Lo stato possiede dei beni, dei quali ne è esclusivo proprietario. Basti pensare per esempio alle spiagge, alle strade, ai beni che sono conservati nei musei, nelle biblioteche. Sono tutti beni patrimonio dello stato, che ne è responsabile.
In questa guida completa sulle concessioni demaniali ti spiego cosa sono e come funzionano, qual è la procedura da seguire per ottenerle, la durata, come procedere con il rinnovo e infine una interessante e importante sentenza del Consiglio di stato che si è espresso sul rinnovo automatico.
Cosa sono e come funzionano
Il diritto di proprietà divide i beni tra quelli privati e quelli pubblici, appartenenti allo stato. Di questi ultimi, sono responsabili gli organi istituzionali, ma ne è responsabile anche l’intera collettività. Utilizzare i beni pubblici secondo il metodo del buon padre di famiglia, è un dovere di tutto, specialmente quando si tratta di aree o beni che sono a disposizione del pubblico.
L’articolo 822 del codice civile definisce nello specifico quali sono i beni del demanio pubblico, ossia i beni che appartengono allo Stato:
- Spiagge;
- Lido del mare;
- Laghi, lagune, bacini di acqua, fiumi, canali, altre acque pubbliche;
- Porti;
- Strade e autostrade di proprietà dello stato;
- Acquedotti;
- Immobili di interesse artistico;
- Collezioni e beni presenti nei musei, biblioteche, pinacoteche.
Lo Stato, può decidere di permettere l’utilizzo dei suoi beni anche ai privati. Però, i privati che intendono utilizzarli, devono prima chiedere una sorta di “permesso” alle istituzioni. Permesso che tecnicamente si chiama concessione demaniale.
Le concessioni demaniali sono delle autorizzazioni concesse dal comune che ti permettono di usare zone o beni demaniali. La concessione spesso comprende non solo l’uso dell’area pubblica, ma anche la possibilità di installarvi degli impianti, degli stabilimento.
Tipico esempio è quello della concessione demaniale sulle spiagge: gli stabilimenti balneari infatti, per poter stanziare sulle spiagge devono ottenere la concessione e pagare il relativo costo. Lo stato infatti concede l’uso del bene pubblico dietro pagamento di un corrispettivo.
Procedura
Ecco l’iter da seguire per ottenere la concessione demaniale marittima:
- Richiedi la concessione demaniale al Comune; di solito il Comune risponde entro 30 giorni dalla richiesta;
- Entro 20 giorni dal rilascio devi registrare l’atto di concessione presso l’Agenzia delle Entrate e versare la tassa di registrazione (utilizzando un modello F23, pagando presso qualsiasi posta o banca, o tramite il tuo online banking se lo permette). Ricorda di applicare le marche da bollo;
- Dopodiché sei tenuto a pagare, periodicamente, secondo termini e modalità stabilite nell’atto di concessione, il canone di concessione demaniale, sempre usando il modello F23.
Suggerimento
Questo è l’iter generale, ma ricorda di affidarti al tuo comune per conoscere l’iter preciso. Per esempio alcuni comuni richiedono anche di effettuare un deposito cauzionale presso una banca individuata dal comune, oppure di stipulare una polizza fidejussoria.
Le concessioni demaniali solitamente durano quattro anni. Se la concessione ha una durata superiore, oppure se sul suolo hai installato impianti non di facile dismissione, allora per il rilascio della concessione il comune potrebbe chiederti delle formalità aggiuntive.
Durata
Come detto nel paragrafo precedente, le concessioni demaniali di solito hanno una durata di quattro anni. Se la durata è maggiore, oppure se sul suolo hai installato impianti non di facile rimozione, per il rilascio della concessione il comune potrebbe chiedere formalità aggiuntive.
Hanno durata pari a sei anni le concessioni demaniali che riguardano:
- Stabilimenti balneari;
- Ristoranti ed esercizi di somministrazione cibo e/o bevande;
- Strutture ludiche, sportive;
- Noleggio di barche;
- Esercizi commerciali;
- Attività di altro tipo e strutture ad uso abitativo.
Rinnovo
Queste concessioni demaniali appena elencate, allo scadere dei sei anni si rinnovano in automatico. Tuttavia anche se c’è il rinnovo automatico, devi comunque presentare domanda di rinnovo.
C’è un però: il rinnovo automatico era certo fino a qualche tempo fa, fino a quando non si è espresso il Consiglio di Stato. Leggi l’ultimo paragrafo di questa guida per conoscere la sentenza del Consiglio di Stato e come funziona (o dovrebbe funzionare) ora il rinnovo.
Suggerimento
Per conoscere il corretto iter da seguire informati sempre presso il Comune.
Attenzione
Nonostante la concessione ottenuta, ricorda che il comune può sempre revocarla in qualsiasi momento, per motivi di pubblico interesse.
Bando
Quando il Comune emette un bando per il rilascio di concessioni demaniali marittime, gli imprenditori e altri operatori economici interessati possono presentare la loro offerte.
I Comuni lanciano i bandi a volte periodicamente, altre volte in base alla disponibilità: informati presso il Comune oppure sul sito del Comune. Sul bando trovi tutti i dettagli: il prezzo base, la data di scadenza ricezione offerte, le modalità per partecipare al bando e tutti i dettagli utili per la partecipazione.
Consiglio di Stato
La Direttiva 2006/123/CE aveva liberalizzato le attività private e tra le rimanenti attività non liberalizzate c’è appunto l’uso del demanio pubblico per scopi turistici.
L’articolo 12 della Direttiva Bolkestein 2006/123/CE sottolinea che gli enti pubblici devono assegnare i beni con un’adeguata gara pubblica che assicuri imparzialità. Significa quindi che l’assegnazione dei beni demaniali, ossia il rilascio delle concessioni, deve avvenire tramite gara pubblica. Il rinnovo non può più essere automatico.
Secondo tale direttiva, chi riceve il bene demaniale ne fa un uso a scopo di guadagno e questo necessita un’attenta procedura di selezione.
Come avviene spesso, la normativa nazionale prima di adeguarsi alle direttive UE necessita di tempo e di un certo periodo di transizione: ha infatti sancito una proroga delle concessioni demaniali fino al 2033 (co. 683 della L. n. 145/2018).
La sentenza n.7874/2019 del Consiglio di Stato però, si è espressa contrariamente: secondo il Consiglio le leggi italiane che prevedono il rinvio automatico delle concessioni demaniali marittime vanno contro il diritto europeo, dunque non devono essere applicate.
Il principio enunciato con questa sentenza del Consiglio di Stato, potrebbe portare a una vera e propria sommossa nel settore delle concessioni per gli stabilimenti balneari, perché si oppone alla proroga richiesta fino al 2033 dal legislatore.
È il caso di dire, quindi, che navighiamo in acque molto alte e per conoscere bene come si comportano Regioni, Province e Comuni, bisogna rivolgersi direttamente agli uffici preposti.