Hai un conto corrente o un conto deposito che matura degli interessi attivi bancari? Gli interessi maturati vengono denominati anche interessi creditori e rappresentano appunto gli interessi dovuti dalla banca per aver depositato del denaro. Come si calcola la ritenuta fiscale sugli interessi maturati?
Le banche, ogni mese (ogni bimestre, ogni trimestre, a seconda della banca), calcolano gli interessi creditori che vengono corrisposti al clienti al netto della ritenuta fiscale e al netto degli eventuali interessi debitori (ossia quelli che si pagano se durante quel periodo c’è stato uno scoperto sul conto.
La percentuale di ritenuta fiscale fino a giugno 2014 era pari al 20%. Se quindi un soggetto aveva degli interessi pari a 1000 euro, ne percepiva 800 netti.
Con la manovra finanziaria 2014, questa percentuale è stata aumentata al 26%. Sugli interessi attivi bancari quindi, a partire da luglio 2014, viene applicata una tassazione pari a questa percentuale. Nell’esempio precedente quindi, se un soggetto fino allo scorso anno percepiva 800 euro di interessi netti, ora ne percepirà di meno, ecco il calcolo:
interessi lordi pari a 1000 euro
ritenuta fiscale pari al 26% di 1000 euro = 260 euro
interessi netti = 1000 – 260 = 740 euro netti.
La nuova percentuale del 26% é applicata agli interessi derivanti da:
– conti correnti,
– certificati deposito,
– interessi su titoli obbligazionari italiani ed esteri,
– dividendi non qualificati non provenienti da società localizzate in paradisi fiscali,
– proventi dei fondi comuni di investimento italiani o Ue,
– capital gain su altri strumenti finanziari diversi da partecipazioni qualificate,
– polizze vita,
– proventi dal Risparmio Gestito.
Per i titoli di stato (Bot, Btp, Ctz, etc.) la ritenuta fiscale viene confermata al 12,50, per cui non è previsto alcun innalzamento.