Avviare un’attività imprenditoriale non è solo fonte di entusiasmo ma anche di preoccupazione. Il timore di non farcela, di non riuscire a conquistare la clientela, di rimanere con prodotti invenduti e dover gestire un intero magazzino, sono solo alcuni degli spauracchi dell’aspirante imprenditore, in Italia e in tutto il modo. Fortunatamente, un’interessante opportunità è offerta della merce in conto vendita.

In questa guida completa sulla merce in conto vendita ti spiego il significato di questo tipo di accordo come funziona per i beni come alimenti o abbigliamento, come funziona per le auto e per l’assicurazione, nel franchising ed infine quali sono aziende e marchi disposti a questo tipo di accordo. Nella guida troverai anche un fac simile di contratto.

Significato e come funziona

Il conto vendita è un contratto con cui un soggetto prende in carico dei beni, senza comprarli, ma con lo scopo di venderli. È quindi una sorta di “deposito” con cui il contraente si impegna non solo a detenere la merce ma soprattutto a venderla.

La vende nel suo interesse personale, in quanto il suo guadagno deriva proprio dalla vendita di questi oggetti. Se poi i beni non vengono venduti, o comunque ci sono delle rimanenze, le restituisce al proprietario, senza alcuna spesa a carico.

In questo modo il compratore evita completamente il rischio di invenduto: prende la merce senza comprarla e quello che avanza lo restituisce alla controparte. È chiaro che è nel suo interesse vendere tutta la merce, ma nel caso in cui questo non avvenisse almeno sa di essere al riparo da perdite.

Contratto

Il contratto di merce in conto vendita è un accordo scritto con cui un soggetto consegna a un altro un quantitativo di beni, quest’ultimo si impegna a venderle entro una determinata scadenza e a pagargli il prezzo pattuito per singolo bene. Se alla scadenza non riesce a vendere i beni, semplicemente glieli restituisce e nulla è dovuto.

Detto anche contratto estimatorio, è una forma molto diffusa soprattutto in alcuni settori commerciali come quello delle auto, dell’abbigliamento firmato e non, delle calzature per bambini e per adulti. Un’altra categoria che ne beneficia molto è quella degli hobbisti, che magari lavorano e producono da casa e non hanno dei negozi fisici dove vendere la merce. Così possono usufruire dello spazio dei negozi e ottenere un guadagno dalla vendita.

Franchising

Il conto vendita è usato molto nel franchising. È infatti un contratto di fornitura merce usato soprattutto per tutelarsi in caso di invenduto. In questo modo tu non rischi di avere rimanenze di magazzino né tanto meno di sprecare soldi acquistando merce che poi non sei riuscito a vendere: il fornitore ti lascia la merce, tu cerchi di venderla e quella che ti avanza la restituisci.

Senza investimento troppo oneroso

Questa formula permette al francisee di avere sempre merce nuova e in linea con il mercato, non dover gestire un magazzino perché tutto ciò che rimane lo restituisce al franchisor e quindi un bel risparmio sui costi. Rappresenta quindi un’idea interessante se desideri aprire un’attività a costi limitati.

Non si può dire che sia un’attività a costo zero perché chiaramente c’è da aprire il locale, pagare affitto, l’arredamento, ecc. Però per quanto riguarda la merce sei completamente al sicuro: non devi pagare nulla in anticipo perché pagherai il fornitore solo dopo aver venduto i prodotti.

Il conto vendita è senza ombra di dubbio la massima espressione del franchising e i settori che lo attuano sono tantissimi, tra cui:

  • Alimentari;
  • Calzature;
  • Ingrosso abbigliamento;
  • Calzature bambini;
  • Abbigliamento uomo;
  • Intimo;
  • Biancheria per la casa.

Auto

Come detto in apertura, il conto vendita è un particolare contratto con cui il fornitore consegna dei beni a un negoZio affinché li esponga e li venda, restituendo quello che poi non riesce a vendere.

