La Riforma del Lavoro Monti-Fornero ha apportato importanti modifiche sulle norme che regolano il licenziamento di dipendenti a tempo indeterminato. Nella guida di oggi un breve riassunto sulle norme che regolano questo aspetto della vita lavorativa: vediamo come licenziare un dipendente a tempo indeterminato, quali tutele sono previste sia per il lavoratore, che per il datore di lavoro.
Chiariamo sin da subito in quali casi si può licenziare un dipendente a tempo indeterminato. Il licenziamento può avvenire avvenire solo al verificarsi di una di queste condizioni:
1. per giusta causa (ex art. 2119 del codice civile);
2. per giustificato motivo (art. 3, L.604/1966).
1. Licenziamento per Giusta causa
La giusta causa di licenziamento è data da un gravissimo inadempimento disciplinare del lavoratore, talmente grave da far venir meno la fiducia del datore di lavoro e da comportare il licenziamento in tronco, senza preavviso. Ipotesi di licenziamento per giusta causa sono: furto in azienda, finta malattia, falso infortunio, falsa timbratura del cartellino, scorretto uso dei permessi, etc.
2. Licenziamento per giustificato motivo
Il giustificato motivo può essere oggettivo o soggettivo.
Il giustificato motivo oggettivo consiste in una necessità dell’impresa che va a toccare l’attività produttiva della stessa e il suo regolare funzionamento (es.: riduzione del personale per crisi aziendale). Si tratta quindi di un licenziamento giustificato da ragioni di natura economica o tecnica.
Il giustificato motivo soggettivo é invece legato a un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali del lavoratore. Si tratta quindi di un licenziamento per cause disciplinari, gravi, ma non così gravi da comportare il licenziamento in tronco (licenziamento per giusta causa). Ipotesi di giustificato motivo soggettivo, possono essere: l’assenza ingiustificata dal lavoro per più di 4 giorni consecutivi, l’insubordinazione continua del dipendente verso i suoi superiori, etc.
Diversamente dalla giusta causa, dove si può licenziare il dipendente in tronco, in caso di giustificato motivo é necessario un termine di preavviso, stabilito dal contratto di lavoro di riferimento. Se il datore di lavoro non da il preavviso, dovrà pagare al lavoratore la relativa retribuzione.