Dal 2008 il codice IBAN (International Bank Account Number) é divenuto obbligatorio per bonifici e pagamenti nazionali: senza l’IBAN, la banca non può infatti eseguire l’operazione di trasferimento denaro. Cos’è l’IBAN e a cosa serve? Si tratta di un codice bancario standardizzato e imposto dell’ECBS (European Commettee for Banking Standards) e che contiene, tutto in un unico codice, le coordinate ABI, CAB e numero di conto corrente.
Come leggere il codice IBAN? In Italia i codici IBAN sono formati da 27 caratteri alfanumerici, composti da:
– i primi due caratteri che rappresentano la nazione (nel caso dell’Italia “IT”),
– due numeri di controllo,
– 23 caratteri che rappresentano il codice BBAN (Basic Bank Account Number).
A sua volta il codice BBAN é composto da:
– codice CIN (Control Internal Number): 1 carattere;
– ABI (il codice relativo alla banca): 5 caratteri;
– CAB (il codice relativo alla filiale): 5 caratteri;
– il numero di conto corrente: 12 caratteri.
All’estero la lunghezza del codice IBAN varia dai 15 caratteri (Norvegia) ai 31 caratteri (Malta).
Per le transazioni all’estero, solitamente ci vengono chiesti l’IBAN e il codice il BIC/SWIFT, quest’ultimo ancora molto utilizzato per il trasferimento tra banche estere e che può essere lungo 8 o 11 caratteri:
– 4 caratteri relativi alla banca,
– 2 relativi alla nazione,
– 2 relativi alla città dove si trova la banca,
– 3 caratteri opzionali relativi alla filiale della banca.