Come funziona la dichiarazione di intento? Cos’è e di cosa si tratta? La dichiarazione di intento (detta anche detta “lettera d’intento”) é il documento con il quale l’esportatore abituale attesta, sotto la propria responsabilità, di essere in possesso dei requisiti per essere definito appunto “esportatore abituale” e procede quindi ad acquistare dal fornitore, beni e servizi senza il pagamento dell’IVA.
Le fatture relative alle esportazioni sono senza IVA perché, se i beni fossero acquistati con IVA, comporterebbero un credito che l’azienda dovrà chiedere a rimborso all’erario, con conseguenti indubbie problematiche di natura per quest’ultimo.
Per ovviare a qualsiasi problematica, gli art. 71 e 72 del DPR 633/72, hanno sancito che le esportazioni rappresentano operazioni non imponibili ai fini IVA: l’esportatore abituale ha quindi il diritto di acquistare i beni senza pagamento dell’IVA. L’esportatore, per avere questa agevolazione, anteriormente all’effettuazione delle operazioni agevolate, dovrà inviare ai propri fornitori la dichiarazione d’intento (il modello é scaricabile e compilabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate).
Dal canto proprio, il fornitore, dovrà comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati contenuti nelle dichiarazioni di intento ricevute. Tale comunicazione deve essere fatta in via telematica, autonomamente o tramite intermediari abilitati, entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui il fornitore ha ricevuto la dichiarazione d’intento.
Infine, la fattura che il fornitore dovrà emettere, a fronte di una dichiarazione d’intento ricevuta, dovrà:
1. indicare la seguente dicitura: “operazione esente IVA ai sensi dell’art. 8/C DPR 633/72 e successive modifiche;
2. indicare il numero e la data della dichiarazione d’intento ricevuta;
3. se l’importo imponibile della fattura é superiore ad euro 77,47, deve essere apposta sulla fattura una marca da bollo di euro 1,81.