Tuo figlio versa in condizioni economiche avverse e vuoi aiutarlo concedendogli una delle tue case per abitare? Vuoi aiutare tuo figlio ad affermarsi come libero professionista fornendogli un immobile dove svolgere la sua attività economica? In entrambi i casi puoi stipulare un contratto di comodato d’uso gratuito.
In questa guida completa sul comodato d’uso gratuito dell’immobile ti spiego come funziona, come registrarlo presso l’Agenzia delle entrate, ti fornisco dei contratti fac simile compilabili per il figlio o per attività commerciale, ti spiego qual è il valore del contratto verbale, dunque ti spiego come funziona la disdetta.
Indice
Cos’è e come funziona
Il comodato è la consegna di un bene a uso gratuito, a tempo determinato o indeterminato. Lo usano spesso i genitori per dare un alloggio ai figli, ma può essere usato anche tra estranei, tra persone senza vincoli di parentela.
Quando la casa appartiene a una sola persona, chiaramente basta solo il suo consenso per darla in comodato; se invece appartiene a più persone (in comproprietà), allora occorre il consenso di tutti i comproprietari, altrimenti il proprietario dissenziente può chiederne la restituzione.
Puoi stipulare il contratto in forma:
- Scritta, dovrai registrarlo presso l’Agenzia delle Entrate nei 20 giorni successivi;
- Verbale, quindi senza sottoscrivere un apposito modello. Puoi usare la forma verbale soltanto se il comodato risulta da un altro atto registrato o da registrare presso l’Agenzia delle Entrate.
Agenzia delle entrate registrazione
Procedura
La procedura di registrazione del contratto di comodato d’uso gratuito immobile è molto semplice. Devi:
- Redigere il contratto;
- Registrarlo utilizzando l’apposito modello 69 messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate;
- Pagare l’imposta di registro pari a 200 euro. Per il pagamento devi usare il modello F23, che è molto semplice da compilare, e indicare il codice tributo 109T;
- Pagare l’imposta di bollo, pari a 16 euro ogni due pagine scritte del contratto (pagine intere, non facciate).
Attenzione
Solo per i contratti stipulati in forma verbale, l’imposta di bollo non è dovuta
I modelli che devi utilizzare sono:
– Il modello 69 per richiedere la registrazione, in formato pdf (istruzioni per l’uso).
– Il modello F23, sempre in formato pdf (istruzioni per l’uso).
Quali documenti servono
Per la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate, devi consegnare questi documenti:
- Tre copie del contratto di comodato;
- Marche da bollo (puoi comprarle in un qualsiasi tabacchino);
- Modello 69 per la registrazione debitamente compilato;
- Copia del modello F23 pagato (puoi pagarlo in posta);
- Fotocopie dei documenti di identità, tuoi e del comodatario.
Contratto al figlio
Se hai deciso di dare un immobile ad uso abitativo a tuo figlio, puoi redigere un contratto scritto. Successivamente devi consegnare tre copie del contratto all’Agenzia delle Entrate, per effettuare la registrazione. Puoi stipularlo oralmente solo se l’accordo risulta da un altro atto registrato o da registrare presso l’Agenzia delle Entrate.
Il modello di contratto deve presentare alcuni precisi elementi:
- I nomi dei contraenti (genitore, figlio);
- I dati catastali dell’immobile;
- La scadenza del contratto (se è a tempo determinato);ù- La firma di entrambi i contraenti.
Attenzione
Non è obbligatorio il contratto in forma scritta, può essere anche verbale. E’ sicuramente meglio farlo in forma scritta per evitare che, in futuro, a causa di eventuali controlli, tu debba dare spiegazioni e dimostrazioni sul fatto che dall’affitto di quella casa non hai alcun ricavo.
Scarica subito il modello fac simile di contratto di comodato per il figlio.
Contratto commerciale
Puoi concedere un immobile in comodato gratuito anche ad uso commerciale, quindi per consentire ad un professionista o un’azienda di utilizzare il locale per la vendita al dettaglio dei propri servizi/prodotti oppure per la produzione degli stessi.
Nel contratto occorre specificare:
- I dati dei contraenti;
- La partita IVA del comodatario;
- L’uso commerciale dell’immobile;
- I dati catastali dell’immobile;
- La durata del comodato;
- Le firme dei contraenti.
Scarica subito il modello fac simile di contratto di comodato commerciale.
Contratto verbale
Non è obbligatorio stipulare il comodato d’uso gratuito in forma scritta. L’accordo può essere preso anche verbalmente, senza mettere nulla per iscritto. L’Agenzia delle Entrate però, specifica che è possibile stipularlo oralmente solo se tale accordo poi risulta da altro atto assoggettato a registrazione. In caso contrario devi registrarlo.
La scelta migliore è quella di registrarlo regolarmente sempre, quindi stipularlo in forma scritta. La registrazione costa più di 200 euro, però mette al riparo da qualsiasi grattacapo. In futuro infatti, se dovessero esserci controlli fiscali, potrai tranquillamente dimostrare che si tratta di un comodato d’uso gratuito e che quindi non devi pagare alcuna tassa, per esempio.
Risoluzione e disdetta
Il contratto si estingue alla scadenza, senza necessità di preavviso delle parti. In caso di contratto a tempo indeterminato, oppure a tempo determinato, la legge tutela più la persona che riceve in comodato l’immobile rispetto a chi lo concede. Il primo infatti può recedere in ogni momento, senza dare specifica motivazione.
Il proprietario invece, può recedere anticipatamente solo nei seguenti casi:
- Inadempimento degli obblighi della controparte;
- Mancanza di un’abitazione principale. Se il proprietario si trova senza una casa in cui abitare, può chiedere la disdetta anticipata del comodato;
- Morte della controparte (art. 1811 c.c.).
In caso di risoluzione anticipata, occorre dare comunicazione all’Agenzia delle Entrate:
- Presentando il modello 69 (lo stesso per la registrazione, comprende infatti una sezione per la disdetta);
- Pagando l’imposta di registro in misura fissa pari a 200 euro, tramite F23 con codice tributo 113T. L’imposta è a carico del proprietario, ma di solito ci si mette d’accordo: se per esempio è il comodatario a recedere, allora la rimborsa al proprietario.