Gli assegni postali sono del tutto equiparati a quelli emessi dalle banche. Non ci sono quindi differenze in merito all’uso, alla modalità di rilascio, di incasso e anche per quanto riguarda la normativa sul protesto. Quindi come fare un assegno circolare postale, come emetterlo?
Si può emettere un assegno postale (sia classico, sia circolare), solo se si ha anche un conto corrente aperto presso poste italiane. Quando si emette un normale assegno Poste italiane invitano il cliente a verificare prima che sul conto sia disponibile il saldo necessario. Nel caso di un assegno circolare invece, la procedura è un po’ più complessa.
Come richiedere un assegno circolare postale
Come abbiamo visto quindi, possono emettere assegni postali solo coloro che sono titolari di un conto BancoPosta (classico o online). Il libretto di assegni, se già non lo possiedi, può essere richiesto all’ufficio postale presso cui hai aperto il conto (oppure presso qualsiasi ufficio se possiedi una carta Postamat).
In Posta é possibile anche richiedere l’assegno postale vidimato, ossia quello che è l’assegno circolare di Poste Italiane: in pratica si tratta di un titolo a copertura garantita emesso solo dopo che il soggetto ha depositato il denaro che copre l’assegno. Si tratta quindi di un metodo di pagamento sicuro, proprio come gli assegni circolari delle banche. L’assegno postale vidimato funziona come tutti gli altri assegni circolari, per cui può essere non trasferibile, può essere riscosso in contanti e si può versare in qualsiasi banca.
Scadenza
Ma quanto tempo si ha per incassare i soldi riportati sull’assegno postale vidimato? Come sancito dalla legge sull’assegno (articolo 84, comma 2), la prescrizione sopraggiunge entro tre anni dalla data in cui è stato emesso. Dopo tre anni quindi, l’assegno confluisce al Fondo depositi dormienti.