I deputati sono i rappresentanti indiretti dei cittadini, ogni deputato rappresenta la Nazione. Come diventare deputato alla Camera? Non sono previsti requisiti particolari. Occorre essere cittadini italiani con un’età minima di 25 anni. Sebbene non siano fissati dei limiti specifici, solitamente per diventare deputato occorre appartenere a un partito.

Teoricamente non sarebbe necessario neanche appartenere a un partito, anche se come sappiamo, militare all’interno di una coalizione o di un partito é sicuramente un vantaggio. Oppure un cittadino, se ha un grande seguito, può decidere di crearne uno (come avvenuto per il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, per esempio).

 

Le reali motivazioni che dovrebbero spingere qualcuno a diventare parlamentare risiedono, o dovrebbero risiedere, nell’onestà e nella volontà di apportare valore aggiunto alla Patria, di fare il bene e di rappresentare la volontà dei propri cittadini. Tutti i cittadini, sia uomini che donne che abbiano raggiunto i 25 anni di età, possono accedere alla Camera, secondo l’istituto delle pari opportunità.

Cosa fa un deputato? Quali sono compiti e funzioni?

Il Parlamento italiano assume la funzione legislativa, ha il compito quindi di creare e approvare le leggi. Un deputato può proporre e votare disegni di legge, ma anche chiedere interpellanze, interrogazioni al Governo, nonchè proporre mozioni. I deputati italiani godono di una immunità parlamentare (non possono essere perseguiti penalmente senza l’autorizzazione della Camera dei deputati.

Quanto guadagna un deputato della Camera? Il reddito per assolvere alla funzione di deputato consta di tre parti:

1. Indennità parlamentare: l’importo netto mensile (pari a 12 mensilità) dell’indennità parlamentare é di  circa € 5.000, scende a circa € 4.750 per i deputati che svolgono un’altra attività lavorativa.

2. Diaria: all’indennità parlamentare va aggiunta la diaria, ovvero una somma prevista per il rimborso delle spese di soggiorno a Roma. La diaria è pari a 3.503,11 euro, decurtata una certa somma (206,58 euro) per ogni giorno di assenza del deputato dalle sedute.

3. Rimborso delle spese per l’esercizio del mandato (spese per collaboratori, ricerche, convegni, sostegno alle attività politiche): pari a 3.690 euro.

4. A questi si aggiungono le spese di trasporto e di viaggio, le spese telefoniche, le spese per assistenza sanitaria e l’assegno di fine mandato.

5. Pensione: é stato superato l’istituto dell’assegno vitalizio. Dal 1° gennaio 2012, vige un trattamento pensionistico analogo a quello dei pubblici dipendenti, basato sul sistema di calcolo contributivo.