Hai deciso di intraprendere un’attività autonoma e hai scoperto che, oltre a dover aprire la partita IVA e quindi a dover pagare le tasse, dovrai necessariamente iscriverti anche all’INPS e ti stai quindi chiedendo come pagare pochi contributi, o almeno, come risparmiare anche in questo senso.

Innanzitutto, sappi che, aprendo la partita IVA, potrai iscriverti come commerciante (quindi come titolare di impresa commerciale), oppure come libero professionista (nella gestione separata, lavoratori autonomi senza cassa). Ci sono due fondamentali differenze tra queste due gestioni e, iscrivendoti all’una o all’altra potrai risparmiare e pagare meno contributi. Vediamo come e quando è possibile.

INPS

Iscriversi all’INPS come libero professionista o come impresa commerciale?

Se ti iscrivi all’INPS come impresa commerciale, dovrai pagare un contributo fisso INPS, pari ad almeno 2.887,14 euro all’anno, indipendentemente da quanto guadagni. Abbiamo sottolineato almeno, perchè se il contributo minimo é 2.887,14 euro, ma sale se il tuo guadagno aumenta. Quindi supponiamo che tu guadagni solo 7.000 euro il primo anno. Dovrai pagare comunque quasi 3000 euro di contributi.

Se invece ti iscrivi all’INPS come libero professionista senza cassa, come lavoratore autonomo, non c’è un contributo fisso da pagare, ma pagherai i contributi esclusivamente sulla base dei tuoi guadagni. L’aliquota viene decisa dall’INPS ogni anno e, per il 2014 per esempio, é pari al 27,72% dei guadagni. L’aliquota scende al 22% se sei titolare di pensione o iscritto anche ad altro ente contributivo.

Cosa cambia quindi? Sempre nell’esempio di cui sopra, supponiamo che tu abbia guadagnato 7000 euro (ricavi – costi), se sei iscritto all’INPS come impresa commerciale, dovrai pagare sempre e comunque circa 3000 euro l’anno di contributi. Se invece sei iscritto come libero professionista, dovrai pagare il 27% di 7000, ossia 1890 euro, quasi la metà rispetto a chi è iscritto all’INPS come impresa commerciale!

Da qui si deduce che, soprattutto per chi non prevede di realizzare subito grossi guadagni, sia più conveniente iscriversi all’INPS come libero professionista, piuttosto che come impresa. Allora perchè non si iscrivono tutti come liberi professionisti? La riposta é abbastanza banale, ma non troppo.

Non tutti possono iscriversi come liberi professionisti, tutto dipende dall’attività che si andrà a svolgere. Un negozio di alimentari non potrà mai iscriversi come libero professionista. Le imprese commerciali dovranno quindi iscriversi nella sezione INPS apposita, i liberi professionisti nella loro sezione.

L’imprenditore commerciale è colui la cui attività opera nel settore del commercio, terziario e turismo. Il libero professionista é invece colui la cui attività ha carattere artistico o professionale dell’attività di lavoro autonomo, ma non ha natura di impresa (prevale quindi il fattore lavoro sul fattore capitale). Il commercialista saprà sicuramente consigliare e individuare la corretta iscrizione all’INPS per la tua attività.

Sei un dipendente? Non paghi contributi!

Oltre ad avere la partita IVA, hai già un lavoro a tempo indeterminato full time? Allora il risparmio é netto: visto che c’è già il tuo datore di lavoro che paga i contributi per te e quindi hai già una cassa previdenziale, non é obbligagtorio che tu paghi anche i contributi per la tua partita IVA, ma solo se sei imprenditore commerciale.

Se il lavoratore dipendente avvia un’attività d’impresa commerciale, ma ha già un lavoro full time (di almeno 26 ore settimanali) e questo lavoro full time é prevalente rispetto alla partita IVA, sia in termini di tempo che di guadagni, non dovrà obbligatoriamente versare i contributi INPS anche come partita IVA: Risparmierà quindi ben 3000 euro annui.

Se invece l’attività viene avviata come lavoratore autonomo (libero professionista) s deve obbligatoriamente versare il contributo previsto che, per il 2014, è pari come detto sopra, al 22% (contributo da pagare per chi é iscritti ad altre forme previdenziali).

Ricorda infine che, prima di aprire la partita IVA, c’è anche la possibilità di risparmiare sulle tasse! Leggi qui quanto costa aprire la partita IVA con regime dei minimi!

NB: il presente articolo ha mero carattere divulgativo, informativo e quindi generale. Il lettore, dopo la lettura, dovrà rivolgersi al proprio commercialista, il quale, conoscendo la specifica condizione del proprio cliente, sarà in grado di trovare la soluzione più conveniente e soprattutto più idonea per il suo caso. Infatti, oltre alle suddette gestioni (commercianti e liberi professionisti) ci sono ulteriori casse, che potrebbero essere più idonee per specifici casi (artigiani, lavoratori domestici, pescatori autonomi, lavoratori agricoli autonomi, etc.)