In passato avevi deciso di destinare il TFR a un fondo di previdenza complementare, ai cosiddetti “fondi pensione”, ma ora te ne sei pentito e vorresti liquidare la tua posizione? I fondi di previdenza complementare, spesso, sono piuttosto rigidi e uscirne non è sempre semplicissimo.
La strada da percorrere però, non è impossibile: la legge prevede infatti particolari casi di riscatto, oppure la possibilità di chiedere un anticipo fino al 75% della somma presente nel fondo (che non equivale a uscire totalmente, ma può rappresentare comunque una soluzione alternativa).
Come liquidare un fondo pensione
Prima che entrasse in vigore il decreto legislativo 252/05 bastava cambiare lavoro per uscire dal proprio fondo pensione. Adesso non funziona più così: anche se cambi lavoro, puoi solo decidere di trasferire i versamenti pregressi in un nuovo fondo ma non puoi riscattarlo (uscire).
La nuova legge prevede solo due casi in cui è possibile chiedere il riscatto:
– riscatto totale: se rimani senza lavoro per più di 4 anni. In questo caso puoi chiedere di uscire dal fondo pensione, appropriarti del tuo denaro e spenderlo come vuoi.
– riscatto parziale (per un massimo del 50% del valore attuale del fondo) se rimani senza lavoro per un periodo compreso tra i 12 e i 48 mesi oppure se sei iscritto a liste di mobilità o cassa integrazione.
Altra possibilità: le anticipazioni
Se appartieni al fondo da almeno 8 anni, puoi chiedere degli anticipi. Certo, non si tratta di uscire dal fondo, che rimarrà sempre attivo, ma potrai comunque ottenere un bel importo. Nello specifico:
– puoi chiedere un anticipo del 75% del controvalore se stai acquistando la tua prima casa.
– puoi chiedere un anticipo del 30% del controvalore se non vuoi dare alcuna motivazione (anticipo “generico”).
Gli 8 anni si calcolano a partire dal primo fondo. Se quindi per esempio hai cambiato due o tre fondi (perchè hai cambiato lavoro) ma sei nel “sistema” da almeno 8 anni, potrai chiedere gli anticipi di cui sopra.