“Ho fatto da garante a un amico o un parente e ora non sta pagando. Cosa rischio?”. Nell’attuale situazione economica, non é difficile sentire discorsi di questo genere: spesso le banche, prima di concedere un mutuo, un prestito personale, un finanziamento, chiedono delle garanzie. Se chi chiede il finanziamento non ha un lavoro fisso, quasi sempre la banca richiederà la firma di un garante oppure l’ipoteca su un bene.
Ma cosa fare se le persona per cui ti sei fatto garante non paga più il suo debito? Cosa si rischia e come togliersi da garante di un finanziamento? Vediamo di seguito alcune soluzioni e la normativa di riferimento prevista a tutela del garante.
Come togliersi da garante di un finanziamento
Il Garante é colui che appone la sua firma a garanzia del prestito. Se quindi il titolare del prestito non paga, la banca addebiterà le rate al soggetto garante. Togliersi da garante non é possibile, poichè se quest’ultimo fosse libero di farlo, a cosa servirebbe la firma a garanzia? Ecco perchè, se il debitore non paga e anche il garante si rifiuta di pagare, entrambi vengono segnalati al CRIF come cattivi pagatori, con tutte le conseguenze del caso (possibili pignoramenti, difficoltà a chiedere un prestito in futuro, etc.).
Il garante, per evitare di essere iscritto al CRIF se il debitore principale non paga, dovrà saldare il debito per cui ha fatto ha messo la firma. Dopodichè, potrà recuperare la somma chiedendo il rimborso al debitore principale. Il nostro codice civile garantisce infatti il regresso del garante nei confronti del debitore principale, in ben tre articoli (artt. 1950, 1951 e 2871 c.c.).
I suddetti articoli sanciscono che, il fideiussore che ha pagato i crediti o ha subìto espropriazione, può esercitare azione di regresso nei confronti del debitore principale, non solo per il capitale pagato, ma anche per gli interessi maturati dal giorno del pagamento. Se vi sono più debitori principali, può esercitare il diritto di regresso nei confronti di ogni debitore, anche per l’intera somma.
Ovviamente, la cosa migliore da fare, é quella di raggiungere un accordo con il debitore e farsi restituire quanto dovuto. In caso di esito negativo, occorrerà affidarsi a un giudice. In questo caso, il garante, avrà poi diritto a essere rimborsato anche delle spese legali. E se il debitore é nullatenente? In questo caso la situazione si complica: cosa si può ricavare da un soggetto che nulla possiede? Anche in caso di sentenza favorevole del giudice, non sarà facile ottenere il denaro indietro.