura infortunio). Senza questo certificato, l’azienda non può riprenderti a lavoro.

Modulo

Di seguito i modelli che il medico compila per certificare:

  1. Infortunio sul lavoro o infortunio in itinere;
  2. Malattia professionale.

Scarica subito il modulo fac simile compilabile PDF per redigere il certificato di infortunio sul lavoro o in itinere.

Scarica subito il modulo fac simile compilabile per redigere il certificato di malattia professionale.

Cosa fare

Hai subito un infortunio? Sappi che l’INAIL ti copre non solo per infortunio avvenuto sul lavoro, ma anche per infortunio avvenuto nel tragitto casa/lavoro e lavoro/casa (cosiddetto “infortunio in itinere”).

La prima cosa da fare, in caso di infortunio, è andare dal medico (aziendale, di famiglia o del pronto soccorso) in modo che possa redigere l’apposito certificato confermante l’infortunio sul lavoro e i giorni di prognosi. Al più presto, devi avvisare il datore di lavoro.

Attenzione

Ricorda di avvertire il datore di lavoro anche in caso di infortunio di poco conto. Non importa che si tratti di grave infortunio, devi sempre e comunque avvertire l’azienda.

Suggerimento

Ricorda di conservare il numero di protocollo del certificato, perché potrebbe chiedertelo il tuo datore di lavoro.

Il medico provvede a trasmettere il certificato all’INAIL, attraverso i suoi strumenti informatici.

Anche l’azienda, comunica all’INAIL l’infortunio. Se non vi provvede l’azienda, puoi farlo tu stesso, portando una copia del certificato all’ufficio INAIL della tua zona.

Risarcimento

Durante l’infortunio, se sostieni spese mediche per analisi, esami o terapie, sono a carico dell’INPS (purché l’ente le prescriva e autorizzi). Sei esentato anche dal pagamento del ticket sanitario. Se dall’infortunio deriva invalidità permanente, sei esentato dal pagare cure legate all’invalidità.

Attenzione

Per ottenere queste esenzioni devi rivolgerti all’ASL.

Al momento della guarigione, i medici dell’Inail chiudono l’infortunio con un certificato e solo con questo certificato puoi riprendere il lavoro. Una volta chiuso l’infortunio, l’INPS ti invia una comunicazione (prospetto liquidazione indennità e rimborso spese) in cui indica:

  1. Giorni di inabilità riconosciuti e pagati;
  2. Eventuale menomazione causata dall’infortunio e se ti da diritto a un risarcimento in conto capitale o una rendita diretta.

Con postumi

Come detto nei paragrafi precedenti, al termine della patologia, l’INPS chiude l’infortunio con un apposito certificato di chiusura (solo se i giorni di prognosi erano maggiori di tre, se fino a tre giorni, non c’è bisogno di certificato di chiusura).

Se hai postumi, ma tali postumi non hanno i requisiti per riconoscerti un risarcimento, entro tre anni dalla chiusura infortunio puoi chiedere la riapertura infortunio o ricaduta. Per farlo devi seguire questo iter:

  1. Recarti dal tuo medico affinché rediga certificato attestante la tua situazione attuale;
  2. Inviare all’INAIL il certificato medico;
  3. Avvisare il tuo datore di lavoro che hai dei postumi;
  4. Farti assistere da un patronato. Si tratta di situazioni delicati dove l’assistenza di esperti è consigliabile.

L’INAIL valuterà il tuo caso e deciderà se riaprire l’infortunio.

Se a causa dell’infortunio hai avuto dei peggioramenti, puoi anche presentare richiesta di aggravamento.