Come funziona per le auto

Se hai deciso di vendere la tua auto, puoi optare per il conto vendita. In pratica affidi la tua macchina a un concessionario di auto usate in modo che la esponga nel suo salone e stabilite una percentuale sul prezzo. Tale percentuale è quello che il concessionario prenderà dalla tua vendita.

In questo modo entrambi sarete contenti: tu avrai venduto la tua auto senza dover incontrare clienti, inserire annunci online e fare trattative, mentre il concessionario guadagna una percentuale sul prezzo. Il concessionario si occupa non solo nella vendita, ma anche del passaggio di proprietà al nuovo soggetto acquirente. Inoltre, il concessionario provvede ad assicurare la tua auto contro furto e incendio, a suo carico.

Dichiarazione conto vendita auto per assicurazione

Nel caso di auto e moto c’è un particolare da tenere presente: il veicolo è assicurato, quindi bisogna informare l’assicurazione che non la possiedi più, avendola consegnata al concessionario. A tale scopo il concessionario rilascia al proprietario del veicolo una dichiarazione di presa in carico, in modo che possa mostrarla all’assicurazione.

L’assicurazione una volta ottenuto questo modello, offre al proprietario tre possibilità a sua scelta:

  1. Sospendere la polizza fino a quando il concessionario vende la macchina;
  2. Chiudere subito il contratto e ottenere il rimborso del premio assicurativo rimanente;
  3. Mantenere attiva la polizza ma trasferirla a un’altra tua macchina, nuova o usata che sia. Questa ultima opportunità conviene soprattutto se hai una classe bonus malus molto vantaggiosa, per non perderne i benefici.

Ecco di seguito un fac simile modulo presa in carico, da consegnare all’assicurazione.

Scarica subito il modulo fac simile compilabile WORD della dichiarazione presa in carico auto usata da parte del concessionario.

Fatturazione

Quando si vendono beni in conto vendita, può sorgere qualche dubbio in merito al DDT per il trasporto e, successivamente, al momento della vendita, con la fatturazione. Analizziamo nel dettaglio come comportarsi in questi casi.

DDT

L’art. 6 co. 1 del D.P.R. 633/72 sancisce che l’istante impositivo si realizza con la vendita. Il caso del conto vendita però, è un po’ particolare: quando un fornitore spedisce della merce in conto vendita a un negozio, non la sta vendendo, ma la sta solo depositando per una futura vendita. Il ricavo lo ottiene solo quando il negoziante riesce a vendere la merce e la paga al fornitore, in base alle clausole contrattuali, dunque l’obbligo delle imposte dirette si realizza in tale occasione e non alla spedizione.

Per evitare la presunzione di vendita in caso di controlli, sul DDT è bene precisare che il trasporto è per “conto vendita”.

Fattura

Il perfezionamento della vendita della merce e la conseguente fatturazione può avvenire entro un anno. L’ampiezza di questo lasso di tempo è giustificata dalla natura della transazione, per cui non devono essere rispettati i tempi previsti dall’art. 21 DPR 633/72. La merce invenduta deve essere spedita sempre entro un anno e con DDT indicante “conto vendita”, in caso contrario va fatturata.

Aziende disposte

Sempre più sono le aziende che decidono di offrire contratti in conto vendita. Quest perché i negozianti, a causa della crisi, non hanno più voglia di rischiare di rimanere con merce invenduta, che affolla i magazzini. Grazie al conto vendita il negoziante che acquista la merce lo fa con più tranquillità, sapendo che ciò che non vende semplicemente deve restituirlo, non deve pagarlo.

Tra i vari marchi disposti al conto vendita troviamo:

  • Cura della persona: Bottega Verde.
  • Alimentari: Coffee Specialist (caffè e capsule), BioeBimbo.
  • Abbigliamento bambino: Emporio 88.
  • Accessori: Cosette, Stellazeta, My Moon Bijoux, Vendome Luxury Bags, Particolari.
  • Abbigliamento: Mara Diva, Kikiamo, DF Fashion, Camomilla.
  • Abbigliamento uomo: Sottotono, Conbipel Uomo.
  • Intimo: Fruscìo.