Il sistema tributario italiano prevede un meccanismo di imposte su base nazionale, regionale e comunale. L’IRPEF è l’imposta sul reddito delle persone fisiche ed è dovuta da lavoratori dipendenti, autonomi e persone fisiche titolari di partita IVA. L’IRPEF si versa sulla base di un’aliquota nazionale, a cui si aggiungono quelle regionali e comunali.

In questa guida completa sul codice tributo 3802 ti spiego cos’è e a cosa si riferisce, come si determina l’importo dovuto, la scadenza da rispettare per il pagamento, cosa fare in caso di pagamento in ritardo e quindi avvalersi del ravvedimento operoso ed infine come compilare il modello F24.

Cos’è e a cosa si riferisce

Significato

Il codice tributo 3802 corrisponde all’addizionale regionale all’imposta sul reddito. Ogni anno infatti i contribuenti devono pagare innanzitutto l’IRPEF, ossia l’imposta sul reddito delle persone fisiche e poi l’addizionale regionale e quella comunale IRPEF. In pratica una parte del gettito va nelle casse dello stato, un’altra in quelle della Regione e un’altra in quelle del Comune. Le addizionali si pagano compilando il modello F24.

I dipendenti di un’azienda, ogni mese ricevono in busta paga lo stipendio netto: è quindi il datore di lavoro che decurta dallo stipendio tutte le tasse e le versa all’Agenzia delle Entrate. Proprio per questo il datore di lavoro si chiama “sostituto di imposta”. Per quanto riguarda invece i pensionati, è l’INPS che funge da sostituto di imposta e quindi paga le tasse per nome del pensionato.

Alla fine dell’anno il sostituto di imposta effettua un ricalcolo delle imposte dovute, tale ricalcolo si chiama conguaglio: se le imposte pagate sono minori di quelle effettivamente dovute, allora la busta paga sarà più bassa perché comprenderà l’addebito di quello che occorre ancora pagare; se invece le imposte pagate sono maggiori di quelle effettivamente dovute, allora la busta paga di dicembre sarà più alta perché comprenderà il rimborso.

Importo

Per capire qual è l’aliquota applicata al tuo reddito, puoi recarti sul sito della tua regione di residenza oppure sul sito dell’Agenzia delle Entrate e quindi verificare qual è l’aliquota prevista per l’anno di riferimento. Di solito le addizionali regionali non sono essere superiori al 3,3% delle aliquote IRPEF nazionali, ma alcune Regioni che non hanno raggiunto gli obiettivi di bilancio possono aumentarle ulteriormente. Le addizionali comunali invece possono essere al massimo dello 0,8%.

Esempio

Supponiamo che il tuo reddito sia di 20.000 euro lordi annui e che l’addizionale introdotta dalla tua regione sia pari a 1%. L’importo calcolato su questa percentuale confluisce nelle casse della Regione.

Le Regioni non sono obbligate ad avere l’addizionale Regionale: l’aliquota infatti può variare dallo 0% fino al tetto massimo stabilito dallo Stato. Ogni Regione quindi può avere un’addizionale IRPEF differente.

Ogni anno la Regione deve pubblicare in Gazzetta ufficiale l’aliquota dell’addizionale IRPEF (le aliquote vengono pubblicate anche sul sito dell’Agenzia delle Entrate). Anche in questo caso il lavoratore dipendente non deve fare nulla: il datore di lavoro si occupa di prelevare l’imposta e versarla all’Agenzia delle Entrate per suo nome e conto.

Attenzione

Le addizionali regionali e comunali quindi, possono cambiare da un anno all’altro.

Scadenza

L’addizionale regionale è dovuta in base alla residenza che il contribuente ha al 31 dicembre dell’anno di riferimento dell’imposta.

Esempio

Per le imposte di competenza dell’anno 2019, si verifica l’aliquota dell’addizionale regionale al 31 dicembre 2019. Quindi anche se nei mesi precedenti risiedevi in un’altra regione, l’addizionale di riferimento per il calcolo è quella della regione in cui risiedi al 31 dicembre.

L’addizionale regionale è dovuta in base al comune di residenza che il contribuente ha al 1° gennaio dell’anno di riferimento dell’imposta.

Esempio

Per le imposte di competenza dell’anno 2019, si verifica l’aliquota dell’addizionale regionale al 1° gennaio 2019. Quindi anche se nei mesi successivi ti sei trasferito in un altro comune, l’addizionale di riferimento per il calcolo è quella del Comune in cui risiedevi al 1° gennaio.

L’IRPEF rappresenta quindi un’entrata non solo per lo stato, ma anche per le regioni e i comuni.

F24

Sezione Regioni

Per pagare l’addizionale regionale IRPEF devi usare il codice tributo 3802, devi quindi compilare la sezione Regioni indicando:

  • Codice Regione: qui di seguito trovi l’elenco dei codici per singola Regione;
  • Codice tributo: 3802 che corrisponde appunto all’addizionale regionale;
  • Mese di riferimento: 01 per gennaio, 02 per febbraio, 03 per marzo, 04 per aprile e così via;
  • Anno di riferimento: ossia l’anno per cui paghi l’imposta;
  • Importo a debito.

Esempio

  • Regione: Lazio;
  • Mese di pagamento: marzo;
  • Anno di riferimento: 2017;
  • Importo 6.000 euro.

Ravvedimento operoso

Se sei un sostituto di imposta e hai superato la scadenza prevista per il pagamento dell’addizionale regionale e/o comunale IRPEF, puoi regolarizzare la tua posizione avvalendoti dell’istituto del ravvedimento operoso. In tal caso pagherai:

  • L’imposta omessa;
  • Sanzione e interessi ridotti. Maggiore è il tempo trascorso rispetto alla scadenza, maggiori sono le sanzioni e gli interessi.

In questo caso devi compilare un modello F24 indicando i seguenti codici tributo:

  • 3802 per l’imposta omessa;
  • 8902 per la sanzione pecuniaria addizionale regionale;
  • 1994 per interessi su addizionale regionale;
  • 8926 per la sanzione pecuniaria addizionale comunale;
  • 1998 per interessi su addizionale comunale.

Registrazione contabile

Nel momento in cui paghi il modello F24 con le addizionali, devi effettuare le seguenti scritture contabili:

Esempio

Addizionale regionale pari a 300 euro.

Erario c./rit. fiscali lavoratori dipendenti        A              Banca c/c  30