I fondi comuni di investimento sono dei prodotti finanziari in cui i risparmiatori decidono di investire per incrementare il proprio capitale. L’investimento in questa tipologia di prodotto però, può presentare sia dei vantaggi che degli svantaggi e per meglio comprenderli, é necessario capire prima di tutto come funziona un fondo comune di investimento.
Il fondo comune, come dice il termine stesso, é come un grande “cesto” dove confluiscono i soldi di ogni singolo risparmiatore che decide di investire i propri risparmi. In pratica un soggetto, può decidere, in base alla propria disponibilità, di acquistare una certa quota di un fondo.
Questa quota va quindi a confluire nel fondo e, insieme ai soldi delle altre persone che, allo stesso modo, hanno comprato quote, forma un unico patrimonio, appunto, il fondo comune. Questo patrimonio quindi, questo “cesto” in cui sono confluiti i risparmi di chi ha investito, viene utilizzato per comprare azioni, obbligazioni, titoli di Stato (a seconda del tipo di fondo).
Supponiamo quindi che il fondo abbia un patrimonio di 200.000 euro. Con questi 100.000 euro, i gestori del fondo, decidono di comprare 50.000 euro di azioni dell’azienda A, 20.000 euro dell’azienda B e 130.000 euro di obbligazioni. Chi è il gestore del fondo? E’ la SGR (società di gestione del risparmio), che è appunto l’intermediario che si occupa della gestione del fondo.
In questa SGR lavorano dei consulenti specializzati negli investimenti. Ecco perchè, investendo in un fondo comune, si ha la certezza di affidare i propri risparmi a personale qualificato, che farà di tutto affinchè il capitale renda dei guadagni. Non è altrettanto certo, però, che i guadagni ci siano. Se infatti il fondo investe solo in azioni, può essere che comunque, alla fine si abbia una perdita. Ci sono infatti fondi che investono solo in azioni, altre in obbligazioni, titoli di Stato o altri prodotti finanziari, come futures o derivati. Questa modalità di gestione del patrimonio comune si chiama diversificazione di portafoglio.
Cos’è la diversificazione del portafoglio
Nell’esempio di cui sopra, la SGR ha deciso di investire 200.000 euro in questo modo:
– 50.000 euro in azioni dell’azienda A,
– 20.000 euro in azioni dell’azienda B,
– 130.000 euro in obbligazioni.
Supponiamo che, dopo due mesi:
– il valore delle azioni dell’azienda A sia diminuito e quindi i 50.000 euro siano diventati 48.000;
– il valore delle azioni dell’azienda B sia aumentati e quindi i 20.000 euro siano diventati 21.000;
– le obbligazioni erano obbligazioni di stato a rendimento certo e quindi valgono, 134.000 euro.
Sommando i vari capitali si ha 48mila+21mila+134mila = 203mila.
Il valore del fondo é aumentato, è passato da 200mila a 203mila. La diminuzione del valore azioni azienda A, è infatti stata colmata con i guadagni delle azioni azienda B e delle obbligazioni. Se invece tutto il denaro fosse stato investito in azioni azienda A, ora il fondo sarebbe in perdita. Ecco quindi cos’è la diversificazione del portafoglio: significa investire in più prodotti in modo da diversificare i rischi.
Ovviamente può succedere anche il contrario: ossia che le perdite dei vari titoli siano maggiori rispetto a quelli che hanno generato dei guadagni e quindi il fondo, per un certo periodo, sia in perdita.