L’azienda deve giustificare, con fattura, tutte le entrate monetarie. Se un cliente paga in anticipo (con un acconto) un bene o un servizio, l’azienda emette la cosiddetta “fattura d’acconto”, poichè si ha questa situazione: l’azienda incassa una parte di denaro ed é obbligata a emettere la relativa certificazione fiscale (ossia la fattura). Quando poi incasserà il restante denaro, nella fattura definitiva, si dovrà scontare l’importo anticipato, inserendo nella fattura (definitiva) i relativi riferimenti a quella di acconto.
Nella fattura definitiva quindi, occorrerà riportare, l’intero valore del bene, ma dall’imponibile/imposta/netto a pagare, dovranno essere decurtate le somme già pagate. Di seguito un esempio di questo tipo di acquisto: una fattura d’acconto e una definitiva.
La fattura d’acconto, può contenere anche una dicitura molto semplice, si può per esempio scrivere semplicemente “acconto per X”, senza dare troppe indicazioni sul bene e sulla quantità.
Fattura d’acconto n.23 data 12/05/2014
Acconto per acquisto penne 100
IVA 22% 22
Totale da pagare 122 euro
Di seguito invece la fattura definitiva:
Fattura n.45 Data 13/09/2014
N.200 pacchi di penne 500
IVA 22% 110
Totale 610 euro
a dedurre fattura di acconto
n. 23 del 12/05/2014 pari a 122 euro
TOTALE DA PAGARE 488 euro
Lo schema da utilizzare per emettere fatture di questo tipo é facile da visionare nei più comuni software di contabilità, basta cercare appunto la voce “fattura d’acconto” e compilare le singoli voci: il computer farà tutti i calcoli.