Abbiamo optato per il regime di tassazione con cedolare secca sugli affitti? Come sappiamo quindi, la cedolare secca va pagata in due volte: un primo acconto, pari al 95% dell’imposta dovuta, va pagato entro l’anno. Il saldo infine, pari al 5% dell’imposta dovuta, va pagato l’anno successivo.
Inoltre, é prevista la possibilità di pagare questo 95% in due rate, se l’importo totale dell’imposta dovuta é superiore a 257,52 euro.
Ricapitolando: la cedolare secca va pagata in un’unica soluzione, entro il 30 novembre, se l’importo dovuto é superiore a 257,52 euro. Può essere pagata in due rate, se l’importo supera i 257,52 euro: la prima rata, pari al 40% (di quel 95%) va pagata entro il 16 giugno; la seconda, pari al 60% (sempre del 95%) entro il 30 novembre. Anche in questo caso il saldo del 5% va pagato l’anno successivo. Di seguito un esempio numerico.
Come sappiamo, la cedolare secca da pagare é pari al 21%, che scende al 19% in caso di contratto di locazione a canone concordato. Supponiamo di aver avuto un reddito derivante dagli affitti pari a 5000 euro annui.
Il 21% di 5000 euro é pari a 1050 euro. L’importo é superiore a 257,52 euro, per cui possiamo pagare l’acconto (pari al 95% dell’imposta) in due rate.
Calcoliamo ora il 95% di 1050, che sarebbe l’acconto da versare entro l’anno, mentre il restante 5% andrà pagato l’anno successivo a titolo di saldo.
Il 95% di 1050 é pari a 997,5 euro é la somma da pagare a titolo di acconto entro l’anno. Possiamo pagare in due rate:
La prima rata pari al 40% di 997,5, ovvero 399 entro entro il 16 giugno.
La seconda rata pari al 60% di 997,5, ovvero 598,5 entro il 30 novembre,
Il restante 5%, ovvero (1050 – 997,5) 52,5 euro andrà versato l’anno successivo a titolo di acconto.
Come va pagata la cedolare secca? Si paga con modello F24, se in fase di dichiarazione dei redditi abbiamo usato il modello Unico. Ci sarà invece addebitata direttamente in busta paga (direttamente dal datore di lavoro o dall’INPS se siamo pensionati) se invece abbiamo presentato il modello 730.