Hai dimenticato di fare la dichiarazione dei redditi, oppure pensavi di non essere un soggetto obbligato a presentarla e invece, visto che hai ricevuto due CUD, hai scoperto solo ora che avresti dovuto farla? Qualunque sia il tuo caso, se hai omesso di presentare la dichiarazione dei redditi, nulla é perduto.
Entro determinati termini infatti, seppur rigorosi, l’Agenzia delle Entrate ti permette di regolarizzare la tua posizione tramite una trasmissione tardiva della dichiarazione stessa (avvalendoti del cosiddetto istituto del ravvedimento operoso). Vediamo quindi come sanare l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, entro quali termini (prescrizione), le sanzioni dovute e i modelli da utilizzare per il pagamento.
Presentazione tardiva entro 90 gg dalla scadenza: il ravvedimento operoso
L’articolo 2, comma 7, Dpr 322/98, ha sancito che le dichiarazioni dei redditi, trasmesse entro 90 giorni dalla scadenza ordinaria, pur essendo tardive, sono considerate assolutamente valide. I contribuenti possono quindi avvalersi del ravvedimento operoso entro 90 giorni dalla scadenza della presentazione della dichiarazione. Se quindi, per esempio, il termine ultimo era il 30 settembre, il contribuente può “ravvedersi” e presentare il 730 o il Modello Unico entro la fine di dicembre.
In caso di presentazione tardiva, occorrerà versare:
– l’importo dell’imposta IRPEF dovuta;
– una sanzione ridotta pari a 25 euro;
– gli interessi calcolati al tasso legale annuo, dal giorno della scadenza al giorno in cui il pagamento viene eseguito.
In caso di assenza di imposte dovute, si pagherà solo la sanzione pari a 25 euro.
Per i versamenti occorre utilizzare il modello F24. Nel modello F24 é necessario indicare gli appositi “codici tributo” (l’elenco completo é disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate).
NB: non é consentito pagare a rate le somme dovute per effetto del ravvedimento operoso, ma é possibile effettuare la compensazione con eventuali crediti d’imposta.
Dopo 90 gg si può sanare l’omessa dichiarazione dei redditi?
Oltre tale data, la dichiarazione dei redditi si considera irrimediabilmente omessa e non ci si può avvalere del ravvedimento operoso. Per cui, anche facendo una dichiarazione tardiva spontanea, non si otterrà alcuno sconto in termini di sanzioni e interessi. L’articolo 1 del decreto legislativo 471/97 prevede una sanzione amministrativa molto alta e ben lontana dai 25 euro di cui sopra: si parla di una sanzione che va dal 120% al 240% dell’importo dell’imposta dovuta. Se non vi sono imposte dovute, si pagherà una sanzione che va da un minimo di 258 euro a un massimo di 1.032 euro.