Ogni mese i datori di lavoro effettuano sulla busta paga dei dipendenti le trattenute fiscali. Ogni anno poi, provvedono fare tutto il ricalcolo delle tasse e succede, a volte, che le imposte effettivamente dovute siano maggiori di quelle fino ad allora versate, o viceversa.
In questa guida completa sul conguaglio fiscale ti spiego cos’è e come funziona, come viene fatto il calcolo, come ottieni il rimborso in busta paga o l’addebito, quali sono i codici identificativi ed infine quando è previsto il conguaglio per dipendenti pubblici, privati e pensionati INPS.
Cos’è e come funziona
Per conguaglio fiscale si intende il riconteggio di tutte le tasse realmente dovute, effettuato a fine anno. Durante l’anno infatti, le aziende trattengono le tasse sulla busta paga dei propri dipendenti (pubblici e privati). Ogni anno sono tenute a effettuare nuovamente il calcolo in modo che, se c’è una differenza tra quanto già trattenuto e quanto realmente dovuto, allora si applica nell’ultima busta paga.
Cosa sono
Ecco perché nell’ultima busta paga, può essere che tu abbia trovato dei soldi in più o in meno:
- Se hai trovato soldi in meno, significa che il calcolo del tuo conguaglio fiscale è stato negativo: hai pagato meno tasse di quante dovute e quindi il tuo datore addebita l’ultimo saldo;
- Se hai trovato soldi in più, significa che il calcolo del tuo conguaglio fiscale è stato positivo: hai pagato più tasse di quante dovute e quindi il tuo datore accredita l’ultimo saldo (rimborso IRPEF).
La tassa in questione è l’IRPEF, ossia l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche e le relative addizionali.
Molti si chiedono perché il datore di lavoro non addebiti mensilmente l’importo definitivo di IRPEF dovuta, ciò eviterebbe l’addebito finale e la conseguente busta paga ridotta. Purtroppo addebitare ogni mese l’importo esatto non è sempre possibile, per i più svariati motivi: le addizionali regionali IRPEF possono cambiare, così come le aliquote, così come può cambiare la tua situazione lavorativa (cessazione del rapporto di lavoro) o familiare (per esempio arriva un figlio a carico, ecc.).
Quindi, ogni mese il datore di lavoro effettua sulla busta paga le trattenute IRPEF e ogni anno effettua il conguaglio, proprio per effettuare un ricalcolo sulla base di quanto effettivamente dovuto.
Il conguaglio oltre che fiscale, può essere anche previdenziale: il datore di lavoro effettua non solo il ricalcolo dell’IRPEF dovuta ma anche dei contributi previdenziali INPS.
Quando avviene
Solitamente il conguaglio fiscale avviene nel mese di:
- Dicembre, per i lavoratori dipendenti privati;
- Febbraio per i dipendenti pubblici (docenti, tecnici e ausiliari della scuola, dipendenti comunali, forze dell’ordine, ecc.)
Calcolo
Come viene fatto
Per il calcolo delle tasse effettivamente dovute, il datore di lavoro considera:
- Reddito effettivo percepito;
- Eventuale reddito aggiuntivo;
- Mesi effettivamente lavorati;
- Detrazioni spettanti;
- Coniuge e/o figli a carico e/o altri familiari a carico;
- Aliquota IRPEF da applicare;
- Addizionali IRPEF.
Quindi, prima calcola il reddito realmente incassato e poi applica l’aliquota effettivamente dovuta in base ai seguenti scaglioni IRPEF:
Scaglione di reddito annuo | Percentuale applicata |
---|---|
Tra 0 e 15.000 € | 23% |
Tra 15.001 e 28.000 € | 27% |
Tra 28.001 e 55.000 € | 38% |
Tra 55.001 e 75.000 € | 41% |
Oltre 75.000 € | 43% |
Busta paga
I lavoratori dipendenti di solito scontano il conguaglio fiscale nella busta paga di:
- Febbraio, se dipendenti statali;
- Dicembre, de dipendenti di aziende private.
Se hai pagato più IRPEF di quanta effettivamente dovuta, allora sulla busta paga troverai la dicitura IRPEF a conguaglio rimborso.
Se hai pagato meno IRPEF di quanta effettivamente dovuta, allora sulla busta paga troverai la dicitura IRPEF a conguaglio a debito.
Pensione
Anche per i pensionati, l’INPS è tenuto ogni anno a fare il conteggio finale delle imposte realmente dovute. Dunque, se sei pensionato, solitamente nella pensione di gennaio o febbraio, trovi la dicitura IRPEF a conguaglio:
- A debito, se hai pagato meno IRPEF di quanto dovuta e quindi la busta paga risulta più bassa;
- A credito, se hai pagato più IRPEF di quanto dovuta e quindi la busta paga risulta più alta grazie al rimborso.
Perequazione
Ogni anno l’INPS, oltre a fare il conguaglio fiscale dell’IRPEF dovuta, opera un altro calcolo: quello della rivalutazione della pensione. Ogni anno infatti, i pensionati hanno diritto a un aumento della pensione in funzione dell’aumento del costo della vita e tale aumento si chiama “perequazione”. Si tratta di un importo di piccola entità, di solito pari a circa l’1% e si percepisce a partire da gennaio/febbraio di ogni anno.
Rimborso
Anche se molti lamentano il fatto che il conguaglio fiscale IRPEF sia a debito, ci sono altri casi in cui è a credito e quindi al dipendente spetta un rimborso. Tipico caso di un conguaglio a credito è quello di un rapporto di lavoro cessato.
Esempio
Supponiamo che tu abbia iniziato a lavorare a gennaio in una scuola e il reddito annuo previsto era di 30.000 euro lordi. Il datore di lavoro ti applica quindi l’IRPEF relativa allo scaglione di reddito di 30.000 euro, quindi al 27%. Supponiamo che il rapporto di lavoro si chiuda a giugno (per dimissioni o licenziamento) e tu quindi ha ricevuto solo 15.000 euro.
A questo punto il datore di lavoro deve rifare il calcolo delle imposte, applicandoti l’effettiva aliquota spettante, cioè 23% (sui redditi fino a 15.000 euro si paga il 23%). Nell’ultima busta paga dunque, quella a conguaglio, otterrai un rimborso IRPEF.
Debito
Sulla busta paga trovi delle voci e degli specifici codici che indicano il conguaglio fiscale:
- Codice 800/666 CONGUAGLIO FISCALE a debito: se durante l’anno il tuo datore di lavoro ha addebitato sulla tua busta paga meno tasse di quelle effettivamente dovute e quindi ora ti addebita la differenza;
- Codice 800/666 CONGUAGLIO FISCALE a credito: se durante l’anno il tuo datore di lavoro ha addebitato sulla tua busta paga più tasse di quelle effettivamente dovute e quindi ora ti accredita la differenza;
- Codice 06/390 DIFFERENZA RIT. PREV. a debito: se durante l’anno il tuo datore di lavoro ha addebitato sulla tua busta paga meno contributi previdenziali INPS di quelli effettivamente dovuti e quindi ora ti addebita la differenza;
- Codice 06/390 DIFFERENZA RIT. PREV. a credito: se durante l’anno il tuo datore di lavoro ha addebitato sulla tua busta paga più contributi previdenziali INPS di quelli effettivamente dovuti e quindi ora ti accredita il rimborso della differenza.