L’articolo 12 del decreto Salva Italia, elaborato dal governo Monti, ha previsto l’obbligo di chiedere l’accredito dello stipendio (o della pensione INPS), qualora questi ultimi superino i 1000 euro. Ma ovviamente, anche chi riceve un importo inferiore può chiedere l’accreditamento dello stipendio su conto corrente, postale o bancario.
Poste italiane e tutte le banche (sia quelle tradizionali, sia quelle online, per esempio ING Direct che offre conto Arancio) permettono al titolare di conto corrente, di ricevere l’importo della propria busta paga o della pensione. Richiedere l’accredito è davvero molto semplice: vediamo come si fa. Considereremo anche il caso di accredito su conto corrente altrui, di terzi (per esempio quello del coniuge o del genitore).
Come accreditare lo stipendio su conto corrente
Chiedere l’accredito dello stipendio sul conto corrente è molto semplice: basta fornire al datore di lavoro il codice IBAN del tuo conto (che può esser postale o bancario). Dal mese successivo riceverai già i soldi sul conto. L’accreditop può essere richiesto anche su conto corrente cointestato.
Accredito stipendio su conto corrente di terzi
In questo caso occorre fare delle precisazioni: se in banca arriva un bonifico intestato a Tizio da accreditarsi sul conto corrente intestato ad altre persone (che sia anche un familiare), la banca respinge il bonifico al mittente. Questa situazione si può ovviare sottolineando al proprio datore di lavoro, che il conto corrente è intestato ad un’altra persona e indicandone i dati.
La migliore soluzione comunque, anche per chi non ha un conto corrente e non vuole aprirlo (essendo, per esempio, lo stipendio di importo minimo), potrebbe essere quella di richiedere una carta prepagata con IBAN. Queste carte sono ormai offerte da tantissime banche (anche da Poste Italiane, vedi Postepay Evolution), non necessitano di un conto corrente e i costi di gestione sono minimi o nulli.