Può un pensionato lavorare? O è costretto ad abbandonare il lavoro per sempre, anche se si sente ancora operativo e produttivo, pieno di forze? Il desiderio di sentirsi ancora produttivo e parte integrante del mondo del lavoro, oppure, per necessità economica, possono portare un soggetto a cercare lavoro, anche dopo aver ottenuto la sua pensione.
Assumere un pensionato si può, non c’è alcuna regola che lo vieta: chiaramente tenendo conto delle nuove esigenze e possibilità che subentrano con un’età anziana (non si può certo assumere un novantenne, per ovvi motivi, come caricapacchi), un imprenditore può benissimo assumere un pensionato. Vediamo come.
Come assumere un pensionato: assunzione
Assumere un pensionato si può: il pensionato deve essere assunto in regola, quindi con un regolare contratto e non certamente in nero! La tipologia contrattuale viene decisa dall’imprenditore e dal pensionato di comune accordo, ma anche in questo non ci sono limiti: si può stipulare con Co.co.pro. (contratto a progetto), una collaborazione occasionale, un contratto intermittente (a chiamata) oppure un classico contratto a tempo indeterminato.
E’ possibile anche essere riassunto dalla stessa impresa per cui si lavorava prima di andare in pensione: il lavoratore infatti, che ha raggiunto i requisiti per andare in pensione, può farne richiesta all’INPS e poi stipulare un nuovo contratto con la vecchia azienda.
Importante far notare che il pensionato lavoratore, sarà sottoposto al cumulo dei redditi: in fase dichiarazione dei redditi quindi (modello 730 o Unico), i due redditi (quello da pensione INPS e quello del nuovo lavoro) si sommeranno. Il pensionato quindi, se a causa di questo cumulo di redditi dovesse passare da uno scaglione IRPEF a uno più alto, si troverebbe costretto a pagare un bel po’ di tasse in più. Ecco perchè il pensionato, prima di intraprendere un’attività lavorativa, è bene che si rivolga a un commercialista, a un patronato o sindacato, per meglio valutare l’effettiva convenienza economica a lavorare.