A studenti universitari fuori sede, a turisti in vacanza, a Roma, Milano, Napoli: hai mai pensato di affittare camere nella tua casa? Hai una stanza libera, che potrei tranquillamente affittare a qualcuno e guadagnare quindi un po’ di soldi, per arrotondare lo stipendio o contribuire a pagare il mutuo, per esempio.
Non sono rari i casi di famiglie o singole che decidono di affittare una stanza della propria abitazione privata: certo, a discapito di un po’ di privacy che andrà indubbiamente perduta, ma generando sicuramente una ulteriore fonte di reddito che, di questi tempi, non è poca cosa. Vediamo come comportarsi e mettersi in regola nei vari casi.
Come affittare camere
1. Affitti brevi (inferiori a 28 giorni). Se l’affitto a una determinata persona dura meno di 28 giorni in un anno, non è necessario registrare il contratto di affitto presso l’Agenzia delle Entrate, ma basta una “scrittura privata”, ossia un contratto tra le parti. Ovviamente al termine del periodo di affitto dovrai rilasciare al soggetto una ricevuta, che tu potrai usare per la dichiarazione dei redditi (con modello Unico o 730, a seconda del tuo caso) e quindi pagare le tasse dovute.
In questo modo puoi affittare la tua stanza a più persone (tipico il caso di affitto a turisti) nel corso dell’anno. Attenzione però: puoi affittare per un massimo di 9 mesi l’anno.
2. Affitti medio/lunghi. Se l’affitto dura da un mese a 18 mesi, si parla di “affitto di tipo transitorio”. In questo caso il contratto deve essere obbligatoriamente registrato presso l’Agenzia delle Entrate. Per la registrazione occorrerà pagare una tassa pari al 2% del canone annuo (tale importo é da dividere in due, in parti uguali, tra proprietario e inquilino). Inoltre, per quanto riguarda la tassazione, potrai scegliere tra il regime ordinario o quello della cedolare secca.
Il contratto di tipo transitorio non è rinnovabile. Alla scadenza del contratto quindi, potrai solo stipulare un nuovo contratto.
3. Affitti lunghi. Se conosci bene la persona a cui stai affittando e sai già che l’affitto si protrarrà per un lungo periodo, puoi stipulare un “contratto di affitto 4+4”. Ovviamente anche questo contratto deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate e permette di scegliere tra regime di tassazione ordinario o in cedolare secca. La durata del contratto è di 4 anni e si rinnova automaticamente per altri 4 anni, a meno che una delle parti non comunichi una disdetta anticipata.
Ricorda che affittare “in nero”, oltre che illegale é anche rischioso, perché l’inquilino ha la possibilità di denunciarti e ottenere il pagamento di un canone di affitto molto basso. Se ritieni di non essere esperto in materia di affitti e tassazione, puoi affidarti al tuo commercialista oppure ad agenzie immobiliari specializzate nella gestione affitti.