Come funziona il protesto di un assegno? Come avviene la procedura? Si può evitare il protesto di un assegno e, in extremis, una volta che é stato protestato, si può cancellare il protesto?
Un assegno protestato non é altro che un assegno per cui è stato avviato un procedimento, detto appunto “Protesto” poichè il debitore non ha provveduto a pagarne l’importo. In pratica il creditore é andato presso la banca a incassare l’assegno, ma purtroppo questo era “scoperto”: sul conto corrente non c’era denaro sufficiente. Si ha quindi un palese disagio per il creditore, che si ritrova con un assegno che non può riscuotere.
A questo punto il creditore, per far valere i suoi diritti, può rivolgersi a un notaio o a un ufficiale giudiziario, che si occuperanno di gestire il procedimento di protesto. Il protesto é un processo di persecuzione nei confronti non solo di chi h emesso l’assegno protestato ma anche di eventuali “giranti”.
Cosa fanno le banche? In caso di assegno protestato, la banca presso cui il debitore ha il conto corrente, gli comunicherà l’avvio del processo di protesto. A questo punto possono presentarsi due situazioni:
1. Se il debitore copre l’assegno entro 60 giorni (pagamento tardivo), dovrà aggiungere le spese di protesto, una penale del 10% della somma dell’assegno e gli interessi legali.
2. Se il debitore non paga neanche entro i 60 giorni, viene iscritto nell’elenco Protestati del CAI (Centrale Allarme Interbancaria) e non potrà essere cancellato, neanche se provvederà al pagamento.
Per evitare il protesto di un assegno quindi, la cosa migliore da fare é cercare di coprire subito la somma indicata nell’assegno, contattando il creditore per chiedere una proroga. Se questi avvia comunque il protesto, é molto importante pagare entro 60 giorni: si eviterà così di essere iscritti al CAI. Per pagare l’assegno possiamo recarci presso la nostra banca che ha emesso l’assegno, presso il notaio o il pubblico ufficiale che si sta occupando del protesto oppure pagare direttamente al creditore, che rilascerà in banca la quietanza.
Per favorirne la cancellazione di un protesto si può:
1. Rivolgersi a un avvocato, che si occuperà di presentare un’istanza di riabilitazione presso il Tribunale.
2. Aspettare 5 anni, trascorsi i quali il protesto viene automaticamente cancellato.