L’avviso di accertamento esecutivo IRPEF da parte dall’Agenzia delle entrate contiene l’invito a pagare entro il termine massimo previsto per l’eventuale presentazione del ricorso (quando il contribuente, ritiene per esempio, che la somma pretesa dall’Agenzia sia ingiusta o errata); l’avviso deve essere specificatamente motivato e indicare precisamente gli imponibili accertati, le aliquote applicate, le modalità, il termine per il pagamento e il nome della persona responsabile del procedimento e del suo ufficio.

Parecchi anni fa, quando un contribuente riceveva un avviso di accertamento, poteva fare solo due cose: pagare o fare ricorso. Con il tempo poi, le nuove realtà hanno contribuito ad ampliare le possibilità per il cittadino, prevedendo maggiori situazioni di accordo tra l’Agenzia delle Entrate e il cittadino. Ad oggi, un contribuente che riceve un avviso di accertamento IRPEF, può infatti chiedere anche la rateizzazione dell’importo da pagare.

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In base all’art. 8 del D.Lgs. n. 218/1997, all’art. 15, comma 2, del D.Lgs. n. 218/97, il cittadino può ottenere il pagamento rateale di quanto preteso dall’Agenzia delle Entrate. In questo modo il contribuente ha la possibilità di dilazionare il proprio debito. Possono essere previste fino ad un massimo di 8 rate trimestrali (che salgono a 12 rate se la somma da pagare é maggiore di euro 51.645,69).

Solitamente, nell’avviso di accertamento, vi è già scritto che é possibile pagare le somme dovute in un’unica soluzione, oppure in più rate come sopra. Nel caso in cui non vi fosse menzione del possibile pagamento a rate, si può contattare la persona che si occupa del procedimento e l’ufficio dell’Agenzia in cui lavora (i riferimenti devono essere necessariamente specificati nell’avviso) e accordarsi per un piano di rateazione.

Il versamento delle somme dovute, sia in caso di pagamento in soluzione unica che rateale, va effettuato con F24 o F23 (nell’avviso di accertamento c’è scritto che modello usare). La prima rata deve essere versata entro 20 giorni dalla redazione dell’atto. Entro 10 giorni dal pagamento (sia in unica somma che prima rata) occorre inviare all’ufficio dell’Agenzia la quietanza.

Attenzione: se si salta anche solo il pagamento di una singola rata, le somme dovute saranno iscritte a ruolo e le sanzioni lieviteranno (la sanzione verrà applicata in misura doppia!). E’ quindi di estrema importanza pagare entro i termini ogni singola rata